Verissimo, Paola Ferrari: “Mia mamma soffriva di gravi problemi mentali”

Ospite di "Verissimo", la giornalista Paola Ferrari ha raccontato un lato inedito della sua vita: l'infanzia da incubo e la malattia mentale della madre

La puntata di Verissimo, andata in onda sabato 4 dicembre, ha visto protagonista Paola Ferrari. La giornalista non ha bisogno di presentazioni, una donna bellissima e dal carattere forte e determinato che, proprio grazie a queste qualità, è riuscita nel tempo a costruire una carriera importante. Impresa non così scontata in un mondo, quello del giornalismo sportivo, dominato dagli uomini. Ma l’intervista rilasciata a Silvia Toffanin ha aperto uno spiraglio su un altro aspetto della sua vita, intenso e drammatico, che l’ha profondamente segnata.

La malattia mentale della madre

“Ho vissuto un incubo”, così esordisce Paola Ferrari nell’intervista rilasciata a Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo. La giornalista ci regala un autoritratto inedito, in cui svela dei dettagli a dir poco agghiaccianti sul suo passato. L’infanzia dovrebbe essere il momento della spensieratezza, quello in cui si scopre il mondo e si inizia a comprendere l’altro. Ma per la Ferrari è stato un periodo buio, qualcosa che nessun bambino dovrebbe mai vivere.

“Avevo una madre con dei problemi mentali seri: ha cercato per ben tre volte di uccidermi quando ero piccola – racconta alla Toffanin -. Poi, sono riuscita a difendermi e sono scappata via di casa. Ero sola, mio padre era assente e non avevo fratelli che mi proteggessero. È stato un trauma molto difficile da superare”.

Il suo più grande rimpianto

Sono parole durissime, quelle di Paola Ferrari. E ci dimostrano come sia facile giudicare un libro dalla copertina, lei che è spesso stata al centro dell’attenzione per via di sterili polemiche legate soprattutto al suo aspetto fisico. Oltre a un bel fisico o a un abito all’ultima moda, oltre alla tenacia che mette da sempre nel suo lavoro, c’è molto di più. Ricordi impossibili da dimenticare, esperienze che ti segnano nel profondo in modi che non possiamo immaginare.

Eppure, nonostante questo rapporto con la madre che definire difficile sarebbe riduttivo, Paola Ferrari vive con un grande rimpianto. Quello di non essere mai riuscita a superare del tutto una sofferenza tale da averla portata a voler cancellare per sempre questa persona dalla propria vita: “Mi rammarico di non essere riuscita a perdonarla, nonostante lei me lo avesse chiesto. Quando poi mia mamma è venuta a mancare mi sono sentita in colpa. Su certe cose non riesco a voltare pagina”.

Un dramma che ha lasciato cicatrici profonde

Ciò che viviamo durante l’infanzia e l’adolescenza ci segnano molto più di quanto possiamo immaginare. Spesso sono piccoli episodi, anche di poco conto in fondo, altre volte – come nel caso di Paola Ferrari – è qualcosa di molto più profondo e radicato. Vivere l’esperienza con la malattia mentale della madre le ha lasciato delle cicatrici che hanno continuato a sanguinare, inesorabilmente.

Non avevo istinto materno, volevo solo lavorare”, ha ammesso ai microfoni di Verissimo. La mamma ti dà l’esempio, perciò è inevitabile che nel percorso di crescita che ti trasforma da ragazzina a donna episodi tanto gravi e drammatici lascino il segno. Per la giornalista non è stato semplice neanche vivere la gravidanza con serenità, ma poi tutto è cambiato: “La gravidanza non è stata un periodo felice, non ero me stessa. Alla fine, ho fatto pace con tutte le mie paure e quando sono nati i miei figli è nato un amore fortissimo”.

Paola Ferrari e le molestie sul lavoro

Paola Ferrari si è sempre battuta strenuamente per portare la parità in un ambiente lavorativo come il suo, a prerogativa maschile. E, da donna di grande esperienza quale è, affronta a viso aperto anche il tema delle molestie sul lavoro, dalle quali il mondo dello sport non è totalmente estraneo: “A me è capitato moltissime volte. Chi dice che non succede è ipocrita perché è un mondo maschile. In tutti gli ambienti lavorativi le donne purtroppo devono fare i conti con delle proposte spiacevoli”.

Nuova stoccata a Diletta Leotta

Poi ha aggiunto qualcosa a proposito di Diletta Leotta, con la quale non scorre proprio buon sangue. O meglio, con la quale è stata creata una sorta di rivalità a tavolino, con continui paragoni che di fatto non hanno ragione di esistere. Del resto è inevitabile che tra due donne di generazioni diverse e con stili completamente differenti vi siano pochissimi punti di incontro.

“Sono contraria al ruolo della donna fisicamente troppo esposta in questo lavoro – ha detto a Silvia Toffanin -, non è l’arma della seduzione che serve per essere credibile, ma ognuno è libero di fare quello che vuole. In questo modo diventiamo merce interscambiabile”. E ha avuto da ridire anche sulla love story tra la Leotta e il sex symbol Can Yaman: “Non ci credo perché sono a conoscenza di una sua passione importante per un’altra persona, ma fa bene a divertirsi”.