Sanremo 2025, Brunori Sas canta L’albero delle noci. Testo e di cosa parla la canzone

Brunori Sas per la prima volta a Sanremo 2025: la sua canzone per il Festival è una riflessione sulla nascita e la rinascita

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 29 Gennaio 2025 09:27Aggiornato: 4 Febbraio 2025 13:07

Tra le più belle e interessanti sorprese che Carlo Conti ha scelto di regalarci per questo Festival di Sanremo 2025 c’è sicuramente la presenza tra i 30 Big di Brunori Sas.

Un cantautore che, con estrema delicatezza, è in grado di mettere in musica emozioni spesso complicate accendendo una riflessione collettiva. Una capacità che sfoggerà anche sul palco del Teatro Ariston grazie alla sua canzone in gara.

Brunori Sas, cosa canta al “Festival di Sanremo 2025”

Tutto pronto per la 75esima edizione del Festival di Sanremo, la festa della musica che ci terrà compagnia dall’11 al 15 febbraio. Un evento attesissimo anche dagli artisti in gara, pronti a far ascoltare le loro canzoni al pubblico per la prima volta.

Per Brunori Sas, cantautore di Cosenza, questo sarà il primo Sanremo: una tappa importante che gli permette di portare su uno dei palchi più seguiti d’Italia una canzone che rappresenta per lui qualcosa di davvero grande.

Abituato, come spiegato dallo stesso cantautore durante Sarà Sanremo nell’annunciare il titolo della sua canzone, a contesti di nicchia, per Brunori Sas varcare le porte del teatro Ariston potrebbe essere una vera e propria rivoluzione.

Una rivoluzione che troveremo anche all’interno de L’albero delle noci, la sua canzone in gara: un progetto che da il nome anche al suo prossimo album e che prende vita dall’idea di nascita e rinascita che ha vissuto grazie a sua figlia Fiammetta.

Ottimo cantautore, Brunori Sas ha tutte le carte in regola per riportarci alla memoria quel genere musicale che ha fatto la storia della canzone italiana: un obiettivo che proverà a portare a casa anche durante la serata delle cover quando, insieme a Dimartino e Riccardo Sinigallia, canterà L‘anno che verrà di Lucio Dalla.

Di cosa parla “L’albero delle noci”

L’albero delle noci è quindi un mix di emozioni: un turbinio di sensazioni date da un evento rivoluzionario per la vita delle persone, che regala momenti bellissimi ma accende, spesso, la volontà di riflettere su se stessi e sulle proprie capacità.

Parlando del brano, il cantautore ha raccontato: “L’albero delle noci parla di come una nascita possa essere una rinascita. Una gioia, una rivoluzione ma anche un momento di grande crisi. Racconto luci ma anche ombre e, se volgiamo inquietudini, di una condizione che può creare un senso di inadeguatezza in quel limbo che sta tra l’essere genitore e l’essere ancora figlio”.

“L’albero delle noci”, testo della canzone di Brunori Sas

Il testo di L’albero delle noci pubblicato da TV Sorrisi e Canzoni:

Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci
E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma
Io come sempre canguro fra il passato e il futuro
Scrivo canzoni d’amore alla ricerca di un porto sicuro
E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere
Faccio partite doppie persino col mio cuore
Come si può cadere in basso
Da una distanza siderale
Sono passati veloci questi anni feroci
E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave
E tu sei stata bravissima all’esame di maturità
Ad unire i puntini fra la mia bocca e la verità
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
Il buio che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
E le persone buone portano in testa corone di spine
Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino
E che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane
E a tutta questa felicità io non mi posso abituare
Perché conosco il sogno del faraone
Le vacche grasse e le vacche magre
E che si può cadere da una distanza siderale
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
La notte che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuti troppo veloci questi riccioli meravigliosi
E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare