A caccia di vergini, tra abusi e violenza: sono Barbie e Ken serial killer

Karla Homolka e Paul Bernardo, marito e moglie, sono gli autori di una serie di omicidi e stupri. Li hanno rinominati Barbie e Ken serial killer

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Redazione

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Si chiamano Karla Homolka e Paul Bernardo e, al tempo dei fatti, erano una coppia giovane e apparentemente affiatatissima. Entrambi belli, attraenti e con grandi sorrisi, apparivano complici e pronti ad affrontare insieme una vita tranquilla, l’uno al fianco dell’altra. Il loro matrimonio, svoltosi il 29 giugno del 1991, è stato la celebrazione di quello che agli occhi di tutti era un amore sano e pieno di promesse. Purtroppo, però, la coppia era tutto fuorché normale: oggi sono noti come Barbie e Ken serial killer.

Sì, quelli che allora erano due ragazzi, due ventenni, sono stati autori di una serie di terribili crimini che nel 2021 sono stati dettagliatamente raccontati nella mini serie Cacciatori di vergini – Ken e Barbie serial killer, e che, ancora oggi, sembrano troppo assurdi per essere veri.

Paul e Karla: le famiglie, l’incontro, i tormenti

Ma andiamo per ordine, entrando nella vita dei due serial killer. Paul nasce nel 1964 e, purtroppo, la sua vita è segnata da abusi e violenze. Il padre, Kenneth Bernardo, picchiava la moglie Marilyn, la tradiva ed è persino arrivato a stuprare la figlia, ossia la sorella di Paul. In seguito all’ennesimo abuso Marilyn lascia la casa e confessa a Paul che, in realtà, Kenneth non era il vero padre. Questo provoca in Paul una reazione tutt’altro che positiva: inizia a disprezzare la madre, a insultarla e riversa tutte le sue frustrazioni nella sessualità, iniziando prima a molestare e poi a stuprare delle ragazze, coetanee e più piccole. Il suo modus operandi era sempre lo stesso: si appostava nei pressi delle fermate del bus, otteneva la fiducia delle sue vittime e poi le assaliva.

Paul Bernardo, serial killer
Fonte: Getty Images
Paul Bernardo

Nessuno, però, poteva credere che fosse un predatore sessuale: era uno studente brillante, con un viso da bravo ragazzo ed è anche riuscito a ottenere un buon lavoro in banca. Nel mese di ottobre del 1987, lo stesso anno in cui ha iniziato a stuprare sempre più vittime, conosce Karla Homolka. Karla, a differenza di Paul, è cresciuta in una famiglia normale e amorevole. Aveva due sorelle, Lori e Tammy, e sembrava essere dotata di una spiccata intelligenza. Dall’altra parte, sembrava non riuscire a relazionarsi bene con i suoi fidanzati: si faceva maltrattare, cadeva in depressione e ha più volte manifestato tendenze suicide. L’incontro con Bernardo ha acceso una miccia che avrebbe portato a un’esplosione cruenta e delirante.

L’amore di Paul e Karla: dipendenza, violenza e orrore

Paul e Karla, agli occhi di tutti, sono perfetti. Bellissimi, in sintonia, sembrano aver trovato un equilibrio. La famiglia di Karla adora Paul che, in particolare, viene apprezzato dalla sorella più piccola di Karla, Tammy. La ragazzina vede in Paul un fratello maggiore, come traspare da diversi video girati in famiglia. Sotto questa superficie dorata, però, c’era un’immensa quantità di marcio. Non rinuncia agli stupri e, cosa ancor più terrificante, informa Karla delle sue abitudini. Lei, pur di non lasciarlo andare, tace.

Dopo qualche tempo, sarà proprio Karla a diventare vittima di Paul: il ragazzo prima la convince ad avere dei preliminari durante giochi erotici violenti, poi, nel 1988, la sodomizza e le impone di fare sesso orale. Si pente di averlo fatto, le chiede scusa, ma non è mai stato sincero. Nel 1989 torna a stuprarla con più violenza e nel frattempo colleziona altre vittime. Fra uno stupro e l’altro, le toglie anche la verginità, cosa che segna un terribile punto di svolta.

Per Paul, infatti, Karla è ormai “in difetto”: non essendo più vergine non può più dargli le stesse emozioni che lui ricerca. I due avevano già fissato la data del matrimonio, ma lui è perentorio: se lei non gli “regalerà” una vergine per “risarcirlo moralmente” non ci sarà alcun matrimonio. Paul ha anche un’idea di chi debba essere la vergine in questione: Tammy, la sorellina di Karla. Inquietantemente, Karla non fa una piega: accetta e inizia a progettare lo stupro con Paul. Karla lavorava in una clinica per animali e rubò dei sedativi, che sarebbero serviti per addormentare la ragazzina.

Il primo omicidio e il matrimonio

Il 23 dicembre 1990 Tammy viene invitata a casa di Paul e Karla. I due drogano il suo cibo e non appena la ragazzina si addormenta, Paul inizia a violentarla nei modi più disparati. Karla non solo osserva la scena, ma scatta anche delle fotografie. Subito dopo le violenze, Tammy vomita e soffoca nel sonno. Paul e Karla chiamano il 911 e, spaventosamente, la morte di Tammy viene etichettata come uno sfortunato incidente. L’orrore però non finisce qui: Paul accusa Karla di aver fatto morire il suo sex toys ed esige una sostituta, che Karla in effetti trova e che chiama “regalo di nozze”: si chiama Jane e con lei la coppia ripete lo stesso schema, assicurandosi però che stavolta non ci siano “incidenti”.

Paul Bernardo e Karla Homolka
Fonte: Getty Images
Paul Bernardo e Karla Homolka

Paul e Karla tornano a uccidere qualche mese dopo, poco tempo prima del loro matrimonio: la vittima è Leslie Mahaffy, che viene prima scelta come ulteriore “dono” di Karla a Paul e poi tenuta imprigionata per 24 ore. A questo punto, Karla diventa parte attiva delle violenze, non “limitandosi” più a filmare, ma unendosi al compagno nello stupro. Dopo l’intera giornata di abusi, Karla e Paul decidono che Leslie non può più tornare a casa, perché per buona parte delle violenze è rimasta cosciente: così, la strangolano.

10 mesi dopo (ormai novelli sposi), Karla e Paul rapiscono un’altra ragazza, Kristen French, che subisce la stessa sorte di Leslie. Frattanto, già dal 1987 la macchina della giustizia si era messa in moto per denunciare quello che era stato soprannominato lo stupratore di Scarborough. Diverse prove si erano accumulate, ma solo nel 1993 Paul venne ufficialmente arrestato e, una volta accaduto, i due confessarono tutto ciò che avevano fatto.

Il destino di Barbie e Ken serial killer

Le confessioni di Paul e Karla lasciarono tutti di stucco. Gli agenti trovarono un diario e tutti i filmati che documentavano le violenze sessuali, e in molti si chiesero come fosse possibile che i due l’avessero fatta franca. La risposta, per quanto terribile, era semplice: Barbie e Ken erano troppo perfetti, a modo e carini per poter commettere quegli orrori. Oggi, la Homolka è a piede libero: le sono state attribuite molte meno responsabilità rispetto a Bernardo.

Karla ha cambiato nome e si è risposata, è diventata madre. La sua vita è normale nonostante, a quanto pare, non abbia mai dimostrato alcun tipo di pentimento. Bernardo, invece, si trova ancora in carcere.