Alessandro Basciano non accetta il braccialetto elettronico: cosa succede ora

Alessandro Basciano non si fa trovare al commissariato: vive alle Canarie e ora rischia i domiciliari per stalking contro l’ex Sophie Codegoni

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Francesca Secci

Giornalista, esperta di lifestyle

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, scrive soprattutto di argomenti di attualità, lifestyle e cura della casa.

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Scattano gli arresti domiciliari per Alessandro Basciano. Almeno sulla carta. Il 35enne, al centro di una delicata vicenda giudiziaria con l’ex compagna Sophie Codegoni, avrebbe dovuto presentarsi il 6 agosto al commissariato di Milano per il braccialetto elettronico. Ma colpo di scena: niente appuntamento, perché, a quanto pare, Basciano si è trasferito alle Canarie. Lo ha fatto sapere il suo legale, confermando che in Italia non risiede più.

La scelta di non presentarsi ha fatto scattare l’aggravamento della misura cautelare: non appena rimetterà piede nel Belpaese, dovrà finire ai domiciliari. Come farà ora con la figlia?

Alessandro Basciano non si presenta al commissariato: salta il braccialetto elettronico

Il Tribunale del Riesame di Milano aveva disposto il braccialetto elettronico per controllare i movimenti di Basciano, come garanzia del divieto di avvicinamento a Sophie Codegoni.

L’ex gieffino però non si è presentato all’appuntamento fissato per applicare il dispositivo, facendo recapitare alle autorità una comunicazione del suo avvocato in cui dichiara di vivere alle Canarie e di non avere più un domicilio in Italia. Questo gesto, interpretato come un rifiuto di ottemperare alla misura del giudice, ha impedito di applicargli il braccialetto e fatto scattare di conseguenza l’aggravamento: come stabilito dal Riesame, Basciano dovrà scontare gli arresti domiciliari non appena tornerà in Italia.

Perché Basciano rischia ora gli arresti domiciliari

Questa purtroppo non è una storia di gossip. Basciano era stato arrestato nel novembre 2024 con l’accusa di stalking nei confronti di Sophie Codegoni, ma rilasciato dopo appena 48 ore. La Procura di Milano ha fatto ricorso e il Tribunale del Riesame gli ha imposto il divieto di avvicinamento a Sophie (minimo 500 metri) e il divieto di contattarla.

Questo provvedimento è stato confermato dalla Cassazione il 30 aprile 2025, che ha disposto anche l’obbligo per Basciano di indossare il braccialetto elettronico. Il braccialetto non gli era stato applicato subito: mancavano dispositivi disponibili, e l’appuntamento per l’installazione è slittato fino ad oggi.

Le accuse di stalking di Sophie Codegoni: cosa ha raccontato agli inquirenti

Intanto le indagini vanno avanti e il racconto di Sophie è quello che conosciamo. Nella denuncia parla di comportamenti pesanti, ossessivi, che l’avrebbero portata a vivere con ansia e paura costanti. Al punto da cambiare le sue abitudini quotidiane pur di evitarlo. Non solo parole: gli inquirenti hanno acquisito chat con insulti, minacce e atteggiamenti che, a detta di lei, la facevano sentire sotto pressione.

Quando è stata sentita a fine novembre, Sophie ha ribadito tutto. Non ha ritirato la querela, non ha fatto passi indietro. Anzi, ha scelto di andare avanti, per proteggere sé stessa e la sua bambina.

Cosa succede adesso a Basciano dopo il rifiuto del braccialetto

La chiusura delle indagini preliminari è vicina: a breve Basciano potrebbe essere rinviato a giudizio. Una volta conclusa questa fase, la Procura potrà depositare le accuse e chiedere di processarlo per stalking e gli altri reati.

Sul piano cautelare, al suo ritorno in Italia Basciano dovrà scontare gli arresti domiciliari. Se continuerà a sottrarsi alla misura o non indicherà un domicilio, rischierà anche il carcere.