Chi vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero

Imparare ad alleggerire le situazioni, e a lasciare andare le zavorre emotive, è un'arte che tutti dovremmo fare nostra per viaggiare felici

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

La vita è complicata. È questo quello che ci ripetiamo mentre ci perdiamo e ci dimeniamo tra il caos e il disordine dei giorni. E in effetti sono tanti gli ostacoli che incontriamo sul nostro cammino e che si sommano a quei ritmi frenetici che si fanno sempre più insostenibili. Ma se c’è una cosa che ho imparato con gli anni è che se è vero che la vita è complicata è anche vero che noi lo siamo di più.

Intendiamoci, la vita a volte sembra mettercela davvero tutta per farci incontrare persone e situazioni tutt’altro che idilliache, ma è davvero tutta colpa sua? Possibile che siamo solo spettatori passivi di tutto quello che accade dentro e fuori di noi? La risposta, questo è chiaro, la conosciamo tutti. Eppure complicare le cose, che di per sé sono già difficili, ci riesce così naturale che ormai neanche ce ne rendiamo conto.

Ho letto da qualche parte che i grandi problemi dell’uomo sono sostanzialmente tre: la natura di complicare tutto senza che ce ne sia la necessità, l’assurda mania di addossarsi problemi altrui e la stupidità di evitare i problemi reali. La soluzione? Agire con leggerezza.

Viaggiare leggeri per viaggiare felici

Antoine de Saint-Exupéry scriveva che “Chi vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero”, una frase questa che nasconde una delle più importanti verità per l’essere umano. La stessa che, per qualche strana ragione, scegliamo di non vedere.

L’applicabilità di questa affermazione non conosce limiti tangibili. Possiamo accoglierla nel suo senso letterale, e sperimentare in prima persona i benefici che si ottengono quando scegliamo di viaggiare leggeri e rinunciando quindi a quei grandi e ingombranti bagagli di cui non abbiamo bisogno. E possiamo, anzi dovremmo, imparare a fare lo stesso in tutte quelle situazioni che affrontiamo nel quotidiano.

Sensi di colpa, esperienze passate, affari di cuore e situazioni non risolte sono delle zavorre emotive che affaticano l’anima e il cuore, le stesse che rallentano il nostro percorso verso la crescita e l’evoluzione. Sono i nostri bagagli pesanti e ingombranti che non ci permettono di viaggiare leggeri. Che ci impediscono di viaggiare felici.

In un’epoca come la nostra, in cui filosofeggiare sembra quasi un dovere di tutti, la leggerezza viene quasi demonizzata perché considerata frivola e superficiale. In realtà, imparare ad alleggerire le situazioni, e a lasciare andare i macigni emotivi, è un’arte che tutti dovremmo fare nostra. Un modo per considerare gli eccessi dei meri accessori, decisamente non necessari al raggiungimento degli obiettivi e alla realizzazione dei nostri sogni.

L’arte di lasciare andare

Ho imparato a praticare la leggerezza razionalizzando, dentro, ciò che succede fuori. Questo non vuol dire che ho messo a tacere le emozioni, né tanto meno che ho smesso di seguire l’istinto. Ho semplicemente iniziato a dare un nome, ma sopratutto un peso, alle cose che accadono. Nel bene e nel male.

Tutto quello che resta fuori da ciò che consideriamo essenziale, che ci nutre, ci arricchisce e ci accende, deve essere lasciato fuori. Per praticare la leggerezza, infatti, è necessario imparare a lasciare andare. Non trattenere per forza cose e situazioni che non hanno più ragione di esistere e fare lo stesso con i sentimenti che ci invadono e pervadono ogni giorno.

Solo così possiamo fare spazio al nuovo e assaporare la straordinaria sensazione che ci regalano le scoperte, quelle degli inediti traguardi, delle opportunità che ci aspettano e delle persone che sono in attesa di entrare nella nostra vita. Solo così, viaggiando leggeri, possiamo viaggiare felici.