Una raffica di dichiarazioni graffianti e confessioni inaspettate. Non ci si poteva aspettare di meno da Lunetta Savino, tra le ospiti più attese della nuova puntata di Belve in onda martedì 27 maggio e che vede tra gli ospiti anche Mario Balotelli e Massimo Ferrero. L’amata “regina delle fiction” non si è tirata indietro, rispondendo colpo su colpo alle domande dirette e spesso irriverenti della padrona di casa, Francesca Fagnani, tra rivelazioni piccanti e qualche sassolino tolto dalla scarpa.
Gli scomodi baci sul set
Non ha peli sulla lingua, Lunetta Savino. E non ne ha neanche di fronte alla sempre tagliente Francesca Fagnani, grazie alla quale un programma come Belve è diventato ormai un vero e proprio cult. C’è chi si tira indietro di fronte alle domande più scomode, chi gira attorno alla risposta senza mai arrivare al dunque. Ma non lei che, con estrema onestà, ha risposto a tutto.
“Una volta dopo un provino mi fu detto che non avevo il profilo del naso adatto per fare Ofelia. Mi sembrò una strana scusa [ha anche fatto il nome, parlava del regista Gabriele Lavia, ndr]. (…) L’attrice che prese il mio posto non lavora più”, ha raccontato a proposito degli inizi della sua carriera.
Poi ha anche risposto alla fatidica domanda riguardante le scene intime che, inevitabilmente, si è ritrovata ad affrontare più volte, professionalmente parlando. “I baci non li sopporto sul set”, ha ammesso la Savino, incalzata dalla padrona di casa: “Chi è stato il peggiore e chi il miglior baciatore?”. Bocciato Brignano (che ha definito “pessimo”), meglio per un altro collega: “Un buon baciatore è stato Solfrizzi“, ha ammesso. Poi l’aneddoto su Massimo Ghini: “Una volta sul set ha voluto un bacio bacio…”, è giù di malizia.
La “Meryl Streep italiana” contro il cinema italiano
Forte di una carriera costruita con tenacia (“Ce l’ho fatta con le mie gambette”, ha dichiarato con orgoglio), Lunetta Savino non ha parlato solo di “pettegolezzi”.
L’attrice ha puntato il dito contro un certo sistema nel mondo dello spettacolo italiano, che penalizza le lavoratrici: “Il cinema italiano non dà molto spazio alle donne, la televisione molto di più. (…) Le attrici purtroppo a volte hanno dovuto aspettare di essere fidanzate col regista o con il produttore per avere ruoli importanti”. Parole forti, che suonano come una denuncia verso un ambiente (purtroppo) non sempre meritocratico.
Quando la Fagnani le ha chiesto se si sentisse la “Meryl Streep italiana”, come alcuni la definiscono, Lunetta Savino non ha mostrato falsa modestia (“No, hanno detto bene. Mi dicono che le somiglio“), ma ha anche aggiunto: “Ovviamente le attrici americane hanno occasioni straordinarie, noi siamo un po’ i parenti poveri”.
Le trasgressioni giovanili
In ogni puntata di Belve che si rispetti, non possono mancare le domande sulle trasgressioni. E sì, anche Lunetta Savino ha avuto qualcosa da raccontare: “Quando ero giovane c’era una promiscuità maggiore. Capitava anche una cosa a tre. Ecco, è capitata”. Un aspetto inedito dell’attrice, che conferma la sua fama di donna libera e anticonformista, ben prima di diventare la simpatica Cettina di Un Medico in Famiglia, oltre che la protagonista di altre fiction di successo.