Introspezione: cos’è e come si fa

L’introspezione è un processo di auto-analisi che aiuta a guardarsi dentro, conoscersi meglio e migliorare la propria vita

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

L’introspezione è un processo di auto-osservazione attraverso il quale il soggetto si guarda dentro e scruta i propri pensieri ed emozioni, le esperienze e gli avvenimenti della vita allo scopo di comprendere i processi di pensiero che influiscono sui sentimenti provati.

La necessità di analizzare emozioni e desideri, guardare e conoscere se stessi è tipica dell’essere umano e, secondo diversi filosofi e psicologi del passato, tra cui Socrate e Kant, conoscevano l’importanza dell’introspezione per lo sviluppo delle proprie capacità. Attraverso l’introspezione, in pratica, è possibile studiare se stessi esaminando idee, sensazioni, reazioni agli accadimenti della vita. Si tratta dunque di una sorta di esame di coscienza o di autoanalisi che serve a conoscersi a fondo, scoprire i meccanismi della propria mente, crescere spiritualmente e migliorare se stessi.

Quando, attraverso l’introspezione, si raggiunge consapevolezza sui pensieri, le emozioni e i sentimenti che hanno portato a determinate scelte o comportamenti è infatti possibile controllare in modo più efficace tali pensieri e lavorare sugli schemi mentali inutili o dannosi, migliorando le relazioni personali e lavorative, il benessere generale e facilitando il raggiungimento dei propri obiettivi. Osservando ciò che avviene nella coscienza, ci si conosce meglio e si può migliorare.

La capacità introspettiva è assolutamente soggettiva, così come è soggettivo il modo in cui si ascolta, si comprende il proprio stato interiore e si interpretano le proprie sensazioni. Esistono infatti persone naturalmente introspettive, cioè particolarmente consapevoli di sé, dei propri processi mentali e delle proprie emozione. Altre persone fanno più fatica a guardarsi dentro e ad analizzarsi in modo onesto, ma è possibile imparare, da soli o con l’aiuto di un professionista.

Come si fa

Per fare introspezione servono pazienza, calma, desiderio di conoscersi e allenamento.

Il processo di introspezione e in generale la consapevolezza dei propri pensieri ed emozioni possono essere favoriti dalla pratica costante della meditazione, che aiuta proprio a osservare i propri pensieri come se si fosse “esterni” a se stessi e a migliorarne il controllo nella vita di tutti i giorni. Non tutte le persone riescono però ad avvicinarsi alla pratica della meditazione con naturalezza e semplicità; per alcuni, riuscire a rilassarsi e liberare la mente guardando pensieri ed emozioni senza lasciarsi sopraffare risulta molto difficile.

Per cominciare il proprio viaggio dentro se stessi si può allora iniziare con esercizi di un’auto-analisi facili e alla portata di tutti: muniti di carta e penna si vanno a sviscerare il proprio vissuto e la propria coscienza guardando esperienze ed emozioni come se ci si osservasse dall’esterno. Ad esempio si possono prendere in esame avvenimenti o aspetti del passato che bloccano l’azione nel presente, oppure valutare la situazione in cui ci si trova e le sue criticità o, ancora, stilare i propri obiettivi per il futuro elencando i pensieri e le emozioni che non consentono di raggiungere la meta prefissata. Scrivere a mano e mettere tutto nero su bianco consente di focalizzarsi su ciò che conta davvero, senza perdersi in pensieri che non portano da nessuna parte: l’introspezione non va infatti confusa con l’overthinking, cioè con la tendenza a rimuginare in modo incessante su eventi, situazioni o emozioni senza mai giungere a una soluzione.

Spesso si tende ad auto-ingannarsi quando si analizzano aspetti profondi di sé; quando però si decide di intraprendere un processo introspettivo volto alla crescita personale, è indispensabile non mentire a se stessi e analizzare ciò che si prova con onestà annotando pensieri, paure, progetti autentici e personali. Spesso poi si tende a fare propri pensieri, aspettative, desideri che percepiamo come nostri ma che in realtà appartengono ad altri: il o la partner, la famiglia, il datore di lavoro, gli amici o altre persone che fanno parte della propria vita. Per riuscire a riconoscere quali siano i pensieri e le emozioni personali e quali invece arrivano dall’esterno, in molti consigliano di elencare tutte le sensazioni che vengono alla mente, per poi tornare ad analizzarle in un momento successivo. Esaminando la propria lista, per facilitare la distinzione tra ciò che fa davvero parte di sé e ciò che invece è il riflesso di influenze esterne, è possibile cerchiare o evidenziare con colori diversi le sensazioni, i desideri, le emozioni e i pensieri che si sentono come propri e autentici e, successivamente, di cancellare dal proprio elenco le aspettative, le opinioni e i desideri altrui. In questo modo, dall’elenco sparirà ciò che si aspettano le altre persone, ciò che desiderano per noi, alleggerendo il carico di pensieri e di eventuali emozioni o sentimenti negativi, preoccupazioni e ansie.

Una volta raggiunta consapevolezza sulle proprie emozioni saranno favorite la crescita personale la capacità di modificare la propria vita, migliorandola.