Mohamed Al Fayed sarebbe stato responsabile della morte di Diana ed era consapevole di essere colpevole della tragedia che ha stroncato la vita anche di suo figlio Dodi. L’accusa arriva dall’ex guardia del corpo della Principessa e avrebbe profondamente turbato anche Re Carlo.
Mohamed Al Fayed accusato della morte di Diana
Le indagini in corso su Mohamed Al Fayed per violenze sessuali su almeno 150 donne, di cui si dice la Regina Elisabetta in parte era a conoscenza, ha acceso i riflettori su un altro dramma legato al nome dell’imprenditore egiziano, scomparso nel 2023, la morte di Diana e di suo figlio Dodi in un incidente stradale a Parigi sotto il ponte dell’Alma, il 31 agosto 1997.
Su questa tragedia sono state formulate svariate ipotesi, poiché i risultati delle indagini ufficiali non sembrano aver fatto completamente luce sugli ultimi momenti di vita della coppia che ha trovato la morte per sfuggire a un gruppo di paparazzi che stava inseguendo la Mercedes su cui viaggiava, lanciata a tutta velocità sotto il tunnel.
Una delle teorie complottiste più diffuse sostiene che in qualche modo il Palazzo ha complottato per porre fine alla vita di Diana, troppo compromessa dalla relazione scomoda con Dodi Al Fayed. Un’ipotesi per la quale non è mai stata trovata alcuna prova concreta ma che in qualche modo ha compromesso l’immagine di Carlo che ancora non si è del tutto riscattata.
Adesso che il nome di Mohamed Al Fayed è tornato al centro della cronaca emerge un’altra versione delle cose dove il Re non è più coinvolto in prima persona nella morte di Diana ma colui che da quel lontano 1997 ha accusato la Famiglia Reale di essere il mandante di quell’incidente.
Le rivelazioni del capo della sicurezza di Diana
Ken Wharfe, ex responsabile della sicurezza di Diana e dei suoi figli William e Harry, ha affermato che il padre di Dodi, Mohamed Al Fayed è il vero responsabile della tragedia.
Wharfe ha raccontato nel suo libro, scritto con Rob Jobson, che il dipartimento cui era a capo si è occupato per quasi 15 anni di proteggere Diana e i suoi figli, William e Harry. Ma quando la Principessa andò a Parigi con Dodi, la responsabilità della sua sicurezza passò alle guardie del corpo di Al Fayed. E appena 8 ore dopo, la Principessa morì sotto il ponte dell’Alma.
Wharfe ha accusato Al Fayed di essere il vero responsabile della tragedia perché “tutto il movimento di Diana e di suo figlio Dodi dal suo ufficio di Park Lane”, lo stesso attico in cui si sarebbero consumate le aggressioni alle sue dipendenti.
L’ex guardia del corpo di Diana sostiene che è impossibile occuparsi della sicurezza di una persona se ci si trova in un altro Paese. E inoltre ritiene che Al Fayed, col suo atteggiamento aggressivo, terrorizzava i suoi dipendenti che temevano di sostenere opinioni contrarie alle sue.
L’unica cosa che avrebbe potuto evitare la tragedia sarebbe stata quella di sostituire Henri Paul alla guida. Ma siccome quest’ultimo era un uomo di fiducia di Al Fayed, per il quale lavorava da oltre 15 anni, nessuno si è assunto la responsabilità di prendere il suo posto.
L’inquietudine di Re Carlo
Questa nuova interpretazione dei fatti pare abbia inquietato anche Re Carlo. La morte di Diana sarebbe stata causata da una falla nella sua scorta per il capriccio del magnate che aveva la mania di controllare chiunque aveva a che fare con lui. Se si fossero evitati quegli errori banali, forse William e Harry non avrebbero perso prematuramente la loro mamma.