Raccontiamo la testimonianza di una nostra lettrice – Ho visto negli sguardi e in quelle parole di circostanza un certo dispiacere nell’apprendere che esistono persone, come nel mio caso, che sono cresciute senza una figura materna. È sempre stato così, da quando ho memoria. E non le biasimo, certo, perché da che ricordo il ruolo della mamma è sempre stato descritto come fondamentale per la crescita di un bambino. Ma io non posso darvene conferma perché al mio fianco c’è sempre e stato lui: mio padre, il grande amore della mia vita.
Non ho mai avuto l’impressione di essere cresciuta male solo perché ci siamo stati io e mio padre. A ogni pranzo e a ogni cena, a ogni recita della scuola, a Natale e anche a Pasqua. Perché al mio fianco avevo un uomo grande e immenso a cui devo tutto ciò che sono.
Mi ha preso per mano e mi ha mostrato il mondo, stando al mio fianco quando ne avevo bisogno e facendo un passo indietro – pur tenendo lo sguardo vigile su di me – quando io glielo chiedevo. E tutto ciò che so della vita e del mondo lo devo a lui.
Certo, sono consapevole del fatto che la mia educazione, così come le visioni che naturalmente appartengono al mio essere, sono dovute all’assenza di una figura materna, ma questo non mi mai hai restituito la sensazione di aver perso qualcosa.
Non posso dire con certezza quanto la presenza di una madre possa influire nella vita di una bambina, e poi di una donna. E non vi mentirò dicendo che non ho provato un tuffo al cuore ogni volta che ho visto una mamma tenere per mano la sua bambina, portarla in braccio, essere al suo fianco sempre e per sempre.
Ma posso parlarvi di quello che so e di quello che ho vissuto in prima persona. Del fatto che ricordo tanti momenti felici con papà, la maggior parte dei quali sono stati creati da lui. L’uomo che mi ha protetta e che mi ha fatto sentita al sicuro anche quando le battute infelici su una famiglia a metà inondavano le mie giornate.
Così dopo quei momenti di sconforto, fatti di lacrime e di domande senza una risposta del perché fosse capitato a me, mi addormentavo tra le bracca forti di un uomo che era diventato la mia famiglia. Di mio padre.
Ecco perché non mi sento diversa, strana o sfortunata a essere cresciuta solo ed esclusivamente con una figura maschile. Perché sono grata al padre che è sempre stato, e ancor più all’uomo che ha lavorato per permettermi un tetto sotto il quale vivere, per consentirmi di studiare e di crescere con dei sogni ambiziosi.
E questo mi ha portato alla conclusione che non esiste una famiglia perfetta fatta di ruoli e di persone, ma esiste l’amore di tutti i membri che scelgono di farne parte. Crescere con un solo genitore, probabilmente, mi ha resa indipendente, forte e coraggiosa, ma anche più riconoscente nei confronti della vita e di tutte le persone che oggi ne fanno parte.
La verità è che non mi sento di essere stata privata di qualcosa, anzi. Io sento che mio padre è stato il mio dono, un regalo della vita che terrò sempre e per sempre nel mio cuore. E mi reputo fortunata per questo, perché lo sono.