Donatella Milani, vera storia di Su di noi e l’amore con Pupo: “Chiese il divorzio per me”

Donatella Milani ha raccontato tanto del suo passato difficile, dall'assenza di un padre nella sua vita alla depressione

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Pubblicato: 8 Novembre 2024 16:52

Donatella Milani si è raccontata senza remore a La Volta Buona, partendo da quelli che sono stati di fatto i suoi esordi, fianco a fianco con Pupo. Una collaborazione che è sfociata in altro, anche se, ammette, era il cantante a essersi innamorato realmente, ben più di lei.

Com’è nata Su di noi

È innegabile come Su di noi sia una delle canzoni più famose della discografia di Pupo. Al tempo stesso è divenuta tra le più apprezzate della musica leggera italiana. In pochi ricordano però che il brano è frutto dell’inventiva di Donatella Milani.

Da giovanissima, ancora minorenne, era impegnata come corista di Pupo e, durante i lunghi viaggi di lavoro, lo tormentava con le sue composizioni. Era tutto ancora molto grezzo ma desiderava ricevere un suo parere. Gli posizionava una radiolina all’orecchio, così da fargli ascoltare le registrazioni.

A Caterina Balivo ha raccontato l’episodio che ha cambiato tutto: “Un giorno ha inchiodato in autostrada, si posiziona di lato e mi dice ‘questo è un pezzo forte’”.

La storia d’amore con Pupo

Su di noi rappresenta però soltanto una parte di questa vicenda. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla storia d’amore dei due. Donatella Milani ci tiene a sottolineare come fosse proprio Enzo Ghinazzi a essersi preso ben più di una cotta. Si era innamorato e per lei era pronto a cambiare vita.

Al tempo infatti era già sposato e chiese il divorzio per poter stare insieme a lei. Si presentò anche ai suoi genitori, mostrando loro gli incartamenti per la separazione dalla moglie. Una storia che oggi fa decisamente storcere il naso, ben più di allora, considerando come la Milani avesse 16-17 anni al tempo.

La mancanza di un padre

C’è un motivo per il quale Donatella Milani si sentiva particolarmente attratta dalla figura di Pupo. Il successo non ha peso in questa storia. In lui vedeva una figura paterna. Ha spiegato come tutte le sue storie siano state caratterizzate da questo aspetto.

È infatti cresciuta senza il suo genitore biologico e in seguito sua madre aveva trovato un altro grande amore. Questo patrigno l’ha amata come se fosse sua, ma è purtroppo morto in un incidente stradale quando lei aveva appena 9 anni.

Un dolore che non l’ha mai abbandonata e per questo si è affiancata a persone più grandi. Amori destinati a non durare, dal momento che ha sempre fatto un passo indietro dopo essersi resa conto che da amanti divenivano padri e/o amici.

Proprio Pupo, però, è stato fondamentale per una scoperta privata di Donatella Milani, che le ha provocato un’enorme sofferenza. In visita alla tomba del padre, il cantante ha sottolineato come il suo cognome fosse differente. C’era scritto Casini e non Milani.

Sua madre le aveva detto che fosse morto prima di poterle dare il suo cognome, ma la realtà era un’altra. Alla fine ha dovuto confessarlo: “Mio padre era un uomo che l’ha lasciata quando ha saputo che era incinta. Ancora oggi non so chi sia”.

È una sofferenza che ogni tanto ritorna e fa sentire il proprio peso. In certi momenti, quando vorrebbe ricercare quel nome, si domanda: “Perché andarsi a prendere un altro addio? O magari un altro rifiuto. In altri momenti vorrei vederlo per sapere se gli assomiglio e se ho qualcosa di lui”.

Il rapporto con sua mamma

Una vita privata molto complessa, quella di Donatella Milani. Ricordando sua madre Lina, ormai defunta, non riesce a trattenere le lacrime. La voce è rotta e spiega come lei abbia tentato di fare tutto, trasformandosi in madre, padre, sorella e amica.

Non siate mai amiche delle vostre figlie. Lei entrava in competizione con me. Dopo che avevo fatto Sanremo, la sua soddisfazione era nel percepire quello come una rivalsa personale. A quei tempi una ragazza madre non era vista bene. Mi diceva così che ero ciò di cui aveva bisogno, da far vedere agli altri”.

Il dolore della depressione

A La Volta Buona ha trovato il coraggio di raccontare la depressione vissuta. Un dramma che l’ha inchiodata al letto, rinchiusa in casa. Non è ancora del tutto passato quell’incubo e, di fatto, una parte di quell’oscurità resta dentro, anche quando un nuovo equilibrio è stato trovato.

“Ora che ne sto uscendo, posso dire che è stata una depressione importante. Nella mia vita ho avuto un altro periodo del genere, ma allora c’era una ragione. Avevo un progetto importante ma in una serata ho perso la voce. Sono stata ferma tre anni. Questa volta c’è stato un insieme di ragioni e da grande arriva ancora più forte”.

Anche in questo caso ha voluto lanciare un messaggio, partendo dalla propria esperienza personale. Lei si è ritrovata schiava della propria mente. Non voleva altro che uscire da questa condizione. Questo pensiero era divenuto un’ossessione: “Chi si ritrova in questo stato, non faccia nulla. È quando ne vuoi uscire per forza e sei lì a combattere, che fai ancora peggio”.

Oggi sente la mancanza di un grande amore. Ora vorrebbe nuovamente “fermarsi in una storia”. La musica è stata la sua compagna di vita. È stata sempre più importante delle relazioni amorose e questo le ha fatto perdere di vista gli amori vissuti, poi sfioriti: “Mi pento di questo, di non essere riuscita a stare davvero dentro le mie storie. Non ci ho mai capito nulla. Ogni volta mi sembra la storia della vita, poi mi passa”.