Spannolinamento: quando è il momento di togliere il pannolino

Sei alle prese con lo spannolinamento? Niente panico! Ecco quali sono i passaggi più importanti che devi conoscere.

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Dopo averlo tanto desiderato, soprattutto per la certezza di dare maggior respiro al bilancio familiare, arriva il momento dello spannolinamento. Spannolinamento che altro non è che togliere il pannolino. Un termine coniato ad hoc, dal quale si evince l’importanza di questo rito di passaggio, non sempre facile, ma senza dubbio importante ed imprescindibile.

Togliere il pannolino è decisamente una tappa che porta il bambino a crescere, cambiando anche il proprio quotidiano, come del resto quello di chi lo circonda.

Quando togliere il pannolino

A quale età togliere il pannolino? Tutti noi genitori ce lo siamo chiesto e, spesso, anzi tempo.

Cominciamo con una certezza consolatoria, per chi con lo spannolinamento ci sta convivendo o ne teme già l’arrivo. Non esistono bambini che portino per sempre i pannolini! Prima o poi, tutti lo tolgono. Per questo motivo, la regola aurea è non fare confronti, ma pensare che ogni bambino ha il suo momento, il momento in cui sarà pronto.

Al di là di consigli e teorie più o meno ambiziose o autorevoli, bisogna ricordare che è il bambino a decidere e a sapere quando è pronto. Anticipare i tempi, non è mai una scelta premiante anzi si può correre il rischio di regressioni o impatti psicologici poco felici.

Per cui ascoltiamo i messaggi che ci lancia nostro figlio, osserviamolo e scopriremo quando è il momento di togliere il pannolino!

Per fare una media, si può dire che i bambini tolgono il pannolino fra i due ed i tre anni di vita. Un’età in cui biologicamente l’essere umano è in grado di controllare gli sfinteri. Ma, premesso questo, ed al di là del controllo fisico, togliere il pannolino è un passaggio emotivo, di crescita anche interiore, non è solo un fatto di scelta fra vasino, mutande, riduttore o altro. Se il bambino non vuole, anche se fisicamente pronto, non possiamo costringerlo. E non avrebbe neanche senso farlo.

Come togliere il pannolino: il metodo Montessori

Per togliere il pannolino, tra i metodi più menzionati, c’è quello Montessori. Maria Montessori, la donna più citata fra noi genitori, ha studiato un metodo per tutto! La sua fama e la sua autorevolezza sono tali che potremmo distinguere le generazioni di genitori fra quelli avanti Montessori e quelli dopo.

Il metodo Montessori per togliere il pannolino prevede dei passaggi che faciliterebbero lo spannolinamento, grazie ad una serie di step da mettere in atto quanto prima, puntando sulle capacità del bambino. Vediamo come.

Il metodo Montessori parte dal concetto di promuovere l’autonomia del bambino, influenzando anche le tappe per togliere il pannolino.

Per prima cosa, secondo il metodo Montessori, il pannolino deve essere sempre cambiato in bagno ed in piedi. Questo consentirebbe al bambino di associare a quella stanza i propri bisogni e la posizione eretta (ovviamente quando sarà possibile) all’azione di cambiarsi le mutandine.

In una seconda fase, quando il bambino potrà muoversi in autonomia, egli deve essere invogliato a seguirci in bagno (diciamo che su questo fronte, non c’è bambino che già lo non faccia di suo!) dove avrà uno spazio dedicato, magari anche già un vasino tutto suo. Questo consente al piccolo di prendere confidenza con questo spazio, capendo che anche gli adulti lo usano per i propri bisogni. Se avranno un vasino, inaspettatamente, potrebbero provare ad emularci, usandolo.

Quando nostro figlio ci farà capire di voler provare ad usare il vasino o il water, andrà subito colta al volo questa sua richiesta o curiosità. Da allora, per un po’, saremo noi a doverlo accompagnare in bagno. Leggiamogli una storia, raccontiamogli un aneddoto, questo potrà aiutarlo qualora, soprattutto con la pupù, le cose si facessero un po’ più complicate!

