Donne e uomini, ecco i nemici di cuore e circolazione

Colesterolo, ipertensione e i fattori di rischio cardiovascolare non guardano al genere. Anche la donna è a rischio soprattutto con la menopausa

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

La donna ha un apparato cardiovascolare diverso dall’uomo. In genere, tra l’altro, ha un cuore e dei vasi sanguigni più piccoli. Vista l’importanza della procreazione, risulta protetta dai principali eventi cardiovascolari (infarto, ictus), ma solo fino alla menopausa. Quando perde lo scudo ormonale e diventa vulnerabile a queste patologie come l’uomo, con un ritardo di circa 10 anni.

Questo dato, unito all’aumento dell’aspettativa di vita, deve indurre le donne a una maggiore prevenzione. Perché i fattori di rischio cardiovascolare non guardano al genere. E tendono ad essere uguali per maschi e femmine, che quindi debbono avere la stessa attenzione alla prevenzione cardiovascolare. a confermarlo è una ricerca apparsa su The Lancet, che ha preso in esame oltre 155.000 persone in 21 Paesi, in tutti e cinque i continenti: lo studio si chiama PURE.

Colesterolo, ipertensione e gli altri fattori di rischio

L’indagine ha preso in esame persone tra i 35 e 70 anni, del tutto sani al momento dell’entrata nello studio, seguiti poi mediamente per dieci anni. Sono stati ovviamente registrati in questo periodo, tutti i casi di malattie cardiovascolari fatali, infarto, ictus e scompenso cardiaco. Sono stati considerati sia i fattori metabolici, come ipertensione, diabete e sovrappeso, le abitudini voluttuarie come fumo o alimentazione, lo stato psicosociale.

L’analisi ha fatto emergere chiaramente che i fattori di rischio metabolico sono risultati simili in entrambi i sessi, ad eccezione degli alti valori di lipoproteine ​​a bassa densità (LDL, spesso note come colesterolo cattivo), dove l’associazione con le malattie cardiovascolari era più forte negli uomini.

Secondo i ricercatori, tuttavia, questo risultato necessita di conferma in più studi. I sintomi depressivi si sono rivelati più significativi tra gli uomini rispetto alle donne. Nelle donne, invece, il legame tra alimentazione scorretta e malattie cardiovascolari era più stretto. E soprattutto si è confermato il rischio legato al fumo, che si sta diffondendo sempre di più tra le donne.

È stata inoltre confermata, per le donne più giovani, la protezione legata agli ormoni estrogeni, in particolare per il pericolo di infarto, con i fattori di rischio meno impattanti in età giovanile. Secondo gli esperti che hanno condotto la ricerca, compare quindi una situazione chiara: se si parla di malattie cardiovascolari negli uomini e nelle donne, le somiglianze in termini di fattori di rischio sono considerevolmente maggiori delle differenze. Gli uomini sono comunque più vulnerabili agli alti livelli di colesterolo LDL e possono anticipare le patologia delle coronaria rispetto alle donne.

Un’agenda per proteggere il cuore

Le patologie cardiovascolari colpiscono la donna tre volte più di tutti i tumori femminili messi insieme (seno, utero, polmone). Per questo bisognerebbe insegnare alle donne di tutte le età ad avere attenzione per il cuore, a partire da una maggiore sensibilità allo stile di vita per tutelare il proprio organismo.

In Europa, e similmente in Italia, le donne che oggi muoiono per problemi cardiovascolari (ictus e infarto) più degli uomini. Ed appaiono in aumento i  fattori di rischio che caratterizzano le donne, che si possono suddividere in classici, esclusivi e peculiari. I primi sono gli stessi degli uomini: fumo, colesterolo alto, ipertensione, diabete, assenza di movimento, obesità, alimentazione non corretta.

La donna però aggiunge dei fattori di rischio esclusivi legati alla sua vita biologica: anzitutto, la menopausa, che può diventare ancora più aggressiva se precoce, tra i 30 e 40 anni; un menarca precoce o tardivo; malattie come ipertensione o diabete in gravidanza; la sindrome dell’ovaio policistico.

In terzo luogo, ci sono i fattori di rischio che nella donna sono prevalenti: le malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, il lupus, la sclerodermia, la miastenia, la tiroidite hanno conseguenze più impattanti nella donna. Per questo è importante proteggersi e conoscere. E non solo per le donne.

È quanto propone ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus, da più di 35 anni in prima linea per la lotta alle malattie cardiovascolari. L’associazione presenta presenta in edizione limitata, l’Agenda del cuore 2023. Un dono speciale per guardare al nuovo anno con consigli di salute fondamentali per prendersi cura di sé ogni giorno.

L’Agenda del cuore, il cui ricavato finanzierà la ricerca scientifica multidisciplinare, è disponibile sul sito trombosi.org nella sezione SOSTIENI ALT, a Milano nell’edicola di via Plinio e negli store DIF in aeroporto a Milano Orio al Serio e all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. All’interno dell’Agenda del cuore, agli spazi dedicati agli impegni di tutti i giorni si alternano schede informative sulla Trombosi, per consigliare, con piccoli gesti di salute, a prevenire l’insorgere di patologie legate alle malattie cardiovascolari da trombosi come infarto del miocardio, ictus cerebrale, embolia polmonare, trombosi venosa e arteriosa.

Un’agenda semplice con simboli significativi: pomodoro rosso, bicicletta gialla, prato verde a simboleggiare l’importanza di uno stile di vita sano ed equilibrato tra alimentazione, movimento fisico e poco stress. Un dono natalizio speciale per chi lo riceve e un contributo prezioso per medici e ricercatori che ogni giorno si impegnano nella Ricerca, nella Cura e nella Prevenzione delle malattie cardiovascolari.