Anche Ken ha la vitiligine. E Barbie porta un apparecchio acustico

Barbie e Ken, con la loro imperfetta unicità, diventano il simbolo di inclusività globale. Le loro storie sono le stesse in cui bambini e bambine possono ritrovarsi

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Inclusività, è questa la preziosa parola che dobbiamo fare nostra e che dobbiamo insegnare ai bambini, alle future generazioni del domani. Perché chiunque ha il diritto e il dovere di sentirsi a suo agio nella società, di ritrovare una piccola parte di sé negli standard di bellezza nel mondo, di riconoscere quella imperfetta unicità che ci caratterizza e che ci rende speciali.

Ed è probabilmente per perseguire questo obiettivo che la Mattel ha scelto di introdurre nel mercato una nuova coppia di Barbie e Ken. Diversi da quelli che conoscevamo, lontani da quell’ideale di perfezione e bellezza che è stato perpetuato per secoli generando stereotipi, pregiudizi e discriminazioni.

Ma loro, Barbie e Ken, hanno invertito il percorso mostrandosi per la prima volta in una normale diversità, la stessa in cui migliaia di bambini e bambini possono ritrovarsi affinché sappiano che non sono gli unici ad avere la vitiligine o a portare un apparecchio acustico. Affinché non si sentano mai sbagliati.

Barbie con apparecchio acustico

Vitiligine e apparecchio acustico: ecco i nuovi Barbie e Ken

Inclusione e accettazione, sono queste le parole su cui deve fondarsi l’educazione delle prossime generazioni, che può avvenire anche attraverso il gioco, per prevenire le discriminazioni e i giudizi, per far diventare tutti persone migliori, attori di una società che troppo spesso ha fallito in questo senso. E ora è possibile avviare il cambiamento anche attraverso Barbie e Ken, due delle bambole più iconiche e vendute al mondo, che assomigliano sempre di più alle persone e meno alla perfezione.

Mattel, infatti, ha lanciato la prima Barbie dotata di un apparecchio acustico. Non conosciamo la sua storia, ma sappiamo che in quella tutti i bambini e le bambine che hanno una disabilità collegata alla perdita dell’udito potranno ritrovarsi. Così come fa Ken che, pur restando sempre bello e affascinante, ha una malattia cronica della pelle, ha la vitiligine.

 

Ken con la vitiligine
Fonte: IPA
Ken con la vitiligine

Barbie e Ken: simboli di inclusività

Barbie e Ken diventano così i simboli di un’inclusività globale che appartiene ai grandi e ai bambini, che appartiene a tutti. Ma non ci sono solo la vitiligine e l’apparecchio acustico, sono tante le bambole che si normalizzano e si fanno portavoce della diversità.

La serie Fashionistas, per esempio, presenta tantissime bambole dalle diverse tonalità della pelle, con forme di corpo differenti, con disabilità, come quella Barbie con la protesi alla gamba che sarà presto lanciata sul mercato. C’è chi è più bassa e chi è più alta, chi porta gli occhiali da vista e chi sfoggia bellissimi capelli afro.

Sono tutte e tutti diversi tra loro, con look, acconciature e corpi differenti, ma sono bellissimi perché sono reali. E questa consapevolezza infrange un paradigma che è stato perpetuato nei secoli: le bambine e i bambini non desidereranno più assomigliare a Ken o a Barbie, perché sono loro che assomigliano alla realtà ora, che li rappresentano. Sono bambole che invitano i bambini a restare se stessi, a non sentirsi mai sbagliati, a considerare la loro diversità normale.

Barbie, Ken e tutti gli altri racconteranno nuove e inedite storie, le stesse nelle quali tutti potranno finalmente ritrovarsi.

Barbie e Ken
Fonte: IPA
Barbie e Ken