Alla fine degli anni ’40, prima di Ranieri e Grace, il mondo ha assistito a una delle love story più affascinanti del secolo: quella tra Rita Hayworth, la “Dea dell’Amore” di Hollywood, e il Principe Aly Khan, figlio dell’Aga Khan III. La loro relazione, caratterizzata da passione, glamour e scandali, rappresentò l’incontro tra due mondi apparentemente inconciliabili: il luccicante universo del cinema americano e l’aristocrazia musulmana.
Nel 1948, Rita Hayworth si trovava all’apice della sua carriera cinematografica: conosciuta per la sua bellezza mozzafiato e il talento indiscusso, si stava ancora godendo il trionfo ottenuto con Gilda, il film che l’aveva consacrata come icona mondiale. Nonostante il successo professionale, la sua vita privata era turbolenta: il matrimonio con il celebre regista Orson Welles era in crisi e la stampa scandalistica non perdeva occasione per speculare sulle vicende personali della coppia.
Dall’altra parte del mondo, il Principe Aly Khan era noto per il suo stile di vita sfarzoso e le numerose conquiste amorose. Figlio di Mahommed Shah, l’Aga Khan III, il capo dei musulmani Ismailiti Nizariti, e dell’italiana Cleope Teresa “Ginetta” Magliano, era cresciuto tra l’Europa e il Medio Oriente, immerso in un ambiente di lusso e privilegi. Appassionato di corse di cavalli, di automobili e grande amante della mondanità, Aly Khan era una figura affascinante e controversa, spesso al centro delle cronache internazionali.
Indice
L’incontro in Costa Azzurra
Il destino li aveva fatti incontrare a Cannes, nel 1948. Aly, oltre che dalle donne, era ossessionato dal cinema ed era rimasto colpito dal film Gilda, così chiese aiuto alla giornalista di cronaca rosa più famosa dell’epoca, Elsa Maxwell, per conoscere la protagonista. La Maxwell, quando seppe che l’attrice era in Europa, fece di tutto per portarla ad un ballo al quale stava collaborando per l’organizzazione, nell’elegante Palm Beach Casino. Rita Hayworth, come ogni diva che si rispetti, arrivò in ritardo e si sedette proprio accanto ad Aly Khan.

Il Principe aveva 37 anni ed era sposato con Loel Guinness, nata Joan Barbara Yarde-Buller, figlia di Lord Churston, che discendeva da Re Edoardo III, la Hayworth aveva sette anni meno di lui, un divorzio alle spalle e un secondo matrimonio al capolinea.
Nonostante entrambi fossero ancora legalmente sposati con altri partner, l’attrazione fu immediata. Aly Khan, con il suo fascino irresistibile, aveva conquistato rapidamente il cuore di Rita Hayworth e la loro relazione era diventata presto oggetto di attenzione mediatica a livello globale.
Dopo poco più di una settimana, Aly volle mostrare al mondo la sua nuova conquista, organizzando una festa nel suo castello in Costa Azzurra, lo Château de l’Horizon. Questa mossa si rivelò un errore fatale, perché la Hayworth si trovò improvvisamente in un ambiente ostile. Gli amici di Aly erano snob e conversavano in francese, lingua non parlata dalla diva che veniva quindi esclusa.
Dopo un viaggio in Spagna, la Hayworth decise di far ritorno in America dove ad attenderla c’erano un nuovo film da girare e la figlia piccola avuta da Orson Welles, Rebecca. Aly decise di seguirla e corteggiarla, nonostante lei avesse rifiutato la proposta di matrimonio che però accettò quando, a fronte di un ultimatum da parte del padre di lui, i due andarono a fargli visita svelando la gravidanza della Hayworth.
Dopo il benestare forzato dell’Aga Khan, Aly divorziò dalla moglie e l’attrice, forse per dimostrare il grande amore che provava, rifiutò qualsiasi accordo prematrimoniale per ricevere denaro dal Principe in caso di divorzio. In segno di apprezzamento, il futuro marito le regalò una preziosa collana di diamanti del valore di 150.000 dollari.
Un matrimonio da favola
Il 27 maggio 1949, Rita Hayworth e il Principe Aly Khan si unirono in matrimonio a Vallauris, una località nel sud della Francia. La cerimonia fu un evento sontuoso che attirò l’attenzione dei media internazionali, segnando la prima volta in cui una star di Hollywood diventava principessa.
Per l’occasione, Rita indossò un abito nuziale celeste disegnato da Jacques Fath, uno dei couturier più rinomati dell’epoca. Il suo vestito era stato influenzato dal “New Look” di Dior, caratterizzato da linee eleganti e femminili che esaltavano la figura.
La cerimonia rappresentò una fusione tra il glamour hollywoodiano e l’aristocrazia mondiale, con una lista di invitati che comprendeva personalità di spicco del cinema, della nobiltà e della società internazionale.
Dopo il matrimonio, la coppia trascorse del tempo nella loro residenza in Francia, vivendo tra l’Europa e il Medio Oriente. L’attrice aveva temporaneamente abbandonato la sua carriera cinematografica per adattarsi alla sua nuova vita da principessa, ma ben presto emersero le prime difficoltà.
Non vissero tutti felici e contenti
Il 28 dicembre 1949, in Svizzera, nacque la loro unica figlia, Yasmin. L’Aga Khan III vide la nipote per la prima volta nella primavera del 1950. Dopo l’incontro capì che l’attrice si era molto rilassata e viveva il ruolo da principessa come un divertimento ma non era adatta ad essere la moglie di un futuro imam. Così ipotizzò che il loro matrimonio fosse inevitabilmente diretto ad una fine.

