Doc 2, la serie che “osa” ed emoziona: perché tutti ne parlano

La seconda stagione di "Doc" ha portato sul piccolo schermo per la prima volta in una serie italiana il tema della pandemia

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Redazione

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La serie Doc – Nelle tue mani aveva già conquistato il pubblico con la prima stagione: un successo incredibile, grazie al talento di un cast d’eccezione, primo fra tutti Luca Argentero nei panni di Andrea Fanti, primario del reparto di Medicina Interna del Policlinico, che dopo un colpo di pistola ha dimenticato 12 anni di vita.

Fanti, che ha dovuto fare i conti con un’esistenza totalmente stravolta dall’incidente – ma con tanta voglia di riscattarsi – è di nuovo il protagonista della seconda stagione, che è stata aperta parlando per la prima volta in tv di Covid, una situazione cui tutti ormai stiamo cercando di convivere e che – per la prima volta – è stata portata anche sul piccolo schermo. Per “Doc” – come lo chiamano tutti – si aggiungeranno quindi nuove sfide dopo la sua perdita di memoria.

Doc 2, perché tutti ne stanno parlando

La seconda stagione di Doc – Nelle tue mani si è spostata sull’attualità e ha visto insinuarsi la pandemia anche tra le corsie dell’ospedale in cui lavora il medico (televisivo) più amato: Andrea Fanti, interpretato magistralmente da Luca Argentero. La prima puntata, infatti, ha mostrato il dottore e il suo reparto impegnati con lo scoppio improvviso dell’epidemia.

Ma con il Covid è arrivato anche un tema spinoso da affrontare, e che tutti, in questi ultimi due anni, ci siamo ritrovati ad affrontare: la morte. Doc è infatti il primo medical drama italiano dove la pandemia si impone con tutta la sua prepotenza, mietendo anche le prime vittime.

A metterci di fronte agli stravolgimenti che il Coronavirus ha portato nelle nostre vite è l’improvvisa scomparsa del dottor Lorenzo Lazzarini, interpretato da Gianmarco Saurino, primo attore a interpretare il primo personaggio che muore di Covid in una produzione televisiva italiana.

Una morte inattesa, che ha voluto riportare fedelmente ciò che all’inizio dello scoppio della pandemia è successo davvero tra le corsie degli ospedali italiani: “Mostrare quello che è successo a tanti tra dottori e personale sanitario, in tempi così recenti e in una serie popolare come la nostra è una grossa responsabilità che sento fino in fondo”, ha raccontato l’attore al Corriere della Sera.

Doc, la serie che osa e parla di attualità

Nella seconda stagione di Doc – Nelle tue mani è stata fatta una scelta ben precisa: raccontare gli effetti del Coronavirus dal punto di vista del personale sanitario, che ha dato fondo a tutte le sue energie per fronteggiare un nemico che due anni fa era sconosciuto e che sembrava impossibile da combattere.

Gianmarco Saurino ha raccontato al Corriere le sensazioni di interpretare il ruolo di un medico durante la pandemia: “Ha un impatto gigantesco. La prima stagione era uscita durante il primo lockdown, un momento in cui si parlava dei medici come di eroi. Lì, abbiamo tutti iniziato a sentire il peso di quel camice. Ma poi quegli eroi sono stati anche mandati in prima linea, a morire, appunto. La rappresentazione di quei sacrifici in nome del Covid è diventata ancora più piena di significato“.

Un vero e proprio omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita in questa battaglia: “Era giusto ricordare tutti gli operatori sanitari che in questo paese non ci sono più. Questa cosa è successa e non dobbiamo dimenticare che loro erano lì e cadevano affinché noi potessimo sentirci abbastanza protetti. È successo e succede ancora”.