The Voice Senior, le pagelle della semifinale: Gigi accompagna in punta di piedi (8), Loredana sceglie col cuore (9)

Semifinale tesa a The Voice Senior. Coach dimezzano le squadre. Clerici regge il palco, le emozioni esplodono. Le nostre pagelle, senza sconti

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Pubblicato: 5 Aprile 2025 06:00

Semifinale, i coach devono tagliare le proprie squadre: da sei voci a tre, senza paracadute. È la serata in cui si smette di raccontare storie e si comincia a fare i conti con quello che una voce sa, o non sa, dire davvero. Intenzioni ed esibizioni si guardano in faccia. Solo una sopravvive.

Al centro del ring, Antonella Clerici tiene su tutto come se fosse semplice. Non lo è. Ma lei regge la barra come sa fare solo una brava conduttrice. Ricorda cifre e tappe con precisione chirurgica: 76 partiti, 24 in semifinale, 12 da portare alla fine. Ma i numeri non sono freddi, nelle sue mani. Sono persone.

Quando chiama i coach a raccontare i criteri, sembra stia chiedendo qualcosa che va ben oltre la tecnica. I giudici Loredana Berté, Clementino, Arisa e Gigi d’Alessio si sono ritrovati a scegliere la loro terzina. Ecco le nostre pagelle.

Antonella Clerici, padrona di casa e gioielliera di emozioni. Voto: 10

Antonella Clerici arriva in scena con il sorriso sospeso tra favola e vigilanza. Sembra accogliere, ma al tempo stesso osserva ogni piega, ogni sbavatura emotiva. Ricorda le tappe del programma quasi come se stesse aprendo un diario. E quando tira le somme, non c’è teatralità, solo consapevolezza.

Nel dire che il programma è “un gioiellino”, non sta cercando l’applauso. È una dichiarazione secca, disarmata, un’affermazione affettuosa che non cerca approvazione. Quando si lascia andare all’emozione, come con Graziella, non lo fa per abbellire la scena, ma perché non riesce a restare fuori. E quando invita i coach a spiegarsi, non li interroga: li scava.

Gigi D’Alessio, coach con la missione nel cuore. Voto: 8

Gigi non ha bisogno di spiegarsi. Agisce. Lascia spazio, si fa da parte, osserva. Con Graziella, per esempio, si mette in secondo piano e lascia che sia la canzone a parlare. Con Francesco, che canta per sua madre, costruisce una specie di ponte, fatto di rispetto e memoria. Con Patrizia, jazzista fuori posto in una gara tv, si limita a riconoscere l’evidenza. Non aggiunge niente, non toglie nulla. La lascia intatta.

Quando arriva Silvio, che sul palco diventa Marta, Gigi non fa pedagogia. Non cerca l’applauso. Lo guarda, lo accoglie, lo ascolta. E quando Franco, il musicista, lo ringrazia per avergli restituito dignità, Gigi non risponde con una frase fatta, ma con una verità semplice: “Ti meriti tutto.” Poi sceglie Luca Virago. Nessuna strategia. Nessuna concessione. Solo una voce che ha fatto il proprio lavoro senza rumore. E per Gigi, questo basta.

Loredana Bertè, istinto puro e pelle d’oca. Voto: 9

Loredana non costruisce narrazioni. Loredana salta dentro. Si fida del battito, non dell’opinione. Quando affida una canzone di sua sorella Mia Martini a Eleonora, non fa un gesto simbolico, fa un passaggio diretto, di sangue. E quando Gianni, il vigile del fuoco con la voce che trema, canta, lei si lascia colpire. Senza filtri, senza rete.

Franco canta A mano a mano con un’ironia dolceamara che solo chi ha vissuto riesce a reggere. Loredana non lo interrompe. Lo guarda. Lo lascia lì, integro, nel suo modo imperfetto di restare vero. Alla fine sceglie Gianni. Perché qualcosa, dentro, ha fatto click. E basta.

Clementino, l’istinto che fa volare. Voto: 8

Clementino non modera, non controlla. Respira l’atmosfera e la rilascia in scena. Bruno, il neo-nonno dalle scarpe rosse, gli sfila via l’ironia e lo lascia nudo, divertito e coinvolto. Luigi Lusi lo prende e lo porta via, da Roma all’Hotel California, senza chiedere il permesso. Clementino lo segue, senza domande.

Quando Luigi Fontana canta Il mondo, l’aria cambia. Non è nostalgia, è presenza. Clementino si emoziona e non lo nasconde. Non aggiunge parole. Non serve. Alla fine porta entrambi i Luigi in finale. Non per affetto, non per equilibri. Perché quella sera, quei due hanno spostato qualcosa. Dentro di lui, dentro il pubblico. E questo, per lui, è abbastanza.

Arisa, tra rinascite e autenticità. Voto: 8

Arisa è cuore e naturalezza. Non impone scelte, le accoglie. Sta con chi ha qualcosa da raccontare, anche se la voce trema, anche se il passato pesa. Lucia, uscita da una malattia, canta Mina con un’intensità contagiosa. Arisa non la corregge, la lascia essere. Ma poi, quando sceglie, non trema: porta in finale Maura e Monica, due donne diverse, ma ugualmente feroci nella verità.

Con Maura l’empatia si trasforma in stima. Con Monica arriva un’esplosione che non chiede permesso. Arisa osserva tutto, misura le emozioni come onde, poi decide con fermezza. A Lucia dice solo: “Spero che tu abbia trovato la forza per farti valere.” Non è una consolazione. È un modo per dire: anche fuori da qui, puoi esistere forte.