Giorgio Armani, prima Milano Fashion Week senza di lui: il tributo e la sfilata

Si apre la prima Milano Fashion Week senza Giorgio Armani. Il tributo al Re della Moda nel primo anno dell'azienda priva del suo fondatore

Foto di Martina Dessì

Martina Dessì

Lifestyle Specialist

Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato:

Si apre martedì 23 settembre un’edizione della Milano Fashion Week che porta con sé un carico emotivo e simbolico senza precedenti. È la prima dopo la scomparsa di Giorgio Armani, il Maestro che ha ridefinito il concetto di eleganza e che ha reso il prêt-à-porter italiano un linguaggio universale. La sua assenza si avverte già, ma allo stesso tempo la città si prepara a celebrarne l’eredità con un programma fitto, che comprende la memoria ma anche i valori che lui stesso ha indicato nelle sue ultime volontà.

Milano Fashion Week senza Giorgio Armani

Milano, capitale indiscussa della moda, si conferma motore economico e culturale del settore. I numeri di questa edizione parlano di un indotto pari a 239 milioni di euro, con un incremento del 12,3% rispetto al 2023. Oltre 149.000 visitatori, provenienti da ogni parte del mondo, daranno vita a un flusso costante di incontri, presentazioni e sfilate: in totale 171 appuntamenti tra show fisici, eventi digitali e presentazioni private. Una geografia della creatività che trasforma la città in un palcoscenico diffuso, dove le passerelle non sono soltanto passerelle, ma strumenti narrativi dove si racconta il presente immaginando il futuro.

“Celebriamo la Milano Fashion Week nel segno del ricordo di uno dei suoi fondatori. La sua lezione creativa, imprenditoriale e umana è certamente preziosa”, ha dichiarato Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana. Le parole racchiudono lo spirito che animerà la settimana: un omaggio a “Re Giorgio” che culminerà domenica 28 settembre, quando la sfilata per i cinquant’anni del marchio Giorgio Armani chiuderà la kermesse. Sarà un momento celebrativo, di certo, il simbolo di un percorso iniziato negli anni Settanta e divenuto patrimonio di tutti.

Il calendario

Accanto al tributo ad Armani, il calendario comprende altre ricorrenze significative. Fendi spegne cento candeline, un secolo di storia che ha attraversato generazioni e trasformazioni, mantenendo intatta la propria identità. Laura Biagiotti celebra invece sessant’anni dalla fondazione della Maison, riaffermando il ruolo centrale delle stiliste italiane nel plasmare un’estetica riconoscibile e raffinata. Anniversari che sono ricorrenze, ma anche occasioni per riflettere sul tempo lungo della moda, sulle sue radici e sulla sua capacità di rigenerarsi.

La settimana non vive soltanto di abiti e passerelle, ma si arricchisce di appuntamenti che parlano di valori. Giovedì 24 si terranno i Black Carpet Awards, dedicati all’inclusione e alla diversità, temi ormai imprescindibili per un’industria che vuole rappresentare la pluralità della società contemporanea. Sabato 27, il Teatro alla Scala farà da cornice ai CNMI Sustainable Fashion Awards, realizzati in collaborazione con le Nazioni Unite: un riconoscimento all’eccellenza nella moda sostenibile, a testimonianza di come il settore si stia orientando verso una responsabilità sempre più condivisa.

“Solo qui a Milano, nel cuore del sistema moda internazionale, la storia e il suo futuro si incontrano in luoghi iconici e pulsanti di creatività”, ha sottolineato Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico, Moda e Design. E in effetti questa edizione della Fashion Week appare come un ponte tra memoria e visione, tra l’omaggio a chi ha scritto pagine fondamentali e la spinta verso un futuro più inclusivo e sostenibile.

Il vuoto lasciato da Giorgio Armani non può essere colmato, ma il suo insegnamento continuerà a riempire le passerelle. Milano, oggi più che mai, gli rende tributo facendo ciò che lui ha sempre amato: trasformare la moda in un linguaggio universale, che unisce tradizione e contemporaneità.