Overthinking: come (e perché) smettere di rimuginare

Pensare troppo e in modo ossessivo può portare a sviluppare ansia, insonnia, depressione e a distorcere la realtà. Ecco perché e come smettere

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

Overthinking significa letteralmente “pensare troppo” e si riferisce alla tendenza di rimuginare in modo continuo a una determinata situazione o a un problema, senza mai giungere a una conclusione, in una sorta di loop senza fine.

Quando ci troviamo di fronte ad una questione da risolvere, è assolutamente normale pensare e riflettere per valutare pro e contro e decidere una possibile strategia da attuare. Chi però è vittima di overthinking pensa senza sosta e in modo ossessivo senza mai arrivare a nulla, rimuginando ininterrottamente. Le cause possono dipendere da una predisposizione personale a pensare troppo, concentrandosi su accadimenti o pensieri specifici, su momenti ormai passati o sul futuro. Nelle persone predisposte, non è detto che il rimuginare avvenga sempre; l’overthinking può anche presentarsi in specifici periodi della vita, magari quando si è particolarmente sotto stress. In ogni caso, il fenomeno può portare alla ruminazione, cioè a una modalità di pensiero ripetitiva, in cui il pensiero diviene incontrollabile e fonte di ansia e preoccupazione. Generalmente infatti chi rimugina ha pensieri negativi che generano paure sul futuro, una visione distorta della realtà, dubbi, timori, agitazione e angoscia.

Perché smettere

Alcune persone sono convinte che pensare molto sia sinonimo di una mente attiva e di un’intelligenza superiore alla media. In realtà, per quanto pensare sia naturale, pensare troppo e rimuginare può minare il nostro benessere e la nostra salute.

Nell’overthinking il pensiero diventa ripetitivo, ossessivo e logorante ed è accompagnato da un forte disagio. Chi si lascia trasportare da pensieri negativi, paure e preoccupazioni, può infatti sentirsi sempre più stressato, frustrato, confuso e impotente e arrivare a soffrire di disturbi del sonno e dell’umore come insonnia, ansia e depressione, disturbi alimentari o comportamenti autodistruttivi. Inoltre l’overhinking, anziché migliorare l’abilità a trovare soluzioni ai problemi, mina la capacità di problem solving e fa perdere lucidità mentale al punto da compromettere anche le abilità lavorative o relazionali. Chi pensa troppo infatti ha spesso una tendenza a essere insicuro e a fraintendere la realtà, riversando poi ansia e frustrazione su chi gli sta vicino. Pensare in modo ossessivo può ad esempio portare a fissarsi su determinati aspetti della relazione con il partner, ingigantendo cose di poco conto o diventando dubbioso, insicuro sui sentimenti dell’altra persona o eccessivamente geloso.

Come smettere

Quando pensare troppo diventa un problema e i pensieri generano ansia e angoscia è importante cercare di fermare il flusso di pensieri e sconfiggere l’overthinking. Per riuscirci esistono svariati modi, tutti finalizzati alla mindfulness cioè alla focalizzazione sul qui e ora, al momento presente. Un metodo per impedire alla mente di vagare nel labirinto dei pensieri è quello di focalizzarsi sul proprio respiro: è sufficiente inspirare ed espirare profondamente, facendo attenzione all’aria che entra ed esce per circa tre minuti, ogni volta che ci si rende conto che i pensieri stanno correndo in modo incontrollato.

Alcune persone preferiscono ripetere un mantra, come l’Om, anziché concentrarsi sul respiro, ma il risultato è il medesimo. Nel caso del mantra, anziché porre attenzione all’aria che circola tra esterno e interno, ci si focalizza sul suono che viene emesso dalla propria voce e che risuona dentro di sé. Per smettere di rimuginare è molto utile praticare la meditazione concentrandosi su un’attività, un oggetto – ad esempio una fiamma, un’immagine gradevole, reale o immaginaria – allo scopo di liberare la mente e smettere di seguire i pensieri.

Se si fatica a rilassarsi e ad allontanarsi dai propri pensieri ricorrenti è possibile fare ricorso a rimedi naturali calmanti. Per favorire la calma e la tranquillità si può, per esempio, diffondere nell’ambiente qualche goccia di olio essenziale di lavanda durante la meditazione o sorseggiare poco prima della seduta una tisana calda a base di passiflora, camomilla e melissa. Un altro modo per distendere corpo e mente è quello di concedersi un bagno caldo, magari utilizzando dei sali da bagno agli oli essenziali di lavanda, limone o rosmarino.

Per alcune persone può risultare molto difficile meditare, concentrarsi sulla respirazione o recitare mantra: in questi casi, per uscire dall’overtinking può essere d’aiuto l’azione. Mantenersi occupati praticando uno sport o dell’esercizio fisico o dedicandosi a un’attività manuale che richiede concentrazione è molto utile per spostare le energie dal continuo pensare al fare. Dipingere, fare la maglia e l’uncinetto, dipingere, costruire oggetti, ma anche pulire casa e cucinare, sono tutti esempi di semplici attività che possono distrarre dal pensare troppo, tenendo corpo e mente impegnati in qualcosa di costruttivo.

Non è scontato che si riesca a smettere di pensare troppo da soli: se il problema è patologico occorre rivolgersi a un professionista che aiuti a iniziare un percorso per liberarsi dell’ovethinking.