Eurovision, la conduttrice della Norvegia Alessandra Mele si ritira: “A Gaza genocidio”

Alessandra Mele si ritira dall'Eurovision: avrebbe dovuto fare da portavoce al suo Paese, la Norvegia

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Giorgia Prina

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A poche ore dall’attesissima diretta della finale dell’Eurovision Song Contest 2024, Alessandra Mele, conduttrice in rappresentanza della Norvegia, ha lasciato l’incarico. La cantante, di origini italiane, ha spiegato il motivo in un video condiviso su Instagram. Le ragioni sono politiche e fanno riferimento alla partecipazione di Israele alla competizione. Una presa di posizione, decisa e definitiva, in merito alla polemica che ha caratterizzato l’edizione di quest’anno.

Alessandra Mele si ritira dall’Eurovision 2024

Alessandra Mele avrebbe dovuto rappresentare, il suo Paese, la Norvegia, all’Eurovision Song Contest 2024. Non come cantante in gara, ma come speaker. La cantante di origini italiane ha però deciso di lasciare l’incarico, sorprendendo tutti e prendendo una decisa posizione in merito alla polemica infiammata dalla partecipazione di Israele alla competizione. “È in atto un genocidio a Gaza, aprite gli occhi, aprite i cuori. Lasciate che il cuore vi porti alla verità”, così ha dichiarato a poche ore dalla diretta della finale di sabato 11 aprile in un video pubblicato su Instagram.

21 anni, giovanissima, ma con le idee chiara. L’artista ha gareggiato all’Eurovision nel 2023, arrivando quinta e portando sul palco della kermesse canora il suo brano Queen of kings e ci ha tenuto a ricordare che lo slogan della manifestazione è “Uniti nella musica”. Questo l’ha spinta a intraprendere il mestiere di cantante: “Ma in questo momento queste parole sono vuote“.

Dopo il suo abbandono l’organizzazione dell’Eurovision ha chiamato una riunione d’emergenza. Ingvild Helljesen, presentatrice dell’emittente televisiva Nrk, dovrebbe prendere il suo posto. Non hanno poi preso parte alle prove, probabilmente in segno di protesta, i rappresentanti di Irlanda, Svizzera, Grecia.

Proteste e contestazioni all’Eurovision 2024

L’abbandono di Alessandra Mele non è il primo episodio che pone al centro dell’edizione 2024 dell’Eurovision Song Contest la questione della guerra in corso tra Israele e Hamas. Lo spettacolo, in fondo, non è mai solo spettacolo. L’incontro di idee e di Paesi, di scambi e di interessi crea terreno fertile per messe in discussioni politiche. Questioni che vanno ben oltre la musica e che non possono fare a meno di interrogarsi sulle tensioni geopolitiche in corso.

Durante le prove della semifinale svoltasi giovedì 9 maggio la cantante in gara per Israele, Eden Golan, è stata fischiata durante le prove. Non solo, in migliaia hanno manifestato per chiedere il cessate il fuoco a Gaza. La storica piazza Stortorget, vicina al municipio cinquecentesco di Malmö, è stata il fulcro della protesta prima di una marcia programmata attraverso la città fino a un parco distante. Tra i manifestanti c’era anche Greta Thunberg, nota attivista per il clima. I partecipanti hanno scandito slogan come “Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera!” e “Israele è uno Stato terrorista”, manifestando in modo rumoroso ma pacifico.