La donazione di organi della piccola Marta ci ricorda la nostra umanità

La piccola Marta, morta a soli 11 anni a causa di una leucemia, è diventata il simbolo della speranza e dell'importanza della donazione di organi a Geraci Siculo e in Italia

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Dicono di Marta che fosse vivace e solare, sempre sorridente, e la cosa non ci sorprende considerata la sua età. E chissà quanti sogni straordinari voleva realizzare, lei che li ha visti frantumarsi con la diagnosi di leucemia, quella malattia che l’ha strappata via dall’amore dei suoi genitori e dalla vita a soli 11 anni.

Oggi Marta Minutella, la bambina di Geraci Siculo di cui tutti parlano, non c’è più. È morta improvvisamente a causa di una leucemia fulminante lo scorso marzo lasciando nel cuore dei genitori un vuoto che non si potrà più colmare. E sono stati proprio mamma e papà a infrangere il silenzio di quel dolore scegliendo di donare gli organi della loro bambina, per salvare altre vite.

Marta Minutella e l’importanza di donare gli organi

Come si può superare il dolore della perdita di un figlio? Come si può neutralizzarlo? Sono domande, queste, che si pongono tutti i genitori costretti a sopravvivere alla morte dei loro bambini. Non sappiamo se i genitori di Marta hanno trovato una risposta al quesito, quello che sappiamo per certo è che, nonostante il dolore e la sofferenza, la generosità e l’altruismo hanno preso il sopravvento. L’umanità lo ha fatto.

I genitori di Marta, infatti, hanno espresso la volontà di donare gli organi della loro bambina, affinché questi potessero salvare altre vite, rendere migliori quelle delle persone che sono in difficoltà. Il prelievo, però, in questo caso non è stato possibile proprio a causa della malattia che ha provocato la morte della bambina nel marzo del 2021.

Nonostante questo, mamma e papà hanno voluto firmare simbolicamente il consenso come gesto di speranza e di vita, che vince sul dolore e la sofferenza. Perché donare gli organi è un atto umano che può salvare la vita di migliaia di persone. E lo sanno tutte le persone che hanno subìto un trapianto, così come quelle che hanno scelto di donare, come fecero anni fa anche i genitori del piccolo Nicholas Green.

La scelta dei genitori di Marta non ha lasciato indifferente il piccolo comune di Palermo, né l’Italia intera. Grazie al loro gesto, infatti, sono diventati un esempio da seguire per tutti i cittadini di Geraci Siculo.

Geraci Siculo, il paese simbolo della donazione degli organi

La scelta dei genitori di Marta non ha lasciato indifferente nessuno, al punto tale che oggi il piccolo comune siciliano è diventato il paese simbolo della donazione degli organi, sicuramente uno dei più generosi di tutta Italia. A confermarlo è stato il Centro Nazionale Trapianti stilando una lista dei comuni più virtuosi nella raccolta delle dichiarazioni di volontà per donare che si esprimono all’anagrafe.

Geraci Siculo è al primo posto con il più alto indice del dono nel nostro Paese registrato nel 2021, aumentato proprio dopo l’espressa volontà dei genitori di Marta. I dati, pieni di speranza, sono stati diffusi in occasione della Giornata nazionale della donazione degli organi e del trapianto che si celebra domenica 24 aprile.

La storia di Marta e di quel gesto compiuto dai suoi genitori sono diventati il simbolo di questa giornata, la rappresentazione vivente dell’umanità che appartiene al nostro Paese e che si manifesta attraverso l’altruismo. Donare gli organi, infatti, è un gesto di generosità che può salvare vite, che può permettere alle persone di guarire e di riprendere in mano la propria vita, onorando chi invece non c’è più.