Ovviamente, una volta tolto il pannolino, non si torna più indietro. Meglio sporcarsi, bagnarsi una volta in più, che rimettere il pannolino. Altrimenti, lo stesso bambino non capirà i segnali contrastanti che gli vengono inviati ma, soprattutto, leggerà questo nostro comportamento come sfiducia nei suoi confronti. Non a caso, il metodo Montessori, per togliere il pannolino, vieta i commenti negativi! Dovrebbe esser scontato non farli ai bambini, ma, sappiamo come, a volte, per la stanchezza o l’inesperienza, potrebbe scapparci qualche commento sarcastico, ironico. Ecco, dobbiamo sapere che questo è un comportamento assolutamente controproducente!

Infine, una volta tolto il pannolino, sempre nell’ottica dell’indipendenza montessoriana, cerchiamo di rendere più autonomo possibile il nostro bambino. Questo potrà avvenire solo se gli facciamo indossare abiti che lui stesso sarà in grado di togliere in tempo, e con facilità, prima di arrivare a fare i propri bisogni in bagno.

Il bambino, a questo punto, è dentro un processo per lui estremamente importante, per tale ragione va incoraggiato: congratularsi con lui, vuol dire aver capito l’importanza dei suoi progressi e della fase delicata che sta vivendo in prima persona.

Togliere pannolino

Togliere il pannolino: la notte e la pupù

Quando si toglie il pannolino più capitare che il bambino sia apparentemente pronto durante il giorno ma faccia più fatica la notte, come anche che sia in grado di usare il vasino o il riduttore per la pipì ma non per la pupù. Sono situazioni assai comuni che non vanno vissute (o fatte vivere al bambino) con ansia. Nel giro di pochi giorni, o poche settimane, il bambino diventerà autonomo anche durante le ore notturne o per fare la cacca. Possiamo, di notte, usare una traversina, per precauzione, ma soprattutto controllare che il bambino faccia la pipì, prima della nanna. Per la pupù, invece, possiamo fare poco: una volta tolto il pannolino, verrà da sé anche la pupù, stiamogli vicino in bagno e facciamogli capire che non deve aver paura. Pian piano, anche quel passaggio verrà in automatico.

Vasino o riduttore?

Viene da sé che al momento dello spannolinamento dobbiamo avere tutti le idee chiare. Ad esempio, decidere se il bambino, una volta tolto il pannolino, farà i propri bisogni sul vasino o sul riduttore.

In genere, se ha altri fratellini o sorelline maggiori, la scelta cadrà su quanto deciso per il primo figlio o, per emulazione, su quanto il piccolo ha visto fare al fratello maggiore.

Il vasino ha il vantaggio di essere uno strumento più alla portata del bambino. Essendo basso e leggero, il bambino può usarlo facilmente senza chiedere aiuto, eventualmente spostarlo, se fosse necessario o portalo con sé in caso di viaggi in auto, qualora urgesse una sosta per strada. Alcuni sono costituiti da un unico pezzo, altri hanno la possibilità di staccare la parte centrare in modo da poterla lavare più facilmente. Alcuni vasini, poi, hanno anche fogge particolari, accattivanti per un bambino alle prime armi.

Il riduttore, invece, è una scelta fatta per aiutare il bambino all’idea di usare il water cosa che, non appena potrà, in termini di statura, dovrà accettare. Anche questi possono essere igienizzati senza grossi problemi e possono essere colorati ed accattivanti come i primi.

Quando dobbiamo togliere il pannolino, tutto vale: dalle mutandine con i personaggi preferiti, a quelle coloratissime, alle fiabe, alle filastrocche, a storie di incoraggiamento, sino, appunto, ai riduttori o ai vasini colorati. L’importante è rendere il passaggio facile e, se riusciamo, anche divertente.

Ovviamente, quando sarà il momento di scegliere una biancheria unica tinta e di buon cotone, per garantire una migliore traspirazione, lo faremo. All’inizio, invece, cerchiamo di accontentare i nostri figli, se questo potrà essere di aiuto, per uno spannolinamento meno difficile!