“Mia figlia offesa perché down”, lo sfogo di Luca Trapanese papà adottivo di Alba

Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli e padre adottivo di una bimba down di 5 anni, ha raccontato l'episodio discriminatorio avvenuto in spiaggia

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Diversità e inclusività, sono queste la parole del presente e del futuro, i pilastri sui quali si fonda l’educazione dei bambini, degli uomini e delle donne del domani. Perché quando queste vengono a mancare è chiaro che i genitori, la comunità e la società intera stanno fallendo.

E qualcuno ha già fallito, scegliendo di restare ostile alla diversità, e a tutto ciò che questa rappresenta. Scegliendo di restare aggrappato agli ideali di perfezione e a tutti quegli stereotipi che hanno caratterizzato la cultura dominante del passato. Eppure non è così che deve andare perché i bambini devono essere felici, non migliori degli altri.

E quello che è successo a Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli e padre adottivo di Alba, dimostra che è necessario agire, tutti insieme, affinché la società possa far sì che i pregiudizi e le ostilità restino solo un brutto e lontano ricordo.

Lo sfogo di Luca Trapanese

Qualche giorno fa ero al mare con Alba. Giocavamo alle giostre in spiaggia. Si è avvicinato un bimbo e, senza minimi termini,  mi ha detto che secondo la sua mamma Alba è malata e anche brutta

Inizia così il post pubblicato su Facebook da Luca Trapanese, il padre della piccola Alba, che racconta la triste vicenda di cui lui e la sua bambina sono diventati i protagonisti. In occasione di un weekend al mare, sulla spiaggia di Scauri, un bambino si è avvicinato a loro riferendo che, secondo sua madre, quella compagna di giochi era brutta e malata.

“Sono rimasto di pietra, non sapevo nemmeno cosa rispondere” – ha poi aggiunto l’assessore – “perché mia figlia non è malata e la sua disabilità non la invalida dell’essere una bambina felice, oltre ad essere oggettivamente bella. Quel bimbo, grazie alla sua mamma,  rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste.”

Lo sfogo ha fatto il giro del web raccogliendo numerosi commenti di solidarietà da parte di moltissimi utenti. Messaggi d’affetto, amore e comprensione rivolti a papà Luca e ad Alba. Uno sfogo che non è nato con l’obiettivo di colpevolizzare, quanto più di sensibilizzare l’opinione pubblica, per mettere alla luce quel problema di accettazione della diversità che ancora esiste e persiste.

Vivere con la diversità è un’opportunità

La storia di Luca e Alba, ci insegna tanto e non solo per quell’amaro lasciato in bocca dall’episodio, ma anche per il suo dolcissimo risvolto. Nello stesso post pubblicato su Facebook in cui Trapanese ha raccontato la sua personale disavventura, è emerso uno splendido dettaglio che dà speranza.

“Poi lunedì pomeriggio mi arriva questa foto di Alba con Arturo, un suo compagno di classe con questo messaggio: Grazie a te e ad Alba…lei riesce a sfiorargli le mani…e il cuore” – ha scritto l’assessore, aggiungendo anche che occorre maggiore sensibilità da parte dei genitori nei confronti di tutti i figli, nonostante le diversità, perché “ognuno ha il diritto alla felicità e non al primato di migliore”.

Un messaggio questo, reso ancora più importante dall’uomo che l’ha scritto. Un uomo che spinto dal desiderio di paternità ha adottato una bambina down, considerando la sua diversità non un ostacolo, ma un valore aggiunto alla sua vita.