Jeffrey Epstein avrebbe progettato di uccidere l’ormai ex principe Andrea e la sua ex moglie Sarah Ferguson, perché preoccupato che potessero denunciare i crimini legati allo scandalo sessuale per cui era stato incarcerato negli Stati Uniti. A svelarlo è stato Andrew Lownie, giornalista e autore di Entitled, una biografia dedicata proprio al fratello di Re Carlo, legato per anni al faccendiere condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori.
“Epstein voleva uccidere Sarah Ferguson e il principe Andrea”, le rivelazioni
Secondo quanto svelato da Lownie, Jeffrey Epstein poco prima della sua morte, avvenuta in circostanze misteriose in carcere nel 2019, avrebbe contattato un sicario per uccidere Andrea e Sarah Ferguson. Temeva infatti che avrebbero potuto testimoniare durante il processo a suo carico che sarebbe iniziato di lì a poco.
“Ha parlato con un sicario, ex cecchino delle Sas britanniche, e gli ha detto che voleva la morte degli York – ha svelato -. Li voleva far fuori, mi hanno detto delle fonti attendibili, una a Parigi e un ex agente dell’FBI in Florida. Non posso credere sia vero”. Il giornalista ha poi precisato: “Epstein ha detto un sacco di cose, e non sempre si può credere alle sue parole. Non so quanto sia andato oltre con questo piano ma credo fosse molto nervoso prima di morire”.
Andrew Lownie ha poi affermato che Sarah Ferguson avrebbe temuto per la sua vita e sarebbe stata terrorizzata da Epstein, così tanto da cercare in qualche modo di “tenerlo a bada”. “Aveva paura per la sua sicurezza e quella delle sue figlie – ha raccontato -. Epstein era immischiato con gentaccia, quindi la paura era reale”. L’autore della biografia ha poi svelato di aver visionato i video dell’FBI che riguardano la morte in carcere del finanziere. Secondo la versione ufficiale Epstein si sarebbe suicidato, ma tanti sono convinti che sia stato ucciso. “Jeffrey era paranoico, pensava che i reali lo avrebbero ucciso. Se lui non fosse morto, Andrew e Fergie sarebbero stati ammazzati, sapevano troppo”, ha concluso.
Le accuse di Virginia Giuffré, il caso Epstein e la scelta di Re Carlo su Andrea
Le accuse di Virginia Giuffé contro il principe Andrea restano uno dei capitoli più oscuri legati al caso Epstein, una rete di abusi e traffico sessuale che ha coinvolto uomini potenti e figure pubbliche di primo piano. Giuffré aveva denunciato di essere stata costretta a rapporti sessuali con Andrea quando era ancora minorenne, accuse sempre respinte dal principe, ma che hanno comunque segnato in modo indelebile la sua reputazione e quella della monarchia britannica.
La recente morte di Giuffré, ufficialmente considerata un suicidio, ha riportato al centro dell’attenzione il peso devastante che la vicenda ha avuto sulla sua vita. Di fronte al clamore mediatico e alla gravità delle accuse, Re Carlo è stato costretto a prendere una decisione netta: allontanare Andrea dagli impegni ufficiali e dalla vita pubblica della famiglia reale. Una scelta che ha riconosciuto l’impatto dell’intera vicenda e la necessità di proteggere la credibilità dell’istituzione. La storia di Virginia, ora segnata anche dalla tragedia della sua scomparsa, continua a sollevare interrogativi profondi sul potere, la giustizia e la tutela delle vittime.
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