A Ballando con le Stelle, le emozioni ballano in pista. I protagonisti di questa ventesima edizione portano in scena frammenti di vita che si trasformano nella danza più pura, quella in cui sono solo i sentimenti a parlare. Abbiamo riascoltato alcune storie già conosciute, abbiamo scoperto nuove verità mentre la gara si fa sempre più serrata. Ma come sono andati? I nostri voti.
Filippo Magnini – voto: 9
Filippo Magnini ripercorre la lunga battaglia contro l’accusa di doping, una vicenda che lo ha visto resistere, testardo, quasi quanto nei suoi arrivi a stile libero che l’hanno visto trionfare. La sentenza che lo ha riconosciuto estraneo a ogni illecito non è soltanto un punto a favore della sua carriera: è una rivendicazione che però non ha ancora avuto il suo giusto risarcimento.
Il campione racconta con lucidità quel periodo sospeso, in cui lo sport che aveva costruito passo dopo passo sembrava potergli sfuggire per colpa di un sospetto. In mezzo, la presenza fondante dei suoi genitori, compagni immancabili di 35 anni di gare, trasferte, attese e sacrifici. È con loro che attraversa il momento più buio, ed è da loro che prende la forza per non abbandonare il campo quando tutto sembrava convergere verso una resa amara.
Durante l’esibizione, sulle note di Non mollare mai, Magnini porta in pista tutta la sua determinazione dura, spesso fraintesa: non l’ostinazione cieca, ma la coerenza di ciò che sente di essere veramente e che non ha mai nascosto.
Nancy Brilli – voto: 9,5
L’attrice racconta con tono discreto, quasi antiretorico, gli anni segnati da un tumore e da una severa endometriosi, diagnosi arrivate a 30 anni e che l’hanno definita “sterile” quando quella parola pesava come una sentenza irrevocabile.
Nel ripercorrere la sua vita, Nancy Brilli dedica parole bellissime anche al suo ex marito Luca Manfredi, l’uomo con cui immaginava di costruire una famiglia nonostante l’impossibilità biologica. Il miracolo – perché tale appare al suo sguardo – arriva con una sorpresa doppia: una gravidanza gemellare. Uno dei due feti non ce la fa, ma dall’altra metà di quel sogno fragile nasce Francesco, una testimonianza vivente che il desiderio di maternità può attraversare la malattia, la paura e perfino la statistica.
Non manca però il puntiglio polemico con la giuria che non ha apprezzato troppo il suo samba su La voglia e la pazzia di Ornella Vanoni, scomparsa nella sua Milano a 91 anni il 21 novembre. L’omaggio è bellissimo e verrebbe da dire: finalmente. L’ondata d’amore nei suoi confronti è sempre più infinita.
Andrea Delogu – voto: 8,5
Dopo il ritorno in pista seguito al terribile lutto per la perdita del fratello Evan Oscar, Andrea Delogu ripercorre la sua infanzia felicissima ma particolare. Cresciuta a San Patrignano, la conduttrice ha parlato di un mondo che non è stato soltanto comunità terapeutica, ma un vero e proprio ecosistema sociale, fatto di regole rigide, solidarietà obbligata ma allo stesso tempo un senso di famiglia allargata e rumorosa.
La conduttrice racconta la bellezza particolare di una comunità che la vedeva correre nei viali, crescere accanto a persone impegnate in una lotta costante contro le proprie dipendenze, e allo stesso tempo la tristezza acuta del momento in cui ne esce: un salto improvviso in una famiglia “piccola”, improvvisamente silenziosa, priva del rumore che aveva imparato a considerare normale. Oggi sa che quel passaggio è stato giusto per lei e per sua madre e suo padre, che dovevano crescere insieme fuori da quella dimensione.
Fabio Fognini – voto: 8
Il tennista ligure porta sul palco una frattura che non è solo fisica ma anche psicologica: l’infortunio del 2020, arrivato nel momento in cui era numero 11 al mondo, l’apice della sua carriera. Il suo racconto tratteggia un anno di interruzione forzata, quando il corpo tradisce improvvisamente e la classifica scivola via come sabbia tra le dita.
Fognini ammette di aver temuto di non tornare più ai livelli di un tempo, ma insiste sul concetto chiave della sua testimonianza: la forza del recupero, una tenacia che va oltre l’immagine spesso impulsiva che il pubblico gli attribuisce. E che l’ha riportato sul centrale di Wimbledon. Nel suo ballo c’è un filo di malinconia, come se tornasse a misurare la distanza tra ciò che era e ciò che sperava ancora di essere. Di certo, è uno dei concorrenti più promettenti di quest’edizione e non si smentisce nemmeno con la sua seconda esibizione con Giada Lini in It’s my life.
Rosa Chemical – voto: 7,5
La sua è la pagina più contemporanea e, in un certo senso, la più disarmante. Dopo la partecipazione a Sanremo con Made in Italy – e tutte le polemiche che ne sono conseguite dopo il bacio sul palco dato a Fedez – Rosa Chemical racconta di essere precipitato in una depressione profonda, che lo ha inghiottito in una Milano lontana da locali e lustrini. Ne parla con crudezza, citando una casa senza finestre, una sorta di rifugio opprimente in cui ha passato mesi a fare i conti con la propria ombra.
Il racconto di una celebrità in crisi non è nuova, ma qui non ha nulla di glamour: è un racconto di isolamento, di una mente che si chiude come l’ambiente che lo ospita. Ne aveva ampiamente parlato anche in passato, senza mai nascondersi perché non è nella sua indole, e con Erica Martinelli l’intesa è sempre perfetta.
Paolo Belli – voto: 9
Paolo Belli affronta un capitolo che guarda al presente e al futuro della sua vita: la paternità adottiva. Racconta del figlio arrivato da Chernobyl, un ingresso nella sua vita che ha aperto una rete di affetti nuovi, perché quel ragazzo è poi diventato padre di due bambini. I nipoti – che lo chiamano Paolo ma anche nonno – compaiono nella narrazione come luce, l’unica in grado di ribaltare ogni malinconia. E da Carolyn Smith gli assegna 30 punti.
Milly Carlucci – voto: 8
La padrona di casa si concede un momento di rottura, un gioco scenico che invita il pubblico a guardarla oltre il ruolo istituzionale. Si sdoppia, letteralmente, e danza con Giulia Vecchio, la sua nemesi da qualche anno nonché imitatrice divertentissima. Il risultato è divertente, come aveva promesso all’inizio: la Milly rigorosa, abituata al controllo assoluto dei tempi televisivi, e la Milly che sa abbandonarsi al ritmo con naturalezza.
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