Il problema di Re Carlo? Non sarebbero il Principe Harry o il Principe Andrea. O almeno: è vero che una parte della sua famiglia gli ha creato dei problemi, e non di poco conto. Ma il Guardian ha rivelato delle informazioni che mostrano come la Monarchia stia perdendo consensi: migliaia di enti pubblici (ben 46mila) hanno rifiuto l’offerta di appendere un ritratto di Re Carlo, iniziativa che era stata promossa dopo l’Incoronazione, con l’obiettivo di mostrare il sostegno alla Famiglia Reale. Ma procediamo per punti.
Re Carlo, gli enti pubblici che hanno rifiutato il suo ritratto
Con una esclusiva, il Guardian racconta un momento in cui il sostegno alla Monarchia è ai minimi storici. L’iniziativa celebrativa – multimilionaria, sottolinea il giornale – è stata avviata dopo l’Incoronazione. Il Regno di Re Carlo III doveva iniziare con un sostegno incontrastato: i ritratti del Re sono stati offerti in modo del tutto gratuito a tutti gli enti pubblici, quindi università, municipi, ospedali, così come uffici per l’impiego.
Oltre 46mila le istituzioni che non hanno dimostrato alcun interesse nell’esporre il ritratto di Sua Maestà, ma non è l’unico dato interessante. Come sottolineato dal Guardian, il governo attuale si è rifiutato di specificare le istituzioni che invece hanno esposto il ritratto per non dare “dare origine a controversie” e soprattutto per evitare di creare “una percezione pubblica negativa“. La divulgazione di tali informazioni “potrebbe suscitare domande sul perché alcune organizzazioni abbiano richiesto il ritratto e (per estensione) perché altre non lo abbiano fatto”.
Il programma costoso e impopolare
Il programma di distribuire i ritratti di Re Carlo alle istituzioni del Regno Unito si è rivelato, alla fine, “costoso e impopolare”, e in tanti hanno criticato aspramente l’iniziativa. A portare avanti il programma, dopo l’Incoronazione, è stato il governo conservatore: il fallimento del progetto è stato smascherato dal Guardian. Stando a Ed Owens, storico della Famiglia Reale, il rifiuto potrebbe essere una forma di offuscamento.
“Se tornassimo indietro di 100 anni, vedremmo quasi certamente un’immagine del Re nella maggior parte delle istituzioni pubbliche e in molte private, e anche in molte case private. In termini di significato di questa particolare figura per la vita della gente comune, penso che sia molto indicativo”. A rifiutare di condividere le informazioni è stato il Cabinet Office, ovvero l’Ufficio di Gabinetto del Regno Unito: tra i loro compiti, c’è anche quello di proteggere la Monarchia. “Sono chiaramente preoccupati che questo tipo di informazioni venga utilizzato per screditare e minare ulteriormente l’immagine pubblica della Monarchia”.
I problemi di reputazione
La Regina Elisabetta? Amatissima. A luglio del 2019, il sostegno alla Monarchia era del 60%. A marzo del 2024, la percentuale è scesa al 51%. Cosa ci dicono le statistiche? Ci raccontano semplicemente il ritratto di una Monarchia che sta faticando a raccogliere i suoi frutti: Carlo non è mai stato tra i Reali più amati, al netto di William, e soprattutto di Harry. Quest’ultimo un tempo era tra i preferiti dai sudditi, per la sua capacità di sdrammatizzare: poi gli scandali, l’allontanamento dalla Famiglia Reale, le rivelazioni, i segreti svelati. Oggi la speranza della Monarchia sono proprio loro: William e Kate.