Imene: tutto quello che c’è da sapere

Cos'è? Come funziona? Ecco alcune utili informazioni sulla sua anatomia e i falsi miti sull'imene

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Roberto Bernorio

Ginecologo, Psicoterapeuta e Sessuologo clinico

Medico specializzato in Ostetricia e Ginecologia, Psicoterapeuta e Sessuologo clinico, si dedica in particolare ai disturbi del dolore sessuale femminile e ai problemi di coppia.

Che cos’è l’imene?

L’imene è una delle strutture superficiali dell’apparato genitale femminile: si tratta di una membrana sottile ed elastica che ricopre parzialmente l’apertura vaginale e separa l’area dei genitali esterni (la vulva) dal canale vaginale.

L’apertura vaginale (in termine tecnico, “orifizio vaginale”) non è completamente chiusa dall’imene, ma permette la fuoriuscita delle secrezioni vaginali e delle perdite del ciclo mestruale. Si è sempre pensato che la sua funzione fosse quella di chiudere in parte la vagina per proteggere l’apparato riproduttivo da possibili infezioni o agente patogeni provenienti dall’esterno del corpo; in realtà non esiste nessuna prova scientifica di tutto ciò.

Anzi, la funzione dell’imene, ad oggi, non risulta ancora del tutto chiara: basti pensare che, in alcune donne, questa membrana è totalmente assente o poco sviluppata, entrambe condizioni del tutto fisiologiche (che presuppongono un’apertura parziale o totale del canale vaginale fin dalla nascita) e che non hanno alcun impatto sulla vita sessuale della donna.

Conformazione anatomica

La forma e la consistenza dell’imene sono variabili da donna a donna, i principali tipi sono:

  • Imene anulare: ha una forma ad anello in quanto presenta un’apertura al centro;
  • Imene semilunare: occupando circa i tre quarti dell’orifizio vaginale, ha una forma a mezzaluna;
  • Imene labiato: è costituito da due parti laterali, separate da una stretta apertura verticale o orizzontale.

L’imene può presentare delle anomalie nella forma e nella consistenza che possono essere osservate ad occhio nudo o, meglio, con colposcopio (strumento ottico che ingrandisce la visione dei genitali) e valutazione manuale da parte del medico; in quest’ultimo caso sarà possibile valutare il grado di rigidità e di penetrabilità dell’imene.

Anomalie della forma

Nel caso di imene cribriforme, l’apertura dell’imene è sostituita da una serie di piccole aperture disseminate irregolarmente.

L’imene microperforato è un imene costituito da una membrana quasi completa, perforato solamente da due minuscole aperture che consentono il passaggio del flusso mestruale ma impediscono la penetrazione.

L’imene a ponte è rappresentato da due aperture più o meno simmetriche, separate da una specie di “nastro” di spessore variabile. Al momento del primo rapporto, questo nastro talvolta si lacera ma nella maggior parte dei casi la penetrazione causa l’allargamento di una delle due aperture, causando un rapporto il più delle volte doloroso e che spesso impedisce la penetrazione completa.

Anomalie della consistenza

Imene ipertrofico rigido, in cui la ridotta elasticità e l’aumentata resistenza possono impedire la penetrazione.

Imene ipertrofico elastico, solitamente dotato di un’apertura ampia, tale da consentire la penetrazione senza subire lacerazioni. Anche se talvolta è ben tollerato (tanto da conservare la sua integrità fino al primo parto), più spesso può causare dolore durante il rapporto e favorire l’instaurarsi di cistiti a seguito del rapporto sessuale.

La rottura dell’imene

Rispetto al mondo della sessualità sono ancora molti gli stereotipi presenti al giorno d’oggi e la mancanza di informazioni corrette sull’anatomia e sulla fisiologia della risposta sessuale spesso non permette di vivere con libertà e serenità la propria sessualità.

Vediamo in particolare alcune false credenze sull’imene.

Si rompe durante il primo rapporto?

In genere si associa la rottura dell’imene al primo rapporto sessuale, ma questo non sempre avviene. Solitamente la membrana imenale si lacera se sottoposta ad una forte tensione come quella generata dalla penetrazione: in alcuni casi, però, l’imene può essere talmente elastico da dilatarsi senza rompersi durante il rapporto.

Provoca dolore e perdita di sangue?

Durante il primo rapporto sessuale, ci si aspetta che avvenga la rottura dell’imene e che questa provochi dolore e perdita di sangue: in realtà la lacerazione non necessariamente avviene con dolore, mentre per quanto riguarda il sanguinamento, può essere di lieve entità o completamente assente.

L’imene è una membrana povera di terminazioni nervose e spesso il dolore percepito è generato da altri fattori, come la tensione muscolare legata allo stato emotivo con cui si sta vivendo il primo rapporto. La prima volta, per molte ragazze infatti, può essere fonte di paura e agitazione: questo può generare una contrattura della muscolatura che circonda l’ingresso vaginale e impedire un’adeguata lubrificazione e dilatazione della vagina.

Inoltre, il timore generato nelle donne dall’aspettativa di un’esperienza dolorosa può essere essa stessa causa di dolore, motivo per cui una buona conoscenza del proprio corpo è fondamentale per poter vivere serenamente la propria sessualità.

Imene e verginità

Storicamente l’integrità dell’imene era associata alla verginità femminile, si pensava infatti che la perdita di sangue dovuta alla rottura dell’imene durante il primo rapporto sessuale fosse simbolo di purezza della donna. Tuttavia, come visto precedentemente, un imene integro non sempre rappresenta una prova della verginità della donna. Inoltre, non è detto che la lacerazione dell’imene avvenga solo in seguito alla penetrazione; può infatti verificarsi a causa dell’inserimento di oggetti in vagina o in seguito a traumi dovuti ad attività fisiche o sportive.

In alcune culture la verginità costituisce ancora un importante requisito per poter essere sposate, motivo per cui alcune donne decidono di ricorrere all’imenoplastica, ovvero la ricostruzione dell’imene per ripristinarne la sua integrità.