Tutti i grazie che dovremmo dire al nostro papà

Tu sei stato, e sei ancora, la mia guida per il mondo. E non smetterò mai di dirti grazie, papà

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DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Ciao papà, scrivo per te oggi, per ringraziarti. Utilizzo la scrittura perché non basterebbero le dita delle mie mani per tenere il conto di tutti i grazie che sono destinati a te. Perché lo so che sei un po’ rassegnato a quella storia che tutti raccontano, quella che dice che il legame tra madre e figlia è speciale e unico. Eppure io voglio rassicurarti che anche il nostro lo è.

Lo è perché mi hai messo al mondo, perché hai deciso di diventare padre nonostante le difficoltà del tempo, perché hai avuto coraggio ad assumerti quel ruolo, a scommettere su di me. Anche se non mi avevi mai guardata negli occhi, tu già mi amavi.

Io forse ci ho messo un pochino di più a innamorarmi di te, ma è bastata poco affinché trovassi nei tuoi occhi quello che stavo cercando: la mia guida per il mondo. Ed è per questo che devo dirti grazie papà, per avermi accompagnato verso l’esplorazione, per avermi resa curiosa e coraggiosa, per avermi fatto desiderare di diventare come te. E oggi posso dire che quella missione è compiuta.

E allora non mi resta che dirti grazie papà, per esserci stato in tutti i momenti più importanti della mia vita. Per esserti interessato alle mie cose, per essere stato curioso ma mai invadente. Grazie per aver rispettato i miei momenti di solitudine e per aver capito che alcuni segreti potevo confessarli solo a mamma.

Grazie per avermi coccolata e anche per avermi sgridata qualche volta, pur senza mai mortificarmi. Mi hai sempre detto che i miei errori altro non erano che un’opportunità per migliorare e imparare, e io ti ho creduto. E ho fatto bene.

Grazie di avermi supportata nelle mie scelte di vita, anche se forse immaginavi un futuro diverso per me. Il tuo sostegno è stato di vitale importanza per me. E grazie anche per aver giocato con me, anche quando tornavi stanco da un turno di lavoro pesante e ti ritagliavi le ultime ore della giornata per sederti a terra, sul pavimento, e farmi ridere.

Grazie per essere stato protettivo e premuroso, ma per avermi lasciato libera di scegliere e di commettere i miei errori. E grazie soprattutto per per avermi tenuto la mano e per aver avuto il coraggio di lasciarla per permettermi di crescere.

Grazie per il legame che sei riuscito a creare tra noi. Grazie per tutto quello che sei, papà.