Piede d’atleta e micosi di stagione, cinque consigli prima dei farmaci

Le infezioni fungine o micosi dipendono da diversi fattori. Ecco cinque facili consigli per curarle senza farmaci

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 24 Luglio 2024 12:15

Caldo. Umidità alle stelle. Attività sportiva. Mettete insieme questi tre ingredienti, mescolateli in proporzioni varie. E poi, monitorate la pelle. Perché l’epidermide, sottoposta a questi fattori esterni, rischia di trovarsi esposta ad un cocktail di cui farebbe a meno, visto che crea la condizione ottimale per la formazione di infezioni fungine, le cosiddette micosi 

I miceti, primo tra tutti la candida o per il piede d’atleta la tinea pedis, tendono infatti a svilupparsi e proliferare proprio quando l’epidermide rimane umida, con la pelle che tende a macerare. Il rischio è massimo per chi fa sport, proprio perché la pelle accaldata, il sudore e l’umidità del corpo dopo una doccia sommaria possono favorire ancor di più aprire la porta ai funghi.  

 Ma più in generale i segni dell’infezione tendono a manifestarsi soprattutto in determinate aree: oltre ai piedi (a rischio sono in particolare gli spazi interdigitali, difficili da detergere ed asciugare con cura) l’inguine o il cuoio capelluto 

 Il classico piede d’atleta è una delle patologie più frequenti in questo periodo dell’anno, legato ad abitudini come il camminare scalzi all’interno di ambienti comuni (docce degli stabilimenti balneari o piscine), e alla difficoltà a mantenere ben asciutti i piedi. Ma ovviamente anche altre aree della pelle possono diventare sede di micosi, che vanno sempre diagnosticate dal medico anche per mettere in atto le cure più efficaci per ogni singolo caso.  

 In genere il l primo segnale d’allarme è un cambiamento di colore dell’area interessata dal processo. Un arrossamento localizzato nelle parti a rischio, come le pieghe inguinali o gli spazi interdigitali, è un tipico segno iniziale di “attacco”. Specie se si accompagna ad un’inusuale “umidità” della zona interessata dal processo, come se la pelle stesse macerando, oppure ad una desquamazione, che inizia nei giorni successivi. Questo secondo fenomeno è dovuto al tessuto epidermico distrutto dall’infezione che quindi si solleva e viene eliminato in sottili, quasi impercettibili squame.  

 I consigli per curare la micosi 

Ricordato una volta di più che il medico può indicare caso per caso come comportarsi, proviamo a ripercorrere cinque semplici regole che possono aiutarci in prevenzione e non solo.   

  1. Lavarsi con cura. La pelle deve la sua capacità difensiva nei confronti di funghi e batteri all’invisibile strato di grasso che la ricopre. Bisogna evitare saponi e shampoo eccessivamente aggressivi, che modificano l’acidità della pelle e ne distruggono lo strato di lipidi, favorendo l’apertura di “crepe” nelle difese in cui si incuneano più facilmente i miceti.  
  1. Asciugarsi attentamente. Quando l’epidermide rimane umida i funghi eventualmente presenti sulla pelle crescono e si riproducono con estrema facilità. Occorre quindi asciugarsi con grande attenzione dopo la doccia, in particolare per gli spazi tra un dito e l’altro dei piedi, che rappresentano una parte a rischio. 
  1. Occhio alle scarpe.  Bisogna sempre indossare scarpe della giusta misura, specie se i fa attività fisica. Se il piede rimane costretto all’interno della calzatura, si possono creare più facilmente leggere ferite superficiali che rendono l’epidermide più facilmente aggredibile da parte dei miceti. 
  1. La giusta moda. In prevenzione conviene evitare indumenti attillati ed indossare indumenti di cotone a contatto con la pelle e comunque non di materiale sintetico. Infatti questi tessuti non consentono un’adeguata traspirazione, e quindi possono aumentare l’umidità locale. Attenzione soprattutto alle calze: non dimenticate di porre sottili garze di cotone tra le dita dei piedi, per ridurre il pericolo di traumi. 
  1. Lavate bene gli indumenti. I funghi, o almeno le loro spore, passano facilmente dalla pelle alla biancheria. In presenza di infezioni conviene lavare boxer, mutande, calze e magliette solo ad alte temperature, usando detergenti attivi per poi chiudere i capi in un sacchetto di plastica insieme ad un batuffolo di cotone imbevuto di soluzione di formalina al 3 per cento. per poi stenderli all’aperto dopo qualche giorno.  

 Il consiglio finale 

 Rispettare le indicazioni del medico è fondamentale. Così, anche se a volte dopo qualche giorno i sintomi come arrossamenti, prurito, desquamazioni e la curiosa sensazione che l’epidermide diventi come un “grattaformaggio” con sottilissime scaglie che si staccano, sembrano scomparire, proseguire con le terapie è fondamentale. Altrimenti si rischia di ritrovarsi dopo qualche giorno a fare i conti con le micosi. Quale che sia la terapia indicata, per bocca o locale, non dovete quindi abbandonarla troppo presto.