Una nuova miniserie targata HBO sbarca su Sky. Si tratta di The Regime, attesa produzione con al centro Kate Winslet, sorprendentemente nei panni di una Cancelliera. Il suo è un piccolo Stato dell’Europa dell’Est, le cui sorti saranno però molto importanti per il vecchio continente, nel momento in cui lei si trasformerà in un’assurda autocrate senza scrupoli.
Un’idea vincente e una serie che funziona benissimo. Ha un solo limite ed è rappresentato dal fatto che questa finzione non riesce a stupirci e atterrirci tanto quanto la realtà. Non è un caso se l’attrice premio Oscar ha spiegato d’essersi ispirata a Putin per la preparazione di questo personaggio.
The Regime, trama
Un totale di 6 episodi per The Regime, serie TV che è possibile vedere su Sky, via decoder e in streaming attraverso NOW, a partire da lunedì 4 marzo. Appuntamento settimanale di circa 1 ora per questa miniserie dal grande appeal.
La trama si sviluppa nel cuore dell’Europa dell’Est, in un piccolo Stato che va trasformandosi in maniera radicale. L’assetto politico muta e impone una dittatura ai cittadini. Sono tutti sottoposti al pugno di ferro della Cancelliera Elena Vernham, pronta a sopprimere ogni minima protesta nel sangue.
Ha scelto di barricarsi nel Palazzo presidenziale, nel quale vive da mesi. Paranoica fino a livelli che la rendono totalmente instabile, si circonda soltanto di personaggi altrettanti al limite, come il soldato Herbert Zuback, suo consigliere privilegiato.
Una serie che offre differenti spunti d’analisi, a partire da quello ovvio e politico. Si passa poi a mostrare una relazione non sana con Zuback, per tutti il “macellaio”. Quella nella quale la Cancelliera precipita è una spirale di onnipotenza. Lei può tutto e ogni cosa rientra nei suoi diritti. Decide però di colpo di attuare politiche protezionistiche, che richiamano gli odierni populismi. Tutto ciò in seguito alle pressioni americane in merito all’estrazione di cobalto. Un tassello dopo l’altro, si andrà a comporre il mosaico della sua mente paranoica, letale e imprevedibile. Le conseguenze saranno estreme.
The Regime, il cast
Come detto, la protagonista assoluta di The Regime è Kate Winslet. L’attrice premio Oscar interpreta la Cancelliera Elena Vernham. Al suo fianco, ad arricchire il cast della miniserie HBO, c’è Matthias Schoenaerts, che veste i panni di Herbet Zuback. Anche di lui abbiamo già spiegato i punti focali.
Da due personaggi ottusi, opportunisti e tirannici passiamo a Agnes, assistente di palazzo. Il suo volto è quello di Andrea Riseborough, già nota per la sua nomination agli Oscar lo scorso anno per To Leslie. Il suo personaggio è molto particolare, in quanto è l’unica ad accettare tutto l’insieme di stranezze della leader Vernham, senza mai discutere. Non ha alcuna mira personale, ma fa tutto ciò per proteggere il figlio di Elena. Quest’ultima ha anche un marito, anche se al suo fianco troviamo sempre Zuback. L’attore che lo interpreta è Guillaume Gallienne.
Volgendo lo sguardo invece all’esterno dello Stato dell’Europa dell’Est nel quale tali follie hanno luogo, troviamo Martha Plimpton. L’attrice interpreta il ruolo di una senatrice degli Stati Uniti, in pieno scontro con le volontà della Cancelliera dispotica. Spazio infine a Hugh Grant, che negli ultimi anni sta trovando tutta una serie di ruoli ben distanti da quelli che hanno caratterizzato la prima parte della sua carriera. Ha ammesso di star divertendosi molto di più oggi, essendo libero da un certo stereotipo. In questo caso si pone nei panni del capo dell’opposizione, incarcerato con futili pretesti.
Guardando dietro la macchina da presa, troviamo Stephen Frears e Jessica Hobbs alla regia. I due hanno lavorato insieme a The Queen, dirigendo tre episodi a testa. Per quanto riguarda la sceneggiatura, invece, spazio a Will Tracy, già al lavoro su Succession.
L’ispirazione di Kate Winslet
La realtà supera l’immaginezione, in certi casi. The Regime si ritrova proprio a garantire questo tipo di esperienza. Per la stessa ragione, però, ha una presa tanto forte sullo spettatore. Kate Winslet ha ammesso di non aver mai trovato un personaggio del genere in nessuna sceneggiatura ricevuta. Un passo verso l’ignoto, nonostante i suoi tanti anni di carriera alle spalle.
“Non era paragonabile assolutamente a nulla di ciò che avevo interpretato in precedenza. Non sapevo che avrei avuto molto spazio per giocare e recitare accanto ad attori meravigliosi”. Ha apprezzato moltissimo l’esperienza, che di certo l’ha aiutata a crescere anche come interprete. I ruoli comici non fanno parte di certo delle sue abitudini in scena ma sperava questo giorno arrivasse: “Elena è assurda, delirante, ipocondriaca, diffidente verso tutti ed è stata una donna così deliziosa da interpretare“.
Parlare di politici soli al potere oggi ha un effetto di certo differente, considerando la congiuntura storica particolare. Ha così voluto sottolineare come tutto ciò che viene mostrato in The Regime non fa della produzione un documentario, ovviamente. Non c’è l’intenzione di spiegare l’attualità o di raccontare la storia e analizzarla. Si tratta di una commedia e il racconto è un’opera di fantasia, ha detto.
“Soltanto il racconto di una tiranna paranoica, egocentrica e ipocondriaca, che cerca rassicurazioni dialogando con il corpo imbalsamato del padre”. Ciò non le ha però impedito di ricercare un’ispirazione che fosse reale. Ha confermato d’aver guardato molto alla figura di Putin sotto certi aspetti.
“Ho studiato il potere in Paesi come Russia, Siria e Romania di un tempo. Ho trovato che tutti hanno in comune il distacco dalla realtà e un disperato bisogno di sopravvivenza”. Ha poi raccontato un evento reale che ha dato l’idea per una delle scene: “Tutti abbiamo visto il video di Putin che intona Blueberry Hill davanti a un parterre di stelle di Hollywood”. Al tempo il leader era impegnato in un evento benefico a San Pietroburgo. Era il 2010 e il presidente russo canta proprio come fa Elena nel primo episodio.