La seconda vita di Filomena, quasi uccisa dal suo ex fidanzato. Il video de Le Iene

La giovane carabiniere all'epoca dei fatti venne colpita da sei proiettili esplosi dall'ex nel 2006

Filomena De Gennaro è una di quelle persone che possono affemare di aver vissuto due esistenze distinte. Nella prima, aveva vinto un corcorso indetto dall’Arma dei carabinieri. Indossava la divisa Milena, come la chiamavano i familiari. Frequentava il corso allievi dopo aver conseguito la laurea in Psicologia a Roma, dove si era trasferita da Stornarella, un piccolo centro in provincia di Foggia, per proseguire gli studi. Nella seconda, ha scelto di affrontare la disabilità impegnandosi anche in politica per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crescente violenza nei riguardi delle donne.

Il suo ex le ha sparato contro sei colpi. Uno dopo l’altro. Cinque dei quali, quando lei era già a terra. “O mia o di nessuno”, le parole che hanno preceduto l’esecuzione decisa da un uomo di cui Filo si era fidata, che aveva incontrato durante l’adolescenza. Marcello Monaco, il suo ex fidanzato, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato ed è già libero dopo averla quasi uccisa e condannata alla sedia a rotelle.

Un’anonima storia di provincia, la sua: una famiglia, le lezioni all’università a Roma, il fidanzato lasciato giù a Stornarella, in provincia di Lecce, e a cui è legata da quando aveva appena 16 anni. Un uomo che non ha mai conosciuto davvero, ma che decide che quella vita andava chiusa il 13 gennaio 2006.

Le scarica un intero caricatore contro, dopo averla offesa, perseguitata, tradita, in un crescendo senza interruzione. Dopo 11 anni, Filomena aveva compreso che quell’apatia, quella distanza culturale e umana era incolmabile e gli formalizza la decisione di troncare la loro relazione. Un rapporto, come gli aveva vomitato addosso, che aveva assunto i contorni malati dell’ossessione morbosa scandita da telefonate, sms, intimidazioni, minacce che avevano confermato a Filomena la reale natura di un ragazzo che non aveva mai conosciuto davvero fino a quel momento.

Quel 13 gennaio 2006, nonostante la ragazza avesse intimato a Marcello di non cercarla più dopo il confronto avuto nel periodo natalizio, ha guidato una notte intera per raggiungerla a Roma. Un diverbio, poche parole e quei proiettili. Uno perfora entrambi i polmoni, un altro passa a 3 millimetri dal cuore e dall’aorta.

Filomena è sopravvissuta, soccorsa dai suoi colleghi e da Peter che poi diventerà suo marito e il padre dei suoi gemelli. Non indossa più la divisa. E il suo ex fidanzato è tornato a Stornarella, a vivere poco distante dai suoi genitori da cui, ha affermato Milena, si sente minacciato.

Manifestazione contro il femminicidio (Getty)