Scleroterapia per le malformazioni dei vasi sanguigni

La scleroterapia è una tecnica efficace ed indolore, utile per il trattamento dei capillari, tramite cui è possibile curare le vene varicose, le teleangectasie e le emorroidi

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Ivan Shashkin

Laureando in Medicina e Chirurgia

Studente di Medicina appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

La scleroterapia, una tecnica utile per il trattamento dei capillari, molto efficace ed indolore. Si tratta di una procedura che si esegue in caso di malformazioni dei vasi sanguigni e consiste nell’iniettare in una vena patologica un liquido sclerosante che ne provoca la chiusura. Questo intervento può essere ripetuto più volte nel tempo, migliora sia i sintomi che l’aspetto estetico nel giro di poche settimane per le vene di piccole dimensioni e nel giro di qualche mese per quelle più impegnative.

Le sedute di scleroterapia normalmente si svolgono ambulatorialmente, non richiedono anestesia e durano 30 minuti circa.

In cosa consiste la scleroterapia

La scleroterapia consiste nell’iniezione in una vena patologica di un liquido sclerosante – composto solitamente da alcol polidocanolico, sodio tetradecilsolfato, sodio salicilato e glicerina cromata – che distrugge il vaso malato ed è quindi capace di provocarne la chiusura e il collasso.

Grazie alla transilluminazione, il medico può individuare le vene varicose più superficiali e difficili da vedere a occhio nudo.

Questo liquido può essere iniettato a temperatura ambiente, sotto forma di schiuma (detto “scleromousse”), oppure essere utilizzato a circa -40°C (crioscleroterapia), una soluzione, quest’ultima, che si rivela estremamente efficace perchè il liquido iniettato refrigerato ha un’azione spesso più efficace.

La circolazione sanguigna non subisce modificazioni in seguito alla scleroterapia, perché il sangue intraprende una via alternativa e continua a svolgere le sue normali funzioni. A iniezione terminata, il medico comprime e massaggia con delicatezza l’area interessata. A seguito della procedura, il paziente potrebbe, in alcuni casi, dover indossare calze elastiche per aiutare lo svuotamento venoso e ridurre sia il dolore che il rischio di formazione di ematomi.

Quando si esegue la scleroterapia

La scleroterapia viene suggerita dal medico se il paziente lamenta gonfiore, dolore, bruciore o crampi muscolari notturni alle gambe, perché potrebbe imputarsi ciò alla presenza di malformazioni vascolari e linfatiche. Allo stesso modo è un trattamento molto in uso per fini estetici, quindi per intervenire su:

  • vene varicose, presenti sulle gambe
  • teleangectasie comparse sul viso

Inoltre, questa tecnica viene impiegata in caso di emorroidi, cuscinetti vascolari che si trovano nella parte terminale dell’intestino retto.

Risultati della scleroterapia

I primi risultati apprezzabili della scleroterapia arrivano dopo almeno 3 settimane (più verosimilmente dopo 6 settimane), ma chiaramente molto dipende dalla grandezza dei vasi trattati. Quelli più ampi possono richiedere di pazientare per i risultati per 3-4 mesi. In ogni caso, a prescindere dall’entità dei vasi, dopo 30 giorni dalla seduta, occorre fare una visita di controllo per valutare la risposta alla terapia.

Se è necessario ripetere il trattamento, bisogna attendere tra le 4 e le 6 settimane tra una seduta e l’altra.

Rischi della scleroterapia

La scleroterapia è una tecnica sicura, che tuttavia potrebbe comportare delle complicanze di varia natura e diversa gravità. Possono insorgere dei problemi temporanei che si risolvono nel giro di pochi giorni o qualche settimana, come la comparsa di lividi, arrossamenti, piccole irritazioni cutanee, macchie o righe scure sulla cute o comparsa di minuscoli vasi sanguigni di colore rosso vivo.

Tra i possibili effetti collaterali della scleroterapia un po’ più gravi ci sono invece:

  • infiammazione locale: l’area interessata può essere gonfia, dolente e calda. In questi casi, il medico prescrive dei farmaci antinfiammatori (i FANS) o degli antibiotici se viene sospettata una sovrainfezione batterica;
  • coaguli di sangue: dal sito d’iniezione il liquido sclerosante può invadere vasi sanguigni più profondi, provocando un fenomeno molto pericoloso, quello della trombosi venosa profonda;
  • bolle d’aria nel sangue: possono essere asintomatiche oppure manifestarsi con problemi visivi, mal di testa, tosse e nausea;
  • reazioni allergiche al liquido sclerosante.

Assolutamente da evitare sono l’esposizione alla luce solare delle parti trattate per almeno due mesi perchè i raggi solari rallentano la guarigione e aumentano il rischio di iperpigmentazione (per questo motivo solitamente è un trattamento che si fa nei mesi invernali).

È importante consultare un medico prima di sottoporsi a scleroterapia per diverse ragioni. In primo luogo, il medico valuterà attentamente la condizione venosa e determinerà se la scleroterapia è il trattamento più appropriato in base alla gravità delle vene varicose o di altri problemi venosi.

Inoltre, il medico discuterà con il paziente dei potenziali rischi e benefici della procedura, così come delle alternative di trattamento disponibili. Poiché la scleroterapia può comportare alcuni rischi menzionati, è importante che il medico valuti la storia clinica del paziente e qualsiasi condizione medica preesistente che possa influenzare la sicurezza o l’efficacia della procedura.

Infine, alcune persone tendono a pensare molto all’aspetto estetico ma sottovalutare l’importanza delle vene varicose, teleangectasie o altre malformazioni dei vasi dal punto di vista medico. Tutti questi sintomi possono essere indicativi di altre condizioni sottostanti ed è sempre meglio chiedere consiglio a un medico piuttosto che nasconderli pensando solo all’aspetto estetico.

Fonti bibliografiche: