Periodo refrattario nelle donne: cos’è e perché si verifica

Il periodo refrattario è quel lasso di tempo che fa seguito all’orgasmo, durante il quale ci si ricarica di energie e si è meno eccitabili

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Cristina Critelli

Ginecologo, Sessuologo e Psicoterapeuta

Dal 2000 si occupa di disfunzioni sessuali, in particolare di dolore sessuale e vaginismo, con un approccio integrato, utilizzando anche EMDR.

Pubblicato: 25 Maggio 2021 12:11

Cos’è

Il rapporto sessuale è un’attività che comporta un grande investimento energetico sia per gli uomini che per le donne. Nel corpo si attivano tante funzioni e sistemi, l’encefalo ha una grande e massiccia attivazione, il sistema cardiocircolatorio aumenta la sua attività, emozioni e sensazioni corporee invadono mente e corpo, e anche la secrezione ormonale di specifici ormoni viene attivata.

La risposta sessuale si può spiegare attraverso un modello circolare, teorizzato dalla Kaplan prevede desiderio, eccitazione, orgasmo e valutazione. Durante questa fase di valutazione del rapporto che non necessariamente nella donna fa seguito all’orgasmo, si posiziona il periodo refrattario.

Per periodo refrattario si intende quel periodo di tempo necessario dopo l’orgasmo affinché l’individuo diventi nuovamente eccitabile. Il periodo refrattario è quindi una condizione assolutamente fisiologica. Le donne sembra non abbiano necessità di un periodo refrattario o comunque sembra che questo sia molto breve.

Perché si verifica

L’apparato genitale maschile e femminile derivano dalla stessa struttura embrionale, quindi indipendentemente dal sesso del nascituro, la struttura di partenza è identica. È la presenza del cromosoma Y nel maschio che poi determina la differenziazione in senso maschile di questa struttura. Questo rende ragione delle numerose similitudini tra l’anatomia maschile e quella femminile, anche se ovviamente visibilmente diversi. Anche le risposte fisiologiche, i vasi ed i nervi coinvolti sono i medesimi. Il clitoride ha una struttura sovrapponibile a quella del pene, si riempie di sangue e diventa turgido e congesto così come il pene va in erezione.

Sebbene il funzionamento e le strutture interne siano molto simili nei due sessi, non sono però uguali.

Negli uomini il periodo refrattario è necessario e tende ad aumentare di durata all’aumentare dell’età. In questa fase le funzioni coinvolte e iperattivate dal rapporto sessuale riprendono la loro normale funzionalità ed il corpo recupera energia. Mentre il corpo si ricarica di nuova energia, c’è un appagamento e un rilassamento legato alla liberazione di due ormoni, la prolattina e l’ossitocina, ed una diminuzione temporanea del desiderio sessuale. Nel periodo refrattario non è solo il corpo quindi a ricaricarsi ma anche il cervello, che elabora una serie di valutazioni sul rapporto stesso, immagazzina informazioni e sensazioni e instaura (grazie anche ai due ormoni cui si faceva cenno) il processo di attaccamento della coppia.

Nella donna seppur investita dagli stessi ormoni e pur partecipando attivamente al rapporto sessuale, il tempo necessario a ricaricarsi può essere estremamente breve o assente. Abbiamo già avuto modo in altri contenuti di parlare di come la sessualità femminile sia caratterizzata da una maggiore variabilità rispetto a quella maschile: ebbene, l’orgasmo ed il periodo refrattario non fanno eccezione a questa evidenza. Probabilmente, la prolattina liberata sia nell’uomo che nella donna durante e dopo l’orgasmo, inibisce il desiderio maschile in modo significativo mentre risulta ininfluente su quello femminile. Le donne hanno la possibilità di essere multiorgasmiche, cioè di avere più orgasmi all’interno dello stesso rapporto sessuale, oppure ancora di avere un lungo stato orgasmico; a patto che la stimolazione continui e l’eccitazione rimanga elevata.

In generale, quindi, ogni donna può sperimentare più orgasmi, l’importante è creare le condizioni giuste, mettersi nella situazione di vivere la sessualità nel migliore dei modi. Questo si può fare iniziando dall’esperienza con sé stesse, lasciando andare la mente e liberandola da limiti e tabù in modo da darsi maggiori e migliori esperienze di piacere. Quindi, ecco cosa si può fare per sfruttare al meglio questa potenzialità:

  • conoscenza del proprio corpo e delle proprie sensazioni;
  • autoerotismo;
  • curiosità e sperimentazione.

Durante il rapporto sessuale:

  • tempi e modi adeguati di stimolazione;
  • condivisione;
  • variabilità nel tipo di stimolazione.

Alcune donne dopo l’orgasmo hanno una sensibilità clitoridea tale da rendere fastidiosa l’ulteriore stimolazione diretta del clitoride, questo però non vuol dire che è necessario fermarsi: se lo si desidera, si può continuare proprio sfruttando questa prerogativa tutta femminile e dedicarsi magari ad altre zone corporee anche durante la penetrazione vaginale.

È opportuno ricordare, però, che la sessualità femminile è caratterizzata da un modello basato sull’intimità;: questo vuol dire che il rapporto può essere considerato soddisfacente pur senza un orgasmo, così come può avvenire il contrario; pur non avendo necessità di un periodo refrattario e pur essendo in grado di avere più orgasmi, bisogna ricordare che l’esperienza sessuale non si limita al solo orgasmo e non deve essere solo intesa come una performance, l’arma vincente è l’intimità e la condivisione.