C’è ancora domani, come finisce: la scena del rossetto spiegata

Il film d'esordio di Paola Cortellesi è stato adorato e molto discusso: ecco cosa sapere sulle sue scene conclusive

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Pubblicato:

Nel 2023 C’è ancora domani è divenuto un fenomeno al botteghino e non solo. Un film tanto rilevante da fare ciò che a pellicole del genere riesce meglio: spaccare il pubblico. Da un lato chi lo ha adorato, anche eccessivamente, idolatrandolo. Dall’altro chi lo ha apprezzato e poi ancora chi lo ha detestato a priori e chi lo ha invece criticato in maniera molto aspra per voglia d’essere dall’altra parte della barricata, sempre.

L’esordio di Paola Cortellesi

Una cosa è innegabile, al di là di come la si pensi: il debutto alla regia di Paola Cortellesi è stato clamoroso. Ancora una volta ha dimostrato di saper realmente fare tutto e ce l’ha fatta alla propria maniera. Una pellicola priva di compromessi, premiata come film dell’anno ai Nastri d’argento 2024. È inoltre risultata l’opera prima con il più alto numero di candidature ai David di Donatello, ben 19 (ne ha vinti sei).

Non solo apprezzamenti della critica, però. C’è da parlare anche di un ricco botteghino, con il decimo maggiore incasso italiano di sempre. Colmo di scene che danno un “gran pugno nello stomaco”, questo film ne ha anche una che ha generato qualche dubbio nel pubblico. Ne parliamo di seguito.

Come finisce C’è ancora domani

Allerta spoiler, neanche a dirlo. Se non volete conoscere il finale del film, proseguite e scoprite unicamente la curiosità spiegata relativa all’ormai famosa scena del rossetto. Detto ciò, iniziamo con il riassunto.

Delia ha scelto di ribellarsi a suo marito una volta per tutte. Vuole farlo il 2 giugno, che è lo stesso giorno in cui Nino partirà per il Nord. Pronta a lasciare casa, dicendo a suo marito d’andare a fare delle iniezioni nel palazzo di Marisa, ecco che il suocero Ottorino ha un peggioramento e muore.

Paola Cortellesi in C'è ancora domani, suo film d'esordio
ANSA
Paola Cortellesi in C’è ancora domani, suo film d’esordio

Viene così allestita in breve una veglia funebre, che costringe Delia a restare in casa per tutto il giorno. Non è però detta l’ultima parola, perché c’è ancora domani, si dice, per mettere in atto il suo piano.

Il mattino seguente lascia Marcella dormiente in casa, poggiandole sul comodino una lettera con dei soldi. Denaro messo da parte inizialmente per il suo corredo nuziale. Ora vuole che li usi per studiare e diplomarsi, in pieno contrasto con il volere del marito, Ivano.

Esce di casa e svela al pubblico che non aveva affatto intenzione di seguire Nino. La sua vita non sarà scandita dalla presenza di un uomo o l’altro. Insieme a molte altre donne d’Italia, si reca alle urne per esercitare il diritto al voto per la prima volta.

Poco prima di entrare al seggio, però, si rende conto d’aver smarrito la tessera elettorale. Le era caduta prima di uscire di casa. Proprio questa era il contenuto della busta donata a sua figlia. Marcella la raggiunge, portando con sé entrambi i documenti, anche quello della madre, appallottolato e gettato via da Ivano, che a sua volta ha raggiunto il seggio.

L’uomo intende riportare sua moglie a casa con la forza. I due si incontrano all’uscita del seggio ma lo sguardo di Delia, senza timore, fa capire all’uomo che il vento è cambiato. Al suo fianco ci sono tante altre donne e lui, codardo, va via.

La scena del rossetto

Quello del primo voto per le donne è stato un momento storico per il nostro Paese. In molte erano ben vestite e truccate, come per un evento festivo. Ciò vuol dire anche avere il rossetto sulle labbra, per molte.

Paola Cortellesi in C'è ancora domani, suo film d'esordio
ANSA
Paola Cortellesi in C’è ancora domani, suo film d’esordio

Nel film se ne vedono svariate rimuoverlo con un fazzoletto. La camera poi si concentra su Delia, che lo rimuove a forza con il braccio, lasciando visibili segni sulla pelle. Il motivo? Ecco la raccomandazione apparsa sul Corriere della Sera in occasione del voto:

“Meglio andare senza rossetto alle labbra al seggio. Siccome la scheda deve essere incollata e non deve avere alcun segno di riconoscimento, le donne nell’umettare con le labbra il lembo da incollare potrebbero, senza volerlo, lasciarvi un po’ di rossetto. In questo caso renderebbero nullo il loro voto”.