Lady Diana, 25 anni dopo la morte: la profezia dell’arcivescovo

La terribile profezia dell'arcivescovo di Canterbury nel giorno delle nozze tra Diana e Carlo risuona a 25 anni dalla morte della Principessa

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Il 31 agosto 1997 Lady Diana moriva a Parigi a soli 36 anni. A 25 anni dalla morte le parole dell’arcivescovo di Canterbury che celebrò nel 1981 il suo matrimonio col Principe Carlo suonano come una terribile profezia.

Lady Diana, la tragica morte

La vita di Diana non fu felice e la sua morte fu altrettanto drammatica. La folle fuga dai paparazzi in una notte di fine estate di 25 anni fa finì con un terribile schianto sotto il ponte dell’Alma. In quel terrificante incidente persero la vita anche il suo compagno Dodi Al Fayed e l’autista. L’unico sopravvissuto fu la guardia del corpo che si salvò per miracolo perché aveva la cintura di sicurezza allacciata.

Sull’incidente si svolsero diverse inchieste e ancor oggi non tutto è chiaro su quello che accadde in quella notte maledetta che strappò via per sempre Diana dai suoi figli, William e Harry, allora appena adolescenti, e dalla gente che amava profondamente la loro Principessa. Molte ricostruzioni sono state fatte sugli ultimi istanti di vita di Lady D, come la testimonianza del medico francese che per primo la soccorse senza nemmeno riconoscerla o i vigili del fuoco che accorsero sul luogo dell’incidente. C’è chi disse che le sue ultime parole furono: “Mio Dio, cosa è successo?“. E poi il silenzio.

Lady Diana, la terribile profezia

Alla luce dei fatti, le parole dell’arcivescovo di Canterbury, Robert Runcie, che officiò il matrimonio tra Carlo e Diana il 29 luglio 1981 suonano come una terrificante profezia. “Ecco la materia di cui sono fatte le fiabe: il principe e la principessa nel giorno del loro matrimonio. Ma le fiabe di solito finiscono a questo punto con la semplice frase ‘Vissero felici e contenti’”.

Appunto nelle favole non si dice altro della vita dei Principi dopo le nozze. E in effetti, la favola tra Carlo e Diana finì lì, il giorno del loro matrimonio, perché già durante il viaggio di nozze il Principe del Galles chiamò al telefono Camilla Parker Bowles, l’allora amante e oggi moglie.

Ma l’eredità di Lady D a 25 anni dalla morte non si è ancora esaurita. Lei resta un’icona del Novecento, una delle donne più ammirate al mondo non solo per i suoi look stratosferici che dettano ancora tendenza ma anche per il modo in cui rivoluzionò il suo ruolo a Corte, per il coraggio che ebbe di svecchiare la Monarchia. Fu lei che per prima andò a incontrare le persone, stringendo loro la mano e perfino abbracciandole, gesti che fino ad allora erano impensabile per un membro della Famiglia Reale.

Ma proprio il suo essere così anticonvenzionale, proprio la sua capacità di fare breccia tra la gente comune ha irritato profondamente Carlo che si è visto oscurato dalla moglie bellissima che non riusciva a capire. Da qui le gelosie, le frasi taglienti anche in pubblico e poi i continui tradimenti che hanno portato all’esasperazione Diana, persino a cadere apposta dalle scale mentre era incinta per attirare l’attenzione del marito. Infine, l’inevitabile divorzio con tutto quello che ne è conseguito, coi tabloid che non mollavano mai la Principessa sempre additata, sempre giudicata. Nessuna favola per Lady D, morta al massimo della bellezza, ad appena 36 anni che però le sono bastati per cambiare il mondo ed entrare nella leggenda.