Temptation Island è tutto vero, l’autrice Raffaella Mennoia svela segreti e retroscena

Il braccio destro di Maria De Filippi spiega alcune dinamiche del reality show condotto da Filippo Bisciglia chiarendo che non c'è nulla di costruito o organizzato

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

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Passano gli anni ma Temptation Island si conferma un successo. Ormai è considerato un piccolo cult della tv italiana. In un’era sempre più digitalizzata e variegata, è in grado di appassionare oltre quattro milioni di spettatori. Raffaella Mennoia, autrice del reality show così come di Uomini e Donne, ha svelato alcuni segreti e retroscena del programma prodotto dalla Fascino di Maria De Filippi. Rimarcando l’autenticità di tutte le storie che vengono raccontate da Filippo Bisciglia.

Temptation Island non è recitato, parola di Raffaella Mennoia

In oltre dieci anni di programmazione tante coppie si sono messe alla prova a Temptation Island. In tanti hanno accusato i protagonisti dello show di fingere o cercare solo il successo ma Raffaella Mennoia, che cura la trasmissione, ha assicurato che la ricerca lunga e approfondita permette di evitare ipotetiche fregature.

“I casting partono già da fine febbraio, abbiamo più di tre mesi per capire chi fa il furbo. – ha spiegato al Corriere della Sera – Ora ho 30 anni di esperienza alle spalle e certe cose le capisci al primo colpo d’occhio. Ti accorgi facilmente di chi viene per motivi diversi da quelli che sono nella natura del programma. Non mi è mai successo in una narrazione di pensare: “ma questo è fake”.

La produzione di Temptation Island è dunque certosina, attenta a scegliere la coppia giusta, quella che vuole davvero testare il proprio amore e non partecipa per solo fini promozionali.

Niente di romanzato, tutto vero e autentico. Le coppie devono passare quattro provini, incrociamo i racconti, parliamo con loro separatamente, abbiamo bisogno di prove, di foto, di messaggi”, ha ribadito la Mennoia.

Aggiungendo che spesso tra fidanzati e single “è successo che si siano accese delle intese che si sono concretizzate, anche al di fuori del programma, a dimostrazione che quello che succede è reale, non determinato dalla durata del reality”.

Anche in virtù di ciò Maria De Filippi preferisce persone comuni ai personaggi famosi e per questo la versione Vip di Temptation Island è stata cancellata dal palinsesto. Della stessa lunghezza d’onda Raffaella Mennoia: “Ne sono convinta: le persone comuni sono più spontanee. Il Vip invece guarda sempre dov’è la telecamera”.

Nonostante questo, però, la versione italiana di Temptation Island è molto attenta al montaggio finale. A differenza di altri Paesi le scene più esplicite vengono censurate.

Il motivo è presto detto: “Il tradimento in fondo è una fragilità emozionale, non è necessario mettere per forza in scena la rottura di un legame. Non puntiamo alla ricerca di una spettacolarizzazione voyeuristica, ci sono delle situazioni che non mostriamo, chi vuole capire capisce: non c’è bisogno di calcare la mano, di indugiare su determinati gesti, non serve il dettaglio”.

Il rapporto tra Raffaella Mennoia e Maria De Filippi

Dietro le quinte di Temptation Island non manca mai Maria De Filippi. Sebbene non conduca il programma è sempre presente e contribuisce ad ogni fase della trasmissione.

“Lavorare con lei è molto faticoso: lavoriamo tantissime ore, per questo ogni tanto qualcuno decide di smettere. Ma siamo tutti convinti che questa sia la via più giusta per fare programmi che funzionano”, ha ammesso Raffaella Mennoia.

E poi: “È una persona onesta, Maria, anche fuori dalle telecamere. E poi è metodica, costante, intransigente, severa, ma con la giusta misura. Io ascolto molto, me lo hanno insegnato fin da piccola e me lo sono ritrovato come un vantaggio anche nella vita”.

“Con Maria ci siamo trovate subito in sintonia perché in questo anche lei è così: è una persona che sa ascoltare. Il problema, non solo ovviamente dei programmi televisivi, è l’ascolto: nessuno ascolta più, non c’è più empatia”.