Granny Style, tutti i capi sempre attuali da rubare dall’armadio della nonna

Stile e necessità si incontrano con l'avvento del grandpacore: di quali capi caldi e morbidi appropriarsi per affrontare il gelo secondo la "nuova" moda

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Sara Iaccino

Beauty e Fashion Editor

Make-up artist e amante della scrittura, ha lavorato come Beauty e Fashion Editor per vari magazine con l'obiettivo di unire le sue passioni in una sola professione.

Pubblicato: 28 Novembre 2024 21:03

La maggior fonte d’ispirazione moda da cui attingere per l’autunno/inverno 2024? È più vicina di quanto non si pensi: si trova nell’armadio della nonna.

Depredare dei pezzi migliori l’armadio di chiunque faccia parte dell’albero genealogico purché non si vestano i propri, di panni, pare essere la via maestra da seguire questo inverno. E, se sono le tendenze moda vigenti a stabilirlo, chi siamo noi per metterlo in discussione? Dopo aver rubato – in alcuni casi definitivamente, ma a fin di bene e a più alti scopi – giacche sartoriali e cravatte al proprio lui per mettere a punto ensemble mannish da manuale, ecco sorgere all’alba del primo freddo una nuova ossessione fashion.

Granny Style: cos’è, quali capi cercare e come abbinarli secondo la tendenza

Basta una rapida occhiata allo scenario streetwear per adocchiare istantaneamente look dominati da soffici cardigan in lana, rigorosamente adorni di grossi bottoni dorati, morbidi gilet in maglia, pantaloni sartoriali con pinces o di spesso velluto a costine e mocassini e stringate ai piedi. Alcuni lo chiamano Grandpacore, altri granny style ma una sola cosa è certa: è tutt’altro che vecchio stile e somiglia tanto ad un caldo abbraccio.

Da recuperare, quando possibile, dall’armadio dei nonni – dove sono rimasti relegati per lunghi anni con applicata l’infelice etichetta di capi retrò – sono proprio i suddetti i capi a cui tendere durante l’inverno 2024.

Superato il primo attimo di lecito smarrimento alla vista di collezioni d’haute couture all’insegna della vecchia maglieria, una nuova estetica è stata prontamente proclamata: risale a quel momento la nascita dello stile granny, a far tesoro di tessuti lanosi e classiche magliette in cotone con colletto. Il tocco sbarazzino è servito loro dalla vicinanza di gonne plissettate e a matita, anche se talvolta il fascino dei più coerenti pantaloni in tela vince ancora, sempre accostate a cardigan e, naturalmente, a gilet.

Serve davvero specificare di come non si tratti davvero di una copia spudorata all’abbigliamento dei nonni, per quanto nostalgica e adorabile sia la reference, ma di una rivisitazione eclettica, piuttosto? Ed ecco maglioni con scollo a “V” dal taglio relaxed fit e maglioncini divenire inattesi protagonisti di look audaci, con una leggera velatura d’ironia.

Niente di nuovo, eppure tutto nuovo al contempo: non c’è tendenza del passato che non venga rispolverata senza subire rivisitazione, dopotutto. Ripescare la maglieria dall’armadio del nonno non basta, ma è necessario anche saperla abbinarla in modo originale e personalizzato, servendosi all’occorrenza del layering.

Trattasi di uno stile riportato alla luce già ad inizio anno, e tornato in vetta ai trend solo di recente complice il cambio di stagione.
Alcuni esempi perfetti di granny style sono quelli scorti in passerella, dove cardigan, gilet e maglioni erano parte integrante e dominante di collezioni di grandi maison quali Tod’s e Fendi, dove si sono viste spesse lane smorzate accostate a pelli lucide. Se a volte le tonalità predilette virano da neutro a neutro, non mancano colori accesi su vestibilità ampie e intricate trame come hanno dimostrato magistralmente Dries Van Noten, N°21, Loewe, Anna Sui ed Etro.

Come applicare l’estetica alla quotidianità, invece, ve lo diciamo subito. Saranno sufficienti appena pochi capi chiave, da giostrare al meglio con l’aiuto di un pizzico di personalità. Più facile a dirsi che a farsi, ma siamo certi che le prossime righe renderanno meglio il concetto.

Cardigan: è lui il re del grandpacore

Chi credeva fosse un capo archiviato, dimenticato da qualche secolo, non ha mai sbagliato di più: il cardigan, e in tutte le sue varianti modaiole comprensive di golfini, giacche in maglia, modelli a ricordare lunghi cappotti a vestaglia e perfino i twin-set, è tornato a far furore e lo ha fatto in differenti forme e lunghezze.

In qualità di precisa via di mezzo tra l’emblema del classico abbigliamento old money ed una stereotipata trasandatezza da intellettuale, il cardigan è ora prima manifestazione tessile del granny style, estetica a celebrare il fascino senza tempo di pezzi di ispirazione vintage. Da parte integrante dell’uniforme di nonni e nonne a prediletto delle fashioniste, questo è in grado di unire comfort, semplicità e calore in un solo capo.

Un pezzo forse sottovalutato ma che si presta a molteplici abbinamenti, accostabile letteralmente a qualsiasi cosa. Giocando con lo styling c’è chi lo indossa come capo unico, a mo’ di mini abito, chi in versione preziosa e dai fini dettagli luminosi ricorre a lui per prendere parte ad occasioni speciali e chi lo sceglie per look formali, di stampo business-casual.

Dalle declinazioni eclettiche e contemporanee – come quelle stampate e coloratissime di Marine Serre – alle versioni minimale o brillanti, indossate in monocolore oppure in chiave color-block sulle passerelle di Prada e Jil Sander, il ventaglio di scelta è ampissimo.

Lungo, corto, con bottoni, con zip o con colletto a camicia, anche gioiello come si è visto sulle modelle Gucci, è il cardigan l’unico vero protagonista dei look invernali quest’anno.

Bella Hadid, per citarne una, pare ad esempio aver colto appieno il potenziale dell’indumento in oggetto e ne sceglie uno color panna dalle fattezze volutamente oversize che ha tutta l’apparenza di essere sofficissimo, vestendolo in modo del tutto casuale su di un paio di jeans blu, con una spalla scesa.

Gilet in maglia: viaggio nel guardaroba femminile

Nel ruolo di preferito del nonno, il gilet è l’altro cardine della tendenza granny a cui non si può per nessun motivo rinunciare. Per l’autunno-inverno 2024/25 Anna Sui lo propone in lana grossa, punto focale di mise multistratificate, mentre Tommy Hilfiger lo pone al centro della propria interpretazione di preppy style in uniformi accademiche improvvisate ad esplorare le tonalità del blu, del panna e del castano. Dior e Tod’s lo sovrappongono invece a sempiterne camice bianche o in seta, qualcuno lo indossa direttamente su pelle come fosse un top.

Nato dal guardaroba maschile come simbolo di eleganza fatta tessuto, oggi il gilet ha saputo conquistare anche il cuore della moda femminile offrendo una varietà di stili non indifferente: se secondo il codice collegiale fa un figurone appaiato a gonne in tartan plissettate, con t-shirt in cotone al di sotto e calze alte sotto ad un paio di mocassini, più classico è l’abbinamento con una camicia, magari dalle ampie maniche e vista su uno di pantaloni sartoriali di tendenza.

Sovrano incontrastato del layering, il gilet mostra una particolare inclinazione in materia di look stratificati. Le interpretazioni più audaci viste per le strade lo vedono come parte integrante di outfit interamente in lana, posto al di sopra della giacca e accostato a gonna e sciarpa in lana ton sur ton.

Un prezioso suggerimento in merito a come costruirvene uno attorno arriva da Shay Mitchell, che vediamo in video sfoggiare una mise total-Tommy Hilfiger: il gilet nel suo caso viene indossato su camicia rigata a contrasto, con trench color sabbia a costituire lo strato ultimo.

Il maglione slouchy verso una nuova sensualità

Infine, ennesimo pezzo chiave del quale andare alla ricerca nei meandri del guardaroba dei nonni è senz’altro il classico quanto universale maglione con scollo a “V”, uno di quelli riconoscibili per la sagoma morbida, non strutturata e capace di trasmettere attraverso ogni fibra un dilagante fare rilassato.

Da considerarsi l’elemento jolly dell’abbigliamento a strati, questo promette di coprire e scaldare pur concedendo un piccolo scorcio su clavicole e petto, dettaglio che aggiunge inattesa sensualità, se vogliamo, al canonico rigore ad originarlo. Dalle sfilate dedicate alla fredda stagione in corso abbiamo appreso come, diligentemente seguendo i dettami della moda odierna, lo si porti sopra la camicia ma anche e soprattutto indossato direttamente sulla pelle nuda.

Le grandi maison hanno ovviamente fornito le loro inestimabili interpretazioni, rivoluzionando i pullover tramite volumi e filati tutti nuovi. Jil Sander fa la sua proposta – in graziose nuance pastello – selezionando modelli spessi e avvolgenti, dotati di bordo alto in prossimità del tipico scollo e con maniche che curvano dolcemente. Le modelle in passerella li portano a contatto con la pelle ed appaiati a gonne al ginocchio, dando vita a look monocromatici di grande tendenza.

Sulla medesima scia, Ferragamo e JW Anderson sfoderano il maglione slouchy accorpandolo a twin-set con cardigan morbidi e lunghe, soffici gonne.
Ensemble, quelli appena citati, che quasi fanno venir voglia di abbandonare plaid e tisane per sfidare il gelo più pungente avvolte in raffinatissimi completi da sera, in lana.

Mentre i maglioncini di Miu Miu mostrano uno scollo a “V” appena accennato, accostati a pantaloni in maglia e camicie che appena vi fanno capolino, nascosti sotto a pellicce (anch’esse soffiate di soppiatto alla nonna) e accompagnati da mocassini, Burberry fa la sua proposta indecente apponendo ai propri scollature vertiginose, come nuova frontiera dell’abbigliamento da sera se con l’ausilio di lingerie ricamata.

Pur facendo tesoro di tale nuova dimensione d’avanguardia, il pullover resta per eccellenza il fido compagno dei più disparati look casual invernali: quantomeno è ciò che pensa Madison Beer, che ne sceglie uno blu navy e lo associa alla combo sempre vincente composta da  t-shirt e jeans.