Ecco perché non dovresti mai diventare un people pleaser

No, piacere a tutti non è possibile. E trascorrere la tua vita compiacendo e assecondando gli altri non ti aiuterà a essere "migliore"

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

È un desiderio affascinante, pericoloso e apparentemente impagabile, quello di voler piacere agli altri, anche a costo di assecondare e compiacere richieste assurde. Anche correndo il rischio di snaturarci e di perderci.

Eppure accade, più spesso di quanto vogliamo ammettere, persino inconsciamente. Succede che, improvvisamente, ci rendiamo conto che per ricevere le attenzioni degli altri, i loro apprezzamenti e la loro gratitudine, abbiamo scelto di rinunciare alle cose che davvero contano. Abbiamo scelto di rinunciare a noi stessi.

Gli esperti lo chiamano people pleasing, ed è l’atteggiamento tipico di chi è disposto a tutto pur di assecondare gli altri. Ma non lo fa con scopi egoistici o fini ingannatori, quanto più per il bisogno esasperato e ossessivo di essere accettato e benvoluto. Per questo il people pleaser è “innocuo” per gli altri, per tutti tranne che per sé stesso, perché è lui l’unica vittima da salvare.

Il people pleasing e il pericoloso desiderio di piacere a tutti

È gentile, disponibile e premuroso. È sempre presente e accondiscendente e, incredibilmente, è sempre d’accordo con le decisioni prese dai gruppi sociali di appartenenza. Insomma, è proprio la persona perfetta. L’amico che tutti desideriamo, il partner ideale, il figlio modello. È lo “Yes Man” che mai contraddirà le nostre idee e le nostre proposte. È colui che non delude mai le aspettative.

Ma esiste davvero una persona così? Sì, si tratta del people pleaser e quelle appena elencate sono tutte le peculiarità che gli appartengono. Caratteristiche che, all’apparenza, lo fanno sembrare la persona più affascinante del mondo, ma che in realtà nascondono un terribile segreto. Perché chi vive per compiacere gli altri, a ogni costo, rischia di smarrire se stesso.

Lo sa bene Matilda De Angelis che proprio in passato ha sofferto di people pleasing, e come lei tantissime altre persone. “Avevo una voglia esasperata di compiacere gli altri “- Ha raccontato l’attrice italiana a Repubblica – “Sono stata ossessionata da un ideale di perfezione e dall’impossibilità di deludere. Figlia perfetta. Fidanzata perfetta. E anche nel lavoro mi sono ammazzata e non ho detto mai no, con l’unico scopo di meritarmi la posizione in cui mi trovavo. E nelle relazioni personali ho represso la mia natura e la mia volontà, in una schiavitù mentale che mi ha logorata. Ora ho imparato ad accettare i miei difetti e lasciarli andare. E mi sono anche molto divertita, nel farlo”.

Perché è questo che fa il people pleasing. Invita inconsciamente a rinunciare a se stessi, al proprio benessere e alla felicità solo ed esclusivamente per soddisfare il desiderio di sentirsi apprezzati e accettati dalla società, dagli amici o dalla famiglia.

Perché non dovresti diventare un people pleaser

Il giudizio degli altri può davvero paralizzare le persone, così come lo fa la paura di non essere accettati o, peggio, di restare soli. Eppure non è compiacendo gli altri, sempre e comunque, che troveremo la strada verso la felicità e, al contrario, così facendo rischiamo solo di perdere la nostra identità.

Eppure è bene ricordare che siamo proprio noi la compagnia più importante della nostra vita. È nostro il compito di ascoltarci, di prenderci cura di noi e di amarci, semplicemente per quello che siamo. Se ci accorgiamo, dunque, di aver trascorso troppo tempo sono ed esclusivamente seguendo il branco, o peggio assecondandolo, è giunto il momento di cambiare le cose.

Per farlo dobbiamo prima di tutto accettare che la perfezione non esiste, e che questa è solo un’illusione. Al contrario, sono proprio i difetti e le imperfezioni a renderci umani, e quindi unici. È chiaro che non potremmo mai piacere a tutti, ma questo è davvero un problema? Secondo noi affatto: meglio essere speciali e unici per pochi, che essere piacevoli per tutti.

Dobbiamo, inoltre, lasciare andare la paura dei giudizi. Su quelli non abbiamo molto potere, ma sono nostri il diritto e il dovere di dire ciò che pensiamo e di mostrarci per quelli che siamo, sempre a testa alta. Non dobbiamo avere paura neanche di dire di no di fronte alle cose che non ci piacciono, alle richieste che non vogliamo assecondare o al tempo che non vogliamo sprecare.

Fondamentale è anche imparare ad ascoltare i bisogni personali e anteporli a quelli agli altri. Questo non ci renderà persone egoiste, al contrario. Ci permetterà di stare bene con noi stessi e di conseguenza a costruire relazioni autentiche, sane e durature anche con gli altri.