Amadeus su Sanremo: “Sarà il mio ultimo Festival consecutivo”

Il conduttore sembra deciso a chiudere per ora la sua avventura nella città dei fiori ma non esclude un ritorno in futuro

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Amadeus non cambia idea: il Festival di Sanremo 2024 sarà il suo ultimo Festival consecutivo. Un successo, quello del conduttore Rai, che va avanti ormai da cinque anni: grazie a lui la kermesse musicale ha trovato nuova linfa vitale, tornando ad essere l’evento più atteso dagli italiani. Al presentatore va anche il merito di aver ‘svecchiato’ la competizione musicale, avvicinando i più giovani – la cosiddetta Generazione Z – al piccolo schermo e a non perdere neppure una serata in onda su Rai1.

Amadeus non condurrà il Festival di Sanremo 2025

In un’intervista rilasciata al settimanale Chi Amadeus ha fatto sapere: “Ho detto “mi fermo a cinque Festival consecutivi” anche perché altrimenti Fiorello mi chiude in una stanza e butta la chiave! Sono onorato del fatto che la Rai me lo abbia chiesto, mi lusinga. Ho detto, per una questione di rispetto, per non essere categorico: “Facciamo la settimana del Festival e poi ci sediamo e capiamo”. L’intenzione è di fermarmi a cinque consecutivi, già aver raggiunto il traguardo di personaggi del calibro di Pippo Baudo e Mike Bongiorno è un onore”.

Ama ha rivelato: “In realtà pensavo di fermarmi dopo il primo Festival perché, quando mi è stato chiesto per la prima volta, dentro di me ho pensato: “Non avranno trovato nessun altro”. Mi ero fatto questa idea, ma poi mi sono detto: “Lo devo fare come va fatto”. In questo non ho avuto un atteggiamento prudente. Ho detto: “Lo faccio come voglio, mi assumo la totale responsabilità”. Il secondo mi è stato chiesto ad agosto, era l’anno del Covid e non era sicuro nemmeno che lo avremmo fatto”.

“Mi sono impuntato per farlo, non volevo che ci fosse un buco di un anno: Sanremo è un appuntamento costante nella storia del Paese e della musica. Dopo il Covid pensavo di non farne altri, invece andò bene e feci anche il terzo. L’amministratore delegato di allora della Rai, Carlo Fuortes, mi disse: “Ti va di fare i prossimi due Festival?”. Ed eccomi al quinto”, ha rimarcato Amadeus.

Non è escluso però un ritorno all’Ariston, magari tra qualche anno. Ora Amadeus, che nella città dei fiori ha ricoperto il duplice ruolo di conduttore e direttore artistico, è intenzionato a dire basta. Chi condurrà l’evento il prossimo anno resta per ora un mistero anche se negli ultimi giorni è tornata in auge l’ipotesi Alessandro Cattelan. Si vocifera inoltre di Stefano De Martino, che a poco a poco sta diventando uno dei volti di punta della Rai, e di Geppi Cucciari (che sarebbe la prima donna dopo ben 15 anni).

Sanremo 2024: Amadeus tra Gerry Scotti e Mourinho

Poche settimane fa, sempre a Chi, Gerry Scotti aveva dichiarato: “Se Amadeus mi manda il biglietto, vengo in prima fila”. Il conduttore Mediaset, nonostante la lunga carriera, non ha mai condotto fino ad oggi il Festival (potrebbe forse farlo nel 2025?). “Non l’ho ancora mandato, adesso è difficilissimo trovare i biglietti, ma per lui lo trovo (ride, ndr)”, ha risposto Amadeus, che ha poi parlato pure di un possibile invito a Mourinho.

L’allenatore portoghese, recentemente esonerato dalla Roma, è da sempre l’idolo di Amadeus, tanto che il conduttore ha chiamato suo figlio José proprio in onore dello sportivo. “In passato, forse un paio d’anni fa, ci avevo pensato. Ma poi è difficile avere gli sportivi, quando sono in attività, a parte Zlatan Ibrahimovic che condusse con me Sanremo, ma lui è un mondo a parte. Non so se Mourinho abbia voglia di venire, non so se sia dell’umore”, ha precisato Ama.

Quest’anno a Sanremo 2024 ci saranno in piazza Colombo Rosa Chemical, dopo lo scandalo del bacio a Fedez dell’anno scorso, e Arisa, che aveva presentato un brano per la gara di quest’anno ma non è stata scelta. “Rosa Chemical a me piace tantissimo, non era in gara, ma porterà la sua energia in piazza, sono un suo estimatore – ha spiegato Amadeus – Arisa è una bravissima cantante, una cara amica. È chiaro che sia difficile scegliere, arrivano 400 brani e, se ne scegli 30, è normale che gli altri 370 ci rimangano male”.

Poi ha ammesso: “Sono stati presentati brani e artisti di grande valore, ma non ho pentimenti, quello che c’è è quello che volevo per questa edizione. E non potevo prenderne uno di meno, non c’era un brano che potessi togliere”.  Sulla presenza di sette cantanti che hanno fatto Amici, ha invece detto: “Non ho preclusioni, se qualcosa mi piace, che venga da Amici, X Factor o altri talent, non trovo giusto escludere un artista a priori solo perché non viene da programmi Rai. Se ci sono trasmissioni che forniscono talenti, le guardo. Sono sempre alla ricerca, ho molta curiosità per tutto”.

Amadeus ha rischiato di morire a 7 anni: perché è devoto a Santa Rita

Sempre nell’intervista a Chi, Amadeus ha ricordato un episodio doloroso della sua infanzia: quando aveva solo 7 anni si è ammalato di nefrite (un’infiammazione dei reni) e ha rischiato la vita. Passò tre mesi all’ospedale di Bussolengo e i suoi genitori si rivolsero a Santa Rita da Cascia, a cui sono sempre stati devoti, per chiedere aiuto. Il vero nome completo di Amadeus è infatti Amedeo Umberto Rita Sebastiani.

“Sono molto credente, e credo che i miracoli possano accadere. Per questo prego Dio e Santa Rita per la salute, non prego mai per il lavoro, per farmi andare bene Sanremo, lo troverei irrispettoso. Ricordo tutto perfettamente, anche se avevo 7 anni. Ho un ricordo nitido, come se fosse accaduto cinque anni fa. Ricordo la sofferenza, il dolore dei miei genitori, i pianti quando il dottore disse loro che la situazione era grave”.

“Ricordo le trasfusioni, l’ospedale. Ho tutto qui, davanti agli occhi. Per due anni non ho potuto fare sport, correre, vivere come tutti gli altri bambini. E ricordo la gioia quando, a 9 anni, il dottore mi disse: “Ora sei guarito, puoi tornare a giocare a pallone”. Questa cosa mi ha responsabilizzato, sono cresciuto più velocemente. Sono sempre stato responsabile, non ho mai fatto colpi di testa perché non volevo dare altri dolori ai miei genitori”.