I disturbi di personalità sono caratterizzati da comportamenti che possono provocare disagio e compromissione funzionale. Il disturbo borderline di personalità rientra tra questi e coloro che ne soffrono presentano spesso atteggiamenti impulsivi, oltre a manifestare cambi d’umore repentini. In alcuni casi, tutto questo, insieme alla scarsa autostima e all’instabilità emotiva che contraddistinguono il disturbo borderline, può portare ad azioni che compromettono la salute fisica sfociando ad esempio nell’autolesionismo.
Con il supporto della Dottoressa Sara Baldrighi, Psicologa e Psicoterapeuta, vediamo quali sono i sintomi e i possibili trattamenti del disturbo borderline di personalità.
Indice
Che cos’è
«È un disturbo di personalità caratterizzato da un’instabilità nelle relazioni interpersonali e dell’immagine che si ha di sé, ma anche dalla difficoltà nell’organizzare i propri pensieri. Tutti questi elementi portano la persona ad una instabilità che genera sofferenza e comportamenti problematici, a volte anche autolesivi», spiega la dottoressa.
Il termine stesso, dall’inglese “borderline” ovvero “border” (“limite”) e “line” (linea), fornisce un’indicazione generale circa la caratteristica principale del disturbo. Quindi, un soggetto che è al confine tra uno stato di “normalità” e uno stato patologico.
Cause
«Le cause non sono ben chiare, tuttavia ci possono essere fattori genetici predisponenti o fattori ambientali traumatici che possono far generare questo tipo di disturbo come:
- esperienze negative subìte durante la prima fase di vita;
- maltrattamenti;
- abusi fisici sessuali;
- disturbo dell’abbandono;
- assenza del supporto genitoriale», continua l’esperta.
Non si tratta quindi di cause precise e ben definite, piuttosto di fattori che potrebbero incidere sullo sviluppo del disturbo borderline di personalità.
Sintomi
«Gli individui con disturbo borderline di personalità sono caratterizzati da disregolazione emotiva, ovvero difficoltà nel gestire le emozioni, hanno frequenti cambiamenti nell’umore, quindi possono passare da serenità a rabbia da un momento all’altro.
Per quanto riguarda le relazioni interpersonali, queste sono instabili e conflittuali. I soggetti possono infatti sentirsi dapprima molto coinvolti in una relazione per poi diventare esigenti e manipolatori nel momento in cui sono insoddisfatti. Questo porta ad un andamento instabile, dove a momenti di intimità e coinvolgimento si alternano conflitto e allentamento. Spesso poi le relazioni iniziano con una forte idealizzazione del partner, ma è sufficiente una piccola mancanza per catalogare l’altro come cattivo e inaffidabile. Questo deriva anche da un’immagine di sé che è povera e poco sviluppata, accompagnata da sentimenti di vuoto e di noia. Inoltre, lo stile cognitivo è dicotomico cioè per questi soggetti esiste solo bianco o nero, non c’è la via di mezzo. I soggetti sono ipercritici verso sé stessi, alimentando vissuti di colpa, scarsa autostima e vergogna», precisa la dottoressa Baldrighi.
Gli individui con disturbo borderline di personalità hanno poi maggiore difficoltà a rendersi conto delle conseguenze derivanti da azioni “pericolose”, come ad esempio l’assunzione di sostanze stupefacenti o la guida spericolata. Non riuscendo a gestire le emozioni, tendono inoltre ad avere comportamenti autolesionistici per abbassare l’emotività.
Trattamenti
«Il disturbo borderline di personalità, per le sue caratteristiche, può essere associato alla depressione o ad altri disturbi. Tuttavia, necessita di un trattamento di tipo farmacologico da affiancare alla psicoterapia», conclude l’esperta.
In generale quindi, il disturbo borderline di personalità può essere riconosciuto dai sintomi descritti sopra. Il primo passo per trattarlo al meglio è quello di riconoscerne le manifestazioni e successivamente di rivolgersi ad un professionista.