Marzia Capezzuti: la scomparsa, l’omicidio e la confessione su Instagram

Maltrattata, picchiata e torturata per anni da quella che lei considerava una famiglia. Marzia Capezzuti è stata uccisa dalla cognata, da suo marito e dal figlio minorenne

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 21 Aprile 2023 14:21

Aveva 29 anni, Marzia Capezzuti, e tutta una vita davanti a sé. E chissà quanti sogni straordinari voleva ancora realizzare. Ma non ha potuto farlo perché qualcuno ha deciso che non doveva essere così.

E badate bene perché quel qualcuno non è un folle o uno squilibrato killer. Chi ha deciso per la vita, o peggio per la morte di Marzia, è stata quella che lei considerava la sua famiglia. Le persone che dovevano amarla e proteggerla l’hanno vessata, marchiata, torturata fino a ucciderla.

Un omicidio aberrante, tragico e assurdo, il suo, fatto di dettagli che sembrano appartenere a una trama di un film horror, il cui atto finale si è consumato sul palcoscenico dei social network con una confessione su Instagram. E magari basterebbe spegnere la tv o riavvolgere la pellicola dall’inizio per metterla in pausa. Perché Marzia Capezzuti è stata uccisa e niente e nessuno potrà più cambiare le cose.

Chi era Marzia Capezzuti

Marzia Capezzuti aveva 29 anni quando, nel marzo del 2022, è sparita nel nulla. Il caso, trattato anche dal programma televisivo Chi l’ha visto, aveva tenuto in allerta tutti i cittadini del Paese. Che fine aveva fatto la giovane? Mentre tutti si interrogavano su questa domanda, la Procura di Salerno aveva già iniziato a indagare sospettando di un omicidio con occultamento di cadavere.

Marzia, ai tempi della scomparsa, viveva a Pontecagnano Faiano, un paese in provincia di Salerno nel quale si era trasferita per andare a convivere con il compagno, deceduto poi nel 2019. Nonostante la tragica scomparsa, la giovane aveva scelto di restare proprio nel Salernitano. Eppure, da quella primavera dello scorso anno, nessuno l’aveva più vista.

Prima, invece, gli abitanti di Pontecagnano Faiano la incontravano spesso in giro. Ma nell’ultimo periodo c’era qualcosa di diverso in lei. Proprio durante una puntata di Chi l’ha visto, infatti, la testimonianza di un cittadino, corredata da una foto, la mostrava con il volto pieno di lividi. Qualcuno stava esercitando violenza sulla ragazza.

La giovane, rimasta nel paese salernitano anche dopo la scomparsa del compagno, secondo l’accusa sarebbe stata segregata in casa e avrebbe subito continue violenze per un lungo tempo. Ma chi poteva avercela con lei? E perché?

I sospetti di omicidio sono iniziati a diventare quasi una certezza quando gli inquirenti hanno esaminato le finanze della ragazza. Marzia, infatti, percepiva una pensione di 1.174 euro per “ritardo mentale di media entità”. Eppure, non solo era sempre senza soldi, ma ogni mese, e in soli due giorni, prelevava tutto ciò che aveva sul suo conto. Regalava il denaro a qualcuno? O era in pericolo?

L’omicidio e la confessione sui social network

Alla fine, purtroppo, i sospetti sono stati confermati e il corpo senza vita di Marzia è stato ritrovato in un casolare abbandonato nel mese di ottobre dello scorso anno. A ucciderla, secondo gli inquirenti, sono stati la sorella dell’ex compagno, con la complicità di suo marito e del figlio minorenne.

Quando Marzia è rimasta nel Salernitano, dopo la morte del suo compagno, si è affidata alla compagnia di sua cognata, Maria Barbara, forse perché si sentiva in famiglia, o forse per mantenere vivo il ricordo di quell’amore che ormai non c’era più. E invece, proprio quel luogo che doveva essere un rifugio sicuro, si è trasformato in un inferno senza via d’uscita.

Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, la ragazza sarebbe stata torturata e vessata in questi tre anni dai parenti del suo ex compagno con lo scopo di appropriarsi della sua pensione. La svolta delle indagini è avvenuta a seguito di una confessione fatta dal figlio della cognata, appena 15enne, su Instagram durante un dialogo con sua sorella. È stata proprio lei a fornire agli inquirenti ulteriori dettagli sull’omicidio di Marzia.

Lo scenario ricostruito fino a questo momento restituisce una realtà tragica e sconfortante, quella in cui una giovane donna è stata maltrattata, picchiata e torturata per anni. Le indagini per omicidio sono ancora in corso, ma intanto i colpevoli, i due adulti e il minore, sono stati arrestati.