“Belve”, l’amore secondo Arisa: “Oggi mi sento sola e non capita”

Uno sguardo a tutto tondo sul presente, artistico e sentimentale, e il passato. Scava a fondo Arisa nella conversazione con Francesca Fagnani

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Come al solito, Francesca Fagnani ha affrontato numerosi temi nel corso della sua intervista. È sempre alla ricerca di uno sguardo a 360° sui suoi ospiti e con Arisa è stato particolarmente facile. La cantante si è dimostrata molto disponibile nel raccontarsi, senza proteggersi dietro alcun filtro.

Il giudizio degli altri

Oggi Arisa è molto più consapevole, di sé come donna e come artista. Ciò non vuol dire che manchino i momenti di profonda insicurezza e buio. Si è spesso ritrovata al centro di polemiche, ma ha imparato a guardare oltre e soprattutto a concentrarsi su di sé.

In una fase del suo percorso artistico si è sentita esclusa, temendo quasi che l’ambiente musicale e televisivo le stesse riservano lo stesso trattamento di Mia Martini: “Sì, mi sono sentita esclusa. Sto molto attenta a non perdermi, perché i momenti di solitudine e la troppa introspezione ti possono portare a essere triste più del dovuto”.

Parlando del suo rapporto con il mondo artistico, ha spiegato di soffrire per alcune descrizioni di sé non veritiere, come il fatto che sia un’artista difficile, e non solo: “Mi dispiace sentire che sono matta, così come che sia un’artista difficile. Io in realtà ho un senso del dovere molto radicato. Il problema è che sono insicura e ho bisogno di tempo per prendere delle decisioni. Ho però rinunciato a farmi capire dalle persone”.

Quest’ultima frase è molto indicativa della fase della vita nella quale si ritrova oggi Arisa. Ha smesso di preoccuparsi e ciò che ripete maggiormente nello studio di Francesca Fagnani è: “Che mi frega”. Atteggiamento riservato anche alle critiche piovutele addosso dopo le parole su Giorgia Meloni.

A deluderla maggiormente sono stati i vertici della comunità LGBTQ+ italiana, anche se preferisce non fare nomi. La gente per strada continua a mostrarle affetto ma la frattura si è creata e non è mai stata saldata: “Mi sono sentita non capita. Posso dire d’essermi battuta per una parte di persone ingrate. Non hanno capito che a volte una persona ti fa del bene se cerca di mediare. Entrare a gamba tesa non è sempre producente e l’ho visto sulla mia pelle”.

Amore a tutto tondo

L’amore è forse la sola cosa che conta per Arisa, ed è l’unico vero motore del genere umano. Il riferimento è a ogni tipo d’amore, spiega, non soltanto quello sentimentale, che fino ad oggi l’ha delusa. Non ha avuto esperienze facili. Ciò che sembrava giusto in una fase, si è poi rivelato deludente.

Ha ammesso d’essere rimasta al fianco di persone alle quale non piaceva del tutto. Si spiega anche così il suo particolare annuncio social, nel quale dice d’essere alla ricerca di un compagno: “Voglio uno che muore di me. In passato mi sono molto accontentata. Stavo lì anche se non gli piacevo abbastanza. Ora vorrei qualcuno a cui piaccio tanto. Si sono presentati tanti giocatori”.

Col tempo ha perso la voglia d’essere la numero uno. Sta lavorando per esserlo per se stessa, e magari per la persone che avrà un giorno al fianco. Non vuole più accontentarsi, e spiega in breve come dovrebbe essere il suo uomo ideale. Lo vuole un po’ “gelido”, ovvero meno disponibile e più da cacciare e ricercare.

Guardando al passato, dice d’aver provato svariate esperienze, anche l’essere una schiava d’amore. Un’esperienza liberatoria, che però infine l’ha delusa: “Affidi la tua libertà a un’altra persona, che ti fa sentire in una certa maniera. Capita che altri possono liberarti da ogni male. Quando l’ho fatto, amavo tanto. Me ne sono pentita perché quella persona non ha avuto rispetto per l’amore che gli ho dato. Io rispetto lui e la sua famiglia, ma lui non mi rispetta”.

Ha anche avuto qualche esperienza con donne, pur non essendosi innamorata. Nessuna storia seria, ci tiene a sottolinearlo, solo “sbaciucchiamenti”. Oggi è in fase di trasformazione. Ringrazia i suoi genitori perché, dinanzi a un “essere anomalo”, hanno fatto ciò che potevano, risultando anche fisici, ma l’hanno preparata a tutto. Un’adolescenza non semplice la sua e, ripensandoci, spiega: “Oggi posso sopportare qualsiasi cosa”.

Sogna l’amore ma non sembra essere un’ossessione. Guardando nel complesso alla sua vita privata, ecco cosa pensa: “Mi definirei sola ma non proprio. Fortunatamente ho la gente. Quello che mi spaventa è la compagnia indesiderata”.