Franco Di Mare, la Rai: “Non sapevamo del tumore, massima vicinanza”

La replica di Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, AD e DG Rai, dopo le dichiarazioni del giornalista Franco Di Mare a "Che Tempo Che Fa"

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Serena De Filippi

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“Quando ho detto di avere il tumore in Rai sono spariti tutti”. Lo storico giornalista Rai Franco Di Mare è stato intervistato a Che Tempo Che Fa il 28 aprile. Da Fabio Fazio, si è scagliato duramente contro i dirigenti Rai, parlando del trattamento che gli è stato riservato dopo aver condiviso la diagnosi di tumore – mesotelioma – e nella giornata di ieri 29 aprile è arrivata una dichiarazione congiunta dell’AD Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, in cui esprimono la massima vicinanza e solidarietà al giornalista.

Franco Di Mare ha un tumore: le dichiarazioni contro la Rai

In collegamento a Che Tempo Che Fa, Franco Di Mare ha parlato del tumore, un mesotelioma: “Mi resta poco da vivere”. Un’intervista che ha scosso profondamente gli spettatori e i tanti sostenitori del lavoro del giornalista. Ciò che ha colpito è l’indifferenza della Rai, in quanto Di Mare ha esplicitamente detto che i dirigenti gli hanno voltato le spalle, come ha specificato anche in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Quando mi sono ammalato ho chiesto di avere lo stato di servizio, con l’elenco delle missioni, per supportare la diagnosi. Ho mandato almeno 10 mail, dall’AD al capo del personale. Nessuna risposta. Con alcuni prendevo il caffè ogni mattina”.

Inviato di guerra nella ex Jugoslavia, Di Mare ha chiesto dunque l’elenco completo delle missioni per comprendere al meglio la diagnosi – un suo diritto – con tutti i posti in cui è stato, in quanto la relazione tra malattia e attività professionale deve essere accertata dall’Inail. “Perché così posso provare a chiedere alle associazioni di categoria che cosa si può fare”. Ha poi specificato che non si riferisce ai gruppi dirigenti attuali, ma a quelli precedenti. Una richiesta più che legittima, dal momento in cui il mesotelioma, un tumore molto aggressivo, è legato all’amianto, che il giornalista potrebbe aver respirato “proprio a Sarajevo, nel luglio del 1992, la mia prima missione. O all’ultima, nel 2000, chissà. Non potevo saperlo, ma avevo respirato la morte”.

La nota di Roberto Sergio e Giampaolo Rossi

Al di là dell’affetto e della vicinanza di molti nei confronti di Franco Di Mare, c’è stata una indignazione vera e propria nei confronti della Rai, l’ennesima dopo le vicende dell’ultimo periodo. Il comportamento dei dirigenti Rai è al centro della polemica. Ma non si è fatta attendere la nota dell’AD Roberto Sergio e del DG Giampaolo Rossi, che sono venuti a conoscenza della diagnosi del giornalista solamente nella serata del 28 aprile, durante il collegamento a Che Tempo Che Fa.

A Di Mare, Sergio e Rossi “esprimono tutta la propria vicinanza umana e assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto”. Un fatto più che legittimo, considerando che non è facile risalire alle origini di un tumore di questo tipo: dagli anni ’90 in poi, Di Mare ha seguito per la Rai diversi conflitti, raccontando la guerra dei Balcani. “Sono arrivato a capire che possano esistere ragioni di tipo legale e sindacale, ma quello che capisco meno è l’assenza sul piano legale e umano”, ha spiegato Di Mare.