Ruminazione, cos’è e perché dovresti liberartene

Pensare troppo può intrappolare la mente in un labirinto di preoccupazioni, allontanandoti dalla realtà e impedendoti di vivere pienamente il presente

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Ti è mai capitato di trovarti avvolta in un turbine di pensieri, analizzando ogni scelta, ogni conseguenza e cercando risposte che sembrano sempre sfuggirti? È ciò che succede quando pensi troppo, quando permetti ai tuoi timori di prendere il sopravvento e ti ritrovi a vagare nei meandri della tua mente.

Si chiama “ruminazione” il processo mentale che ci porta a concentrare la nostra attenzione su congetture ripetitive e negative, spesso legate a situazioni o idee che ci causano disagio.

Questo flusso incessante non aiuta a trovare soluzioni o strategie per affrontare i problemi. Al contrario, ci trattiene in un vortice di preoccupazioni e ansie che alla fine angosciano e influenzano negativamente il nostro stato d’animo.

Ruminare costantemente sulle cose non favorisce meccanismi di adattamento efficaci per affrontare e superare le sfide che incontriamo. Anzi, ci fa rimanere imprigionati nel passato o preoccupati per il futuro, impedendoci di vivere pienamente il presente.

Ecco perché pensare troppo fa male

L’overthinking è un fenomeno molto diffuso che può rivelarsi un veleno per la nostra mente.

Secondo uno studio condotto dall’Università del Michigan, ben il 73% degli adulti tra i 25 e i 35 anni tende a entrare in questa trappola mentale, e la percentuale aumenta con l’età, coinvolgendo addirittura il 52% delle persone tra i 45 e i 55 anni.

Molte persone credono che riflettere in modo intenso su ogni dettaglio della propria vita sia un comportamento sano, pensando che ciò possa aiutarle a prendere decisioni migliori o evitare errori.

Tuttavia, come affermato da David Spiegel, direttore del Centro per lo stress e la salute della Stanford Health Care all’HuffPost USA, questa abitudine può essere dannosa e comportare numerose conseguenze negative, poichè “la preoccupazione per un problema è spesso molto peggiore del problema stesso“.

Quando analizziamo troppo le cose, spesso finiamo per paralizzarci invece di prendere decisioni concrete. Questo fenomeno è noto come “paralisi da analisi“, dove l’eccesso di riflessione ci porta a vedere troppi aspetti o potenziali problemi che ci impediscono di agire. Pertanto, sebbene sia importante ragionare prima di fare, è altrettanto cruciale saper riconoscere quando i nostri pensieri stanno diventando un ostacolo piuttosto che un aiuto.

Inoltre, la ruminazione può soffocare notevolmente la nostra creatività. Quando la mente è costantemente intrappolata nella ricerca di soluzioni, resta meno spazio per il pensiero libero e la generazione di idee innovative.

Riflettere troppo, infine, può richiedere un’enorme quantità di energia mentale. Ciò può lasciarci esausti e senza forze per altre attività, interferendo persino con il nostro sonno e rendendo difficile rilassarsi e addormentarsi.

Al contrario, liberare il cervello da pensieri superflui può portare a una maggiore chiarezza, consentendoci di affrontare le sfide con maggiore efficacia. Quando la nostra mente è libera, quando ci immergiamo nel “qui e ora”, siamo in grado di affrontare le situazioni con un atteggiamento dinamico, anziché restare intrappolati in schemi di pensiero rigidi. Questo ci permette di trovare soluzioni più creative e di avere una maggiore capacità di gestire lo stress.

Come liberarsi dal pensiero ruminativo

La consapevolezza è il primo passo nel gestire l’overthinking. Riconoscere quando i tuoi pensieri stanno diventando ossessivi o stai spendendo troppo tempo a riflettere su un particolare problema è fondamentale per iniziare a cambiare questo comportamento.

In secondo luogo, fare attività fisica può essere un potente antidoto a questo atteggiamento tossico. Quando ci muoviamo, infatti, il nostro corpo rilascia endorfine, neurotrasmettitori noti come “ormoni della felicità“, che possono migliorare il nostro umore e ridurre lo stress. Inoltre, fare esercizio richiede un’attenzione focalizzata che può fornire una pausa dal flusso incessante dei pensieri ossessivi.

Ricorda, inoltre, che la perfezione non esiste. Piuttosto può essere una trappola che ci impedisce di apprezzare i nostri successi e di imparare dai nostri fallimenti. L’errore è, invece, una parte naturale e necessaria del processo di apprendimento e di crescita.

Infine, non dimenticare che c’è bellezza anche nell’imprevisto. Da un lato può portare incertezza e paura dell’ignoto. Con il passare degli anni abbiamo un desiderio crescente di stabilità e sicurezza, che può entrare in conflitto con la natura imprevedibile della vita. Tuttavia, le sorprese possono portare opportunità inaspettate e nuove esperienze. Invece di resistere al cambiamento, possiamo imparare ad abbracciarlo e ad accogliere l’incertezza come parte del viaggio.

Liberarsi dalla ruminazione è un percorso che richiede consapevolezza, impegno e pratica. Non si tratta di eliminare completamente i pensieri, ma di imparare efficacemente a gestirli per evitare che diventino ossessivi o paralizzanti.

In fondo, non è mai troppo tardi per smettere di pensare troppo e iniziare a vivere di più. E se ti sembra che le preoccupazioni stiano prendendo il sopravvento, ricordati: anche l’overthinking ha bisogno di un giorno di riposo!