Giorgio Panariello a Che tempo che fa: “Così è nata la mia imitazione di Renato Zero”

Ospite di "Che tempo che fa", Giorgio Panariello ha raccontato come è nata la celebre imitazione di Renato Zero

Pubblicato: 14 Aprile 2025 11:03

Foto di Claudia D'Alessandro

Claudia D'Alessandro

Giornalista, esperta di Spettacolo e Content Editor

Giornalista e content creator, si nutre da sempre di cultura e spettacolo. Scrive, legge e fugge al mare, quando ha bisogno di riconciliarsi col mondo.

Tra gli ospiti della puntata del 13 aprile di Che tempo che fa c’è stato Giorgio Panariello, presto di nuovo al cinema nel film di Pier Paolo Paganelli Incanto, una fiaba sull’importanza dell’immaginazione e sulla gentilezza, e da ottobre in tournée nei teatri di tutta Italia con il suo nuovo attesissimo spettacolo E se domani…, un racconto ironico e pungente del suo personalissimo “viaggio nel futuro”. L’attore insieme a Fabio Fazio ha avuto modo anche di ripercorrere alcune delle tappe più importanti della sua carriera, tra cui l’imitazione di Renato Zero, che l’ha reso celebre nel panorama artistico italiano.

L’imitazione di Renato Zero di Giorgio Panariello

Ospite di Che tempo che fa, Giorgio Panariello si è raccontato a 360 gradi con la leggerezza di sempre, tra nuovi progetti, amicizia e qualche aneddoto del suo passato. L’attore sarà a luglio al cinema con il film di Pier Paolo Paganelli Incanto, nel quale veste i panni di un clown bianco. “Avevo chiesto a Carlo Conti di fare il clown nero ma era impegnato a Sanremo”, ha detto lanciando una frecciatina all’amico di vecchia data.

Un film che ha saputo tirare fuori un lato inedito dell’attore, che ci ha tenuto a sottolineare: “Sai che sono sempre molto critico con me stesso”, ha detto al padrone di casa Fabio Fazio, “ma è bello quando qualche regista illuminato riesce a vedere in me qualcosa in più rispetto al comico”.

Tra una battuta e l’altra Panariello ha avuto modo di ripercorrere alcune delle tappe più significative della sua carriera, come il successo di Torno Sabato, uno dei varietà di più successo dell’inizio degli anni Duemila. Su quel palco ha spesso portato l’imitazione di Renato Zero, una delle più riuscite e divertenti dell’attore, che a Che tempo che fa ha raccontato com’è nata. Del resto si tratta di un personaggio diventato iconico, nato da un mix di osservazione, affetto e voglia di omaggiare uno degli artisti più originali della musica italiana.

“Io ero un Sorcino, ho visto tutti gli spettacoli possibili e immaginabili. Una volta andai a vedere uno che faceva l’imitazione di Renato Zero”, ha raccontato a Fazio, “e dissi a degli amici che erano con me: ‘Se lo fa lui lo posso fare anch’io’. Da lì nacque questa scommessa e ho cominciato a fare la sua imitazione con i vestiti che mi cuciva mia nonna, con le parrucche sintetiche”.

“All’inizio erano solo costumi, poi a Radio Versilia iniziai anche con l’imitazione della voce: ero da solo e facevo delle interviste rispondendo come Renato Zero. Quando uscii una volta c’era una folla che lo aspettava convinta che ci fosse davvero lui. Da lì ho capito che potevo anche osare”, ha aggiunto.

L’amicizia con Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni

Impossibile per Panariello non snocciolare qualche aneddoto anche sull’amicizia con Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni: “Quando ci siamo conosciuti che eravamo tutti molto giovani si parlava di donne, di macchine, di vacanze… Ora si parla di pressione, di glicemia alta o bassa, di quante pasticche prendere“, ha detto tra le risate del pubblico.

Fabio Fazio ha poi colto la palla al balzo per punzecchiare un po’ l’attore, chiedendo se tra di loro c’è qualche forma di rivalità: “Non c’è perché io sono superiore a tutti e due, faccio più ridere di Pieraccioni e sarei anche più bravo come conduttore di Carlo, ma non sono mai stato sfruttato sotto questo punto di vista”, ha scherzato, strappando più di una risata al pubblico. “Io con loro non la sento questa rivalità, loro con me si: quando saliamo sul palco la vedo la tigna, mi fanno i dispetti!”.