Asia Argento, la foto simbolo di libertà: il racconto sulla violenza subita da Harvey Weinstein

L'attrice ritorna su un momento profondamente difficile della sua vita, all'indomani della seconda senteza per Harvey Weinstein

Un lungo post, accompagnato da una foto simbolo di libertà. Asia Argento è tornata a parlare della violenza che ha spiegato di aver subito da Harvey Weinstein, all’indomani della nuova sentenza che lo condanna per altri tre reati. Nel 2020 il produttore era già stato condannato a 23 anni per due episodi di violenza sessuale.

Asia Argento, il suo post e la foto simbolo di libertà

Asia Argento non ha mai avuto timore di esporsi: nel corso dei tanti anni sotto i riflettori non si è mai tirata indietro raccontandosi a cuore aperto.

E ora lo ha fatto nuovamente, all’indomani di una sentenza che per lei ha molto valore. Lo ha fatto tramite il proprio profilo Instagram, in cui ha pubblicato una foto simbolo di libertà, quella che ci fa dire che non importa come ti mostri: certi atti non hanno mai una giustificazione.

Con una maglia nera e la parte del corpo senza veli, ma celata dal taglio della foto, l’attrice si è lasciata andare a un lungo post in cui ripercorre una vicenda per lei dolorosissima: quella della violenza che ha raccontato di aver subito da Harvey Weinstein. L’ex produttore cinematografico ieri è stato condannato in un secondo processo e la reazione di Asia non si è fatta attendere.

Ed è un lungo sfogo, in cui lei si racconta a cuore aperto e mettendo tutto il suo sentire nero su bianco.

“Quando nel 2017, dopo che io ed altre donne liberammo la parola rendendo pubbliche le violenze sessuali subite da Harvey Weinstein e ci fu un vero e proprio tsunami mediatico, subii da parte dei media e degli haters quello che viene chiamato victim blaming”, ricorda l’attrice.

Poi fa il punto con quanto le era stato detto: “Vennero dette pubblicamente frasi come ‘se l’era cercata, poteva dire no, l’ha fatto per farsi pubblicità’… Perché la colpa del predatore in qualche strana maniera ricade sempre sulla donna, sulla vittima, anche se detesto questa parola. La vittima di stupro, di molestie, viene sempre, prima di tutto, giudicata. Prima ancora dello stupratore. E purtroppo anche la vittima per prima cosa interroga se stessa. Questo dovrebbe farci capire com’è tutt’ora montata la nostra società”.

Come è comprensibile che sia, anche lei all’epoca si è fatta delle domande, si è interrogata: “Anch’io mi chiesi come mai non fossi riuscita a scappare, perché non gli avessi dato un calcio nelle pxxxe come mi aveva insegnato mia madre, perché non avessi urlato e chiamato le forze dell’ordine. M’incolpavo dicendomi che davo troppa confidenza agli uomini. O che forse era colpa dei ruoli che interpretavo, le pose sexy sulle copertine dei giornali. Se qualcosa di irrisolto dentro di me non mi aveva mai permesso di amarmi completamente, dopo essere stata violentata iniziai a disprezzarmi. Continuavo a ripetermi che ero una pxxxxxa e che me l’ero cercata. Non riuscivo a fuggire da questi pensieri”

Su tutto questo, come lei spiega, ha influito anche l’età ma ci ha saputo lavorare: “Allora ero ventenne, non avevo gli strumenti per capire cosa mi era successo. Ci sono volute due decadi e 16 anni di analisi per liberarmi di questo critico interiore in primis, e per imparare a farmi scivolare le insinuazioni dei detrattori poi, che facevano ancora più male perché ero stata io la prima a incolparmi”.

Asia Argento, cosa pensa della sentenza di Harvey Weinstein

Non è facile superare i momenti più difficili, ma dalle parole di Asia Argento emerge quanto lei sia cambiata, quanto il lavoro su se stessa sia stato utile: “Ieri Weinstein è stato condannato (dopo la sentenza di 23 anni a New York) a Los Angeles per stupro e violenze sessuali, potrebbe scontare 47 anni in carcere – si legge nel lungo post -. Quarantasette anni è la mia età. Oggi sono una donna serena, una sopravvissuta, amo la vita, amo me stessa, ho trasformato il veleno in medicina, e so che la mia esperienza ha aiutato innumerevoli donne in tutto il mondo a uscire dallo stigma delle violenze sessuali, a liberarsi di questo enorme fardello. E per questo sono e sarò sempre eternamente grata”.

Forza, coraggio di raccontare, anche di superare quelle accuse che, non ha nascosto, l’hanno fatta mettere in discussione. Oggi Asia è felice e non lo nasconde.

Asia Argento, l’amore per Michele Martignoni

Asia Argento è felice e innamorata. La sua relazione con il lottatore professionista Michele Martignoni prosegue benissimo. La prima volta che lo ha mostrato era agosto quando, su Instagram, aveva pubblicato una serie di scatti insieme.

Poi era stata la volta della foto sensuale quando lui era diventato campione del mondo di MMA, accompagnata una dedica dolcissima in cui – tra le oltre cose – si leggeva: “Sono così fiera di te e di essere al tuo fianco amore mio”. Ma a parlare sono soprattutto i suoi occhi che riflettono felicità. Asia è una donna che ha lottato, che mostra le “cicatrici” senza paura, ma anche la gioia. Libera e genunina.