Pressione a 65 anni: i valori corretti e quando bisogna preoccuparsi

La pressione è un parametro importante da misurare, anche a 65 anni. Ecco quali sono i valori e quando preoccuparsi

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Redazione

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La pressione è un elemento molto importante per valutare la salute di una persona. Quali sono i valori corretti e quando preoccuparsi?

Questo parametro indica la pressione esercitata sulle arterie dal sangue che viene pompato dal cuore e distribuito nell’organismo. Poiché il cuore batte ad intervalli regolari si può distinguere fra una pressione massima (sistolica), che indica l’istante in cui il cuore pompa nelle arterie il sangue, e minima (diastolica), che corrisponde al momento in cui il muscolo cardiaco si ricarica per il battito successivo.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato come la pressione sanguigna subisca una variazione a seconda dell’età. Alla nascita è intorno ai 70/40 mmHg, con la crescita però aumenta progressivamente, raggiungendo, intorno ai 18 anni, un valore pari a 120/80 mmHg. Con il passare degli anni, a causa dell’ispessimento delle arterie, la pressione aumenta ancora, sfociando spesso nell’ipertensione. Ciò significa che il sangue viene pompato con maggiore forza dal cuore, affaticando l’organismo e aumentando il rischio di infarto miocardico e ictus, ma anche paralisi e danni cerebrali.

Anche l’ipotensione non è da sottovalutare, nonostante sia la condizione opposta. Può infatti portare a disfunzioni renali, svenimenti e altre complicazioni per la salute. Per tutti questi motivi, soprattutto quando l’età aumenta, è fondamentale misurare spesso la pressione del sangue, monitorando i valori e assicurandosi che siano nel range considerato “normale”. Solitamente si parla di ipotensione quando la massima è pari a 50/90 mmHg e la minima è pari a 35/60 mmHg, mentre siamo in presenza di ipertensione quando i valori sono fra 160/230 mmHg e 110/135 mmHg.

Quando preoccuparsi a 65 anni? Nella fascia d’età che va fra i 60 e i 65 anni la pressione massima dovrebbe essere intorno ai 134 mmHg e la minima di 87 mmHg. Si tratta di valori indicativi e in ogni caso è sempre meglio consultare il proprio medico, non solo per misurare al meglio questo parametro così importante, ma anche per farsi prescrivere una terapia in grado di tenere sotto controllo la pressione e preservare così la propria salute.