Nonostante l’inizio fiabesco, infatti, le differenze culturali e personali iniziavano a farsi sentire. La Hayworth, abituata alla libertà e all’indipendenza di Hollywood, faceva fatica ad adattarsi alle rigide aspettative della nobiltà musulmana. Aly Khan, invece, continuava a condurre uno stile di vita mondano, spesso lontano da casa e circondato da tentazioni che poco sapeva gestire.
Entrambi dovevano essere più consapevoli della loro posizione e delle responsabilità ad essa collegate. Nel 1950, l’Aga Khan fece, così, intraprendere al figlio e alla nuora un tour di tre mesi nelle comunità ismailite in Africa. Il viaggio fu un’esperienza orribile per entrambi.
Le tensioni erano aumentate quando emersero voci di infedeltà da parte del Principe anche durante il viaggio. La Hayworth da Nairobi si imbarcò in un volo charter e dopo aver fatto tappa in Francia per recuperare i suoi beni, partì immediatamente per gli Stati Uniti con la figlia Yasmin, temendo possibili tentativi di rapimento da parte della famiglia del Principe. Arrivata negli Stati Uniti avviò subito le pratiche per il divorzio.
La separazione si trasformò presto in una battaglia legale per l’affidamento della piccola Yasmin e nel gennaio 1953 la disputa si concluse con il divorzio ufficiale.
La vita di Rita Hayworth dopo il Principe
Dopo il divorzio, la Hayworth tornò a Hollywood, cercando di rilanciare la sua carriera cinematografica. Tuttavia, gli anni successivi furono segnati da alti e bassi, sia nella vita professionale che personale. Continuò a recitare in diversi film, ma non riuscì più a replicare il successo dei suoi anni d’oro. La sua vita sentimentale rimase turbolenta, con altri matrimoni e relazioni fallite. Nel 1981, malata di Alzheimer, fu dichiarata incapace di intendere e di volere e fu la figlia Yasmin a prendersene cura. La diva di Hollywood morì 6 anni dopo, a 68 anni.

La vita del Principe dopo Rita Hayworth
Aly Khan, invece, proseguì la sua vita mondana, mantenendo la fama di playboy. Quando morì il padre, nel 1957, all’apertura del testamento scoprì con grande sorpresa e disappunto, che il titolo di Aga Khan era passato direttamente a Karim, il figlio maggiore avuto con la prima moglie Joan, saltando quindi una generazione. Karim aveva solo vent’anni ed è rimasto al comando fino alla sua morte avvenuta il 4 febbraio 2025. Oggi il figlio maggiore Rahim è il cinquantesimo Imam dei musulmani Ismailiti Nizariti.
All’epoca, Aly, trovandosi in una condizione diversa da quella immaginata fino ad allora, accettò l’offerta di diventare ambasciatore del Pakistan negli Stati Uniti. Nel 1960, però, trovò la morte in un tragico incidente d’auto in Francia.
La storia d’amore tra Rita Hayworth e il Principe Aly Khan rimane una delle più affascinanti del XX secolo. Era iniziata come una fiaba, ma si era scontrata con le difficoltà della realtà, lasciando un segno indelebile sia nel mondo del cinema che in quello del gotha internazionale.