La volta buona, la frase di Donatella Milani su Sanremo fa arrabbiare Caterina Balivo

La cantante la spara grossa sul Festival di Sanremo e la conduttrice Rai prende le distanze in diretta: "Mi dissocio assolutamente da questa cosa"

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Pubblicato: 4 Marzo 2025 18:45

A La volta buona di Caterina Balivo si continua a parlare del Festival di Sanremo. Non solo dell’ultima edizione di Carlo Conti ma anche di quelle più vecchie, come quella vinta da Valerio Scanu nel 2010 o ancora più indietro nel tempo come quella del 1983 alla quale ha partecipato Donatella Milani. Proprio quest’ultima ha condiviso un aneddoto sulla kermesse musicale che non è particolarmente piaciuto alla padrona di casa del programma Rai, che ha subito preso le distanze.

La volta buona, Caterina Balivo bacchetta Donatella Milani

Secondo quanto rivelato da Donatella Milani a La volta buona l’edizione 1983 del Festival di Sanremo è stata “la più pulita”. “Si dice che il 1983, quando ho fatto io Sanremo, sia stato l’anno più pulito di tutti i Sanremo in generale…”, ha dichiarato la cantante, vista qualche anno fa a Ora o mai più. Subito è calato il gelo in studio e Caterina Balivo ha prontamente bacchettato la sua ospite: “Questo non è bello da dire. Così sembra che gli altri Sanremo non lo siano stati”.

Donatella Milani non ha però cambiato idea, anzi, è stata ben ferma sulla sua posizione, aggiungendo pure che dopo la morte di Claudio Villa i famosi altarini sarebbero venuti fuori. “L’anno prima era morto il povero Claudio Villa e i famosi altarini vennero fuori…Si diceva che la casa discografica prometteva gli artisti stranieri in cambio di mandare avanti quelli piccoli italiani…”, ha assicurato Donatella. Quest’ultima ha inoltre dichiarato che ci sarebbe stata anche la Guardia di finanza dietro le quinte a controllare le votazioni.

A questo punto è intervenuto con una battuta l’altro ospite de La volta buona, Pago, che scherzando ha commentato: “Tutto un magna magna”. Ma la Balivo ha scosso la testa, categorica: “No, no, io mi dissocio, no”, ha dichiarato alzando gli occhi al cielo e apparendo piuttosto contrariata. La Milani è però andata avanti nel suo racconto, non solo rilasciando dichiarazioni discutibili, ma commettendo pure una serie di gaffe ed errori storici.

“Quell’anno arrivò ultimo Vasco Rossi e Toto Cutugno si classificò quarto con quella canzone sull’Italia – ha affermato l’artista- Lui pensava di vincere ed era avanti me, quando dissero seconda classificata Donatella Milani se ne andò un po’ con la coda tra le gambe. Nel mio Sanremo non si sapeva prima chi avrebbe vinto oppure no”.

A correggerla Valerio Scanu, che ha vinto Sanremo nel 2010 e da qualche settimana è al centro di una discussione con Pupo, secondo classificato di quell’anno: “Non è che si sa prima, quando chiudono il televoto può capitare che i cantanti vengano informati. A me l’aveva detto Pupo”. Perentoria la Balivo: “Su questo sono d’accordo ma dire è tutto un magna magna ecc no, non va bene”.

Sanremo 1983, il ricordo (sbagliato) di Donatella Milani

Tra l’altro, parlando della sua esperienza sanremese Donatella Milani (che arrivò seconda con Volevo dirti dietro Sarà quel che sarà della vincitrice Tiziana Rivale) ha commesso alcuni errori grossolani. A partire dalla scomparsa di Claudio Villa, che non è avvenuta nel 1982, come ribadito dalla cantante, bensì nel 1987, quattro anni dopo il Festival a cui ha partecipato la Milani. Il Reuccio, tra l’altro, è scomparso proprio durante la finale di Sanremo ’87 e l’annuncio è stato dato in diretta, dall’Ariston, da Pippo Baudo.

Nell’83, poi, il compianto Toto Cutugno non è arrivato quarto come ricordato da Donatella ma quinto. E sì, il cantautore forse pensava di vincere perché la sua canzone – L’italiano – è stata una delle più acclamate di quella edizione e che, ad oggi, ha inevitabilmente segnato la storia della musica italiana. Famosissima e amatissima in tutto il mondo: all’estero molti credono addirittura che sia questo il nostro inno nazionale e non quello di Mameli.