Sono arrabbiata, delusa, incredula. Parliamo tanto di rispetto e solidarietà femminile e poi siamo sempre pronte a fregare il prossimo! Come si fa, dico io, a invadere un orto già coltivato da anni con amore e pazienza? Sono stata tradita dopo 9 anni dal mio compagno, dopo che mi sono occupata di lui, della nostra casa e della nostra relazione. Ha ceduto alle lusinghe di una vicina, una ragazza più giovane che non aveva altro da fare che infilarsi in una storia già avviata. Un paio di volte li ho incontrati felici e sorridenti a passeggio mano nella mano, senza nessun senso di colpa o scrupolo nei miei confronti. Perché, mi chiedo io? Con tanti uomini single in giro lei doveva proprio rubarmi il compagno? Non riesco a farmene una ragione.
Amica mia, fatti abbracciare forte, anche se virtualmente, e fai crollare questa corazza fatta di rabbia e risentimento che, credimi, non ti aiuterà a superare il dolore della perdita. Perché è di questo che si tratta: tu hai perso l’uomo che amavi, quel compagno che speravi sarebbe rimasto al tuo fianco, forse per sempre, quella persona verso la quale avevi riposto tutte le aspettative per il tuo futuro. Una perdita, appunto, non un furto.
Il verbo transitivo rubare fa riferimento all’azione di sottrarre oggetti o denaro di proprietà altrui, con astuzia, sotterfugi e inganni, a quella di appropriarsi e impadronirsi con mezzi e modi illeciti di cose (oggetti e beni) che appartengono ad altri. La parola rubare riguarda le cose, non le persone. Perché le prime si rubano, le seconde no.
Perdonami se te lo scrivo nero su bianco e lo faccio senza mezzi termini, ma per guarire dal dolore devi affrontarlo, e per farlo non puoi nasconderti dietro a un’accusa infondata. Quella ragazza, sulla quale oggi riversi tutta la tua rabbia, non ti ha sottratto un oggetto che ti apparteneva. Perché le cose si comprano dietro a un corrispettivo economico, le persone e l’amore no.
È un meccanismo di difesa comprensibile, umano, quello che stai applicando tu adesso. Quello di incolpare la “ladra” in questione che ti ha portato via una delle persone più importanti della tua vita. È facile, oserei dire quasi confortevole. Perché questo ti permette di guardare la realtà da un altro punto di vista e di preservare lui. Perché accettare che l’uomo che amavi ha infranto le promesse e i sogni condivisi può far male più del tradimento stesso.
Ma la verità, amica mia, è che siamo tutti dotati di libero arbitrio, tutti siamo responsabili delle nostre scelte e delle nostre azioni. Lo sono io, lo sei tu e lo è anche lui, che ha scelto consapevolmente di andare via da te e dal tuo amore. Fa male, e pure tanto, lo so.
Ma sai, sono fermamente convinta che tutto accade sempre per una ragione, anche se ora questa ti sembra incomprensibile. Le esperienze mi hanno insegnato che ciò che è destinato ad andare via se ne andrà via comunque, in un modo o nell’altro. Quello che hai subito tu è stato brutale e infimo, ma non è stata colpa tua. Non hai responsabilità di quello che è successo. Ma andare alla ricerca ossessiva di un colpevole non ti aiuterà a tornare indietro nel tempo.
Quello che puoi fare, però, è lasciare andare via la rabbia e il rancore. Prenderti un po’ di tempo per te per ascoltare il tuo cuore e prenderti cura di lui. Le ferite che questo tradimento ha lasciato sono profonde e fanno male, ma sono tuoi il diritto e il dovere di prendertene cura. Solo così, affrontando ciò che provi, troverai la guarigione e con quella una nuova e bellissima strada da percorrere da sola o con chi vorrai, un giorno. In bocca al lupo!