Gelosia fra sorelle, come comportarsi?

Come comportarsi quando scatta la gelosia tra sorelle e in che modo affrontare questa situazione delicata

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

La radice della gelosia tra sorelle

Molto del tipo di rapporto che sviluppano i fratelli e le sorelle tra di loro dipende da come i genitori hanno gestito dosi di amore, approcci diversi a seconda del carattere e del genere. Se il modo in cui si crescono i figli dipende direttamente dal vissuto familiare, una madre o un padre che hanno avuto un fratello o una sorella con cui andavano o meno d’accordo possono crescere i propri figli in un modo che subisce l’influenza di quanto vissuto.

Gelosia e insoddisfazione tra sorelle spesso hanno la loro radice in uno stato d’animo che la madre o il padre hanno vissuto rispetto ad altri membri della famiglia. Sicuramente possono subentrare anche divergenze caratteriali che si notano sin da subito, ma se i genitori alimentano la competizione o danno come modello qualcosa di rigido e stretto, la distanza potrebbe diventare insanabile. Spesso accade anche che uno dei due genitori voglia stare sempre al centro e, anche senza rendersene conto, mette le sorelle a contrasto per avere la meglio sulla loro attenzione, andando a creare danni importanti a livello emotivo.

I fratelli e le sorelle sono coloro con cui impariamo a litigare, competere, divertirci e ascoltarci reciprocamente. Sono il primo elemento con cui condividiamo esperienze e attraverso la vita del fratello o della sorella noi conosciamo la vita stessa e le sue manifestazioni. Tra fratelli e sorelle si negozia, ci si accorda, si stringono i primi patti, si sperimentano scorrettezze, disagio, confronto, differenze.

Le rivalità tra sorelle quindi hanno radici biologiche e sono finalizzate ad attrarre su se stesse gli occhi della madre o del padre; tendono a cessare o scemare con l’uscita di casa e la creazione di una nuova famiglia, anche se la rivendicazione affettiva potrebbe comunque continuare nel caso in cui siano stati fatti abusi emotivi forti da parte dei genitori o nel momento in cui accade qualcosa a uno dei genitori o succedono fatti nella vita privata rilevanti (una gravidanza, un aborto, un matrimonio, un divorzio, etc).

Le costellazioni familiari e altri strumenti utili

Un ottimo strumento per andare a sondare qualsiasi tipo di irrisolto sono le costellazioni familiari, metodo messo a punto da Bert Hellinger, psicologo e scrittore tedesco. Le costellazioni sono un metodo di esplorazione delle dinamiche interne alla famiglia, soprattutto quelle che condizionano una persona tanto da non farla “brillare” al suo massimo potenziale. L’individuo si ritrova sempre in un sistema che per prima cosa si riferisce all’appartenenza familiare. I nostri antenati hanno su di noi un carico importante che va a toccare le emozioni, il percepito, le vicende e il modo in cui si reagisce alle cose.

Le costellazioni sono proprio un modo per portare luce sulle dinamiche inconsce che vanno a portare sofferenza nella vita di ciascuno di noi e influenzano in modo importante sia le relazioni sentimentali che il contesto professionale o di lavoro/studio. In molti casi si ripetono malesseri che ricalcano il destino familiare di qualcuno che non ha avuto riconoscimento all’interno della famiglia. Vedere le dinamiche che ci legano in modo negativo alla famiglia ci consente di essere visti e vedere con i giusti occhi. Una sorella, per esempio, che stringe inconsapevolmente un patto di irretimento con il fallimento di un padre o di una madre, vive molto male il successo della sorella e da qui potrebbero nascere delle liti continue apparentemente per invidie e gelosie che hanno una radice “invisibile”.

Se una persona della famiglia ha reagito male o non ha saputo reagire o “farsi vedere” dagli altri componenti, qualche figlia o figlio potrebbe inconsciamente decidere di prendere le sue difese e riproporre lo stesso destino. Questo tipo di dinamiche sono spesso alla base dei dissapori tra fratelli e sorelle. Altro esempio classico: una coppia perde un figlio e nascono poi altri figli ma all’aborto non viene dato il giusto tempo di elaborazione, saluto e congedo con amore. Accade quindi che il lutto manda la madre o il padre in depressione, l’elemento tra i figli sensibile avverte questo malessere e lo fa suo, il che le/gli rende impossibile godere di qualsiasi gioia o successo proprio o altrui. Sono solo esempi, ma spiegano molto bene quali sono quei “fili invisibili” che spesso ci muovono e non sempre in senso costruttivo.

Di solito nelle costellazioni si individua un problema, ci si pone al costellatore o alla costellatrice con un obiettivo e vengono chiamati dei “rappresentanti” tra i presenti che si muovono e agiscono secondo il loro sentire, che evidenzia sempre stati d’animo e movimenti interni alle relazioni familiari. Mentre queste persone agiscono, quello che prende il nome di campo morfogenetico si forma e chi guida conduce in modo che si arrivi a una sorta di quiete, una pace per cui ognuno si ritrova al proprio posto, viene visto e si muove in pace, in armonia e spirito costruttivo. L’esperienza dura dalla mezz’ora a un’ora e oltre. Chi decide di costellare, andando a vedere dinamiche interne, rende un servizio a tutta la famiglia.

Insieme alle costellazioni, altri strumenti utilissimi per le liti tra sorelle possono essere un percorso di psicoterapia sistemico-relazionale o, con finalità pragmatiche, attraverso la mediazione familiare. Sicuramente una delle sorelle potrebbe avere una maggiore vocazione alla pace e a trovare delle risoluzioni, ma non vuol dire che sia la sorella meno rabbiosa; a volte la violenza tra sorelle si esprime proprio nel tentativo di voler cambiare l’altra, criticarla, renderla aderente a come dovrebbe essere in base a modelli tutti mentali e poco rispettosi della natura di ciascuno.