Predatori emotivi: chi sono, come riconoscerli ed evitarli

Individuano e attaccano le prede, anche più di una, per conquistarle. Non lo fanno per amore, ma solo per soddisfare il loro ego

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Tutte le persone che entrano nella nostra vita, al di là del modo in cui lo fanno e del tempo che trascorrono insieme a noi, sono destinate a cambiarla, in un modo o nell’altro. E persino a stravolgerla, nel bene e nel male. Ce ne sono alcune, però, che piuttosto che aggiungere qualcosa di prezioso alla nostra esistenza, che poi resterà per sempre nel bagaglio personale ed esperienziale, ce la tolgono. E spesso lasciano dei vuoti davvero incolmabili.

Stiamo parlando dei predatori emotivi, di tutte quelle persone che vedono nel partner, o un potenziale tale, delle prede da conquistare e da utilizzare a loro piacimento. Ma non si muovono per amore, no, non lo fanno mai. Ma solo per nutrire il proprio ego, per soddisfare delle esigenze personali che non hanno nulla a che fare con il sentimento più potente e puro del mondo. La loro è più un’azione volta alla sopravvivenza, una sorta di caccia che però miete delle vittime inconsapevoli e innocenti, colpevoli solo di essersi innamorate della persona sbagliata.

Le conseguenze, infatti, vanno tutte a discapito di chi in quell’inganno sentimentale rimane intrappolato senza un’apparente via di fuga. Per questo è fondamentale imparare a riconoscere i predatori emotivi, per evitarli o per lasciarli andare per sempre.

Chi sono i predatori emotivi

Partiamo dal principio. Con il termine predatore, che proviene dal latino praedator, ci si riferisce solitamente a un animale che vive delle sue prede. Ed è proprio quello che fa anche il predatore emotivo, un individuo che per sopravvivere, e per soddisfare il suo ego e le sue esigenze, è disposto a prosciugare senza scrupoli i sentimenti e le energie di chi è al suo fianco.

È un processo, il suo, che viene attivato in maniera subdola e silenziosa. Quando il predatore emotivo si avvicina alla vittima, infatti, lo fa sempre in maniera discreta e gentile. Si plasma alla volontà della sua preda, si adegua alle sue esigenze e ai suoi bisogni, ai suoi ambienti e alle sue abitudini ottenendo così la massima fiducia.

Sembra davvero la persona giusta, quel predatore emotivo, un’anima gemella della quale non ci si può non fidare, non affidare. Dalla sua ha anche un certo fascino, e un’innata capacità di socializzare che lo rende estremamente popolare. Ma è proprio nel momento in cui si abbassano tutte le difese, e si sceglie di aprire il cuore, che la sua strategia di sopravvivenza ha inizio senza che nessuno, vittima compresa, se ne renda conto.

Come agiscono

Come abbiamo anticipato, esattamente come i predatori animali anche quelli emotivi vivono delle loro prede. Lo fanno per sopravvivenza, e non perché ci sia un rischio reale, ma è perché è delle emozioni degli altri che hanno bisogno per soddisfare il loro ego, per saziare la fame di essere adorati e venerati. Per nascondere le frustrazioni e le insicurezze e per brillare, anche a costo di fra sprofondare nell’ombra chi gli sta accanto.

Dopo un periodo iniziale, durante il quale il predatore emotivo indossa i panni di un principe azzurro pronto a regalare una favola felice, questo inizia ad agire solo in funzione di se stesso, ignorando completamente le esigenze del partner. Arrivando persino a calpestarle se sente che queste possano ostacolarlo in qualche modo.

Queste persone non sono empatiche, non conoscono la sensibilità, ma soprattutto non sono consapevoli. Né dei loro errori, perché a detta loro non ne commettono, né tanto meno dei danni emotivi che creano alle loro vittime. Sono convinte di essere sempre nel giusto semplicemente perché sono “I migliori”. E anche quando vengono accusate di qualcosa di sbagliato o di inopportuno che è davanti agli occhi di tutti, con arroganza non lo riconoscono. Perché loro si sono arrogati il diritto di scegliere cos’è giusto e cos’è sbagliato, per loro stessi e anche per chi gli è accanto.

Predatori emotivi, come riconoscerli ed evitarli

Hanno tutti dei punti in comune, i predatori emotivi, che si riconoscono nella mancanza di empatia, nell’arroganza e nella superbia e in quell’ego smisurato che invade e pervade ogni aspetto della loro vita. Una relazione con un individuo così sa essere davvero logorante. È difficile uscirne perché la sua capacità manipolatoria farà sentire sempre il partner sbagliato. Come un abile oratore, sa insinuare i dubbi anche quando le cose sono visibili con chiarezza dall’altro che, mosso da sentimenti nobili, cede alle scuse di chi sembra nato per ingannare.

Del resto, la sua migliore strategia d’attacco, è proprio quella di ridurre la sua preda ad una vittima da colpevolizzare in ogni occasione. Mentre lui brilla sotto la luce accecante dei riflettori, mostrando la sua versione più perfetta e incorrotta, l’altro sprofonda nel buio dell’oblio.

Come abbiamo anticipato, sono diverse le caratteristiche che accomunano i predatori emotivi e che si trasformano in campanelli d’allarme quando abbiamo a che fare con loro. Altrettante, però, le personalità con le quali si presentano per camuffare il loro vero essere. Eccone alcune.

  • Il vampiro energetico. Proprio come questi ladri, anche i predatori emotivi si nutrono delle energie degli altri, ma a differenza dei vampiri energetici lo fanno con consapevolezza. Si appropriano in maniera illegittima della solarità, della positività e della bellezza interiore di chi hanno accanto, semplicemente perché queste caratteristiche a loro non appartengono.
  • Il camaleonte. I predatori emotivi sanno camuffarsi molto bene per entrare nella vita degli altri, per far sì che questi si fidino e si affidino a loro. Quando questo accade possono mettere in atto il loro piano, ma sempre con arguta discrezione.
  • L’egoista. Il predatore emotivo si muove solo ed esclusivamente per perseguire i suoi scopi. Non è altruista, né tanto meno empatico. Non è interessato ai danni che crea alla sua preda, né ai suoi problemi e ai suoi sentimenti. Quello che conta è soddisfare le sue esigenze.
  • Il bugiardo. Non stupisce pensare ai predatori emotivi come a dei bugiardi seriali, del resto non si fanno scrupoli a mentire per raggiungere i loro scopi o per giustificare le loro azioni. E se vengono scoperti, anche in quel caso, mentono spudoratamente o si giustificano in maniera arrogante o manipolatoria.
  • Il perfettino. I manipolatori emotivi si credono esseri superiori, sicuramente migliori rispetto agli altri. Per questo fanno di tutto per apparire sempre brillanti, intelligenti e perfetti.  Non fanno che sottolineare quanto il partner, e le persone che gli stanno accanto, sia inferiore a lui con l’obiettivo di annientarlo.