Anna Lou, la figlia di Morgan e Asia Argento contro l’Hate Speech

La battaglia di Anna Lou contro l'Hate Speech si realizza come nuovo volto di AW LAB

Anna Lou Castoldi si prepara a una nuova sfida. La figlia di Morgan e Asia Argento è stata scelta come nuovo volto di AW LAB per il secondo appuntamento in Perfetta, nel quale si parlerà dell’argomento Hate Speech, alimentato dall’utilizzo improprio dei social network.

Il termine raccoglie tutta una serie di comportamenti o atteggiamenti – verbali e non – poco rispettosi per la sensibilità altrui. Nella maggior parte dei casi, si riferiscono a una minoranza o a una fetta di popolazione particolarmente esposta alla valutazione degli altri. Anna Lou ha spiegato come questo fenomeno si sia largamente diffuso sulla rete e ci racconta anche come combatterlo.

La piccola di casa Argento è oggi cresciuta ed è quasi ventenne. Ha imparato da sola a gestire le tante critiche mosse nei suoi confronti, ricevute spesso gratuitamente solo per essere figlia d’arte. Sentita da Vanity Fair, Anna Lou è apparsa decisa e molto matura per la sua età:

“L’argomento dell’Hate Speech mi tocca nel profondo perché l’ho vissuto e lo vivo tutt’ora. Da una parte è una cosa che ti può aiutarti a essere più forte, ma dall’altra ti butta giù perché viviamo in un mondo in cui siamo tutti sovraesposti e chiunque potrebbe ricevere un Hate Comment. È una cosa molto diffusa”.

Ed è così che Anna Lou fornisce anche una possibile soluzione al problema, che purtroppo ha subito in prima persona:

“Puoi lavorare su te stesso per far sì che i commenti non ti feriscano più di tanto e non ti rovinino la giornata. Ogni volta che mi arriva un commento negativo penso alla persona che lo ha scritto e quasi mi dispiace: non mi conosce, eppure deve stare talmente male che l’unica cosa che può farla sentire meglio in quel momento è odiare qualcun altro”.

Secondo la giovane Castoldi, l’indifferenza non è l’arma migliore per sconfiggere il dispiacere e superare le critiche. È invece con la cura di se stessi e della propria autostima che si può riuscire a uscirne, anche chiedendo aiuto e non chiudendosi nel guscio della sofferenza:

“Sarebbe bello dire di non badarci e di essere indifferenti, ma la verità è che siamo umani ed è normale che certe cose ti tocchino nel profondo. Dobbiamo cercare di conoscere noi stessi, respirare e, in casi estremi, prendere determinati provvedimenti”.

Vinta dall’impossibilità di trovare una soluzione, Anna Lou ha anche deciso di spegnere i social per un po’ di tempo, tornando all’uso di un cellulare tradizionale col quale poteva telefonare e inviare messaggi col vecchio T9. Sarebbe stata sua madre Asia a farla uscire dalla “tana”, con un regalo inaspettato:

“Mia madre mi ha comprato un nuovo telefono per farmi una sorpresa. Mi sentivo combattuta: da una parte ero felicissima, ma dall’altra avevo paura di riprenderlo. L’ho tenuto spento per una settimana, poi, visto che mi invitava troppo, sono tornata nel loop, ma magari più avanti farò altri tre mesi senza”.

Avviata alla carriera d’attrice da qualche anno dopo il successo della parte di Baby 2, Anna Lou è una studentessa universitaria che patisce la freddezza della DAD alla quale è costretta da qualche tempo. I suoi social, invece, sono la valvola di sfogo per il lato del suo carattere più leggero:

“Prima mi ci impegnavo di più: della mia vita privata cerco sempre di non condividere troppo. Non mostro le poesie che scrivo o i corti che dirigo, ma le cose più superficiali come i look, il che va bene visto che i social sono superficiali